Secondo i dati forniti da Eurostat, la Sicilia, è tra le dieci regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile,infatti il 42,9% dei giovani siciliani ,cerca lavoro. Il rapporto è contenuto all’interno della situazione occupazionale delle regioni dell’Ue-25 dell’ufficio europeo di statistica. In ambito nazionale la Sicilia si attesta al 17,2 % con il maggior numero di disoccupati.
Dati allarmanti che colpiscono principalmente le classi d’età più giovani, con un maggiore livello culturale e di scolarizzazione. Un fenomeno dilagante che sembra essere anche dovuto alla diffusione di sentimenti di scoraggiamento e di finale progressione a sospendere le attività di ricerca di un lavoro.
“Forse tra le cause, la mancanza di equità valutativa nelle varie selezioni per avere un lavoro e la dilagante idea comune che occorre avere sempre una spintarella politica, utile ad ottenere un risultato concreto.” Altra causa da prendere in considerazione, il lavoro nero, mal pagato e privo di ogni possibilità di rivalsa contrattuale che allo stato attuale sembra essere il più a portata di mano per i giovani. Il titolo di studio inoltre non rappresenta secondo le statistiche dell’Istat un valore preferenziale, infatti fino al diploma superiore esiste una evidente equità in percentuale di disoccupati e un titolo di studio più elevato non è dunque garanzia di sicurezza occupazionale. Si salvano i laureati che presentano tassi di disoccupazione ridotti (8% circa). La Sicilia infine sebbene Isola e con potenzialità notevoli nell’ambito della sua posizione logistica non è mai stata favorita dai vari governi che anno preferito incentrare il potere industriale e di forza lavoro al nord dell’Italia obbligando quindi i giovani ad emigrare.
Le leggi nazionali, Treu del 24 giugno 1997, n.196, dettante le “Norme in materia di promozione dell’occupazione” e Biagi del 14 febbraio 2003, n. 30 “Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro” hanno ad oggi solo sfiorato il problema disoccupazione in Sicilia. Forse occorre un federalismo regionale incentrato sui bisogni del lavoro a livello locale? Come colmare il divario dovuto alla mancanza di infrastrutture industriali rispetto alle regioni del Nord? Molte domande e poche risposte per molti giovani siciliani in cerca di lavoro ed ancora disoccupati al 31 dicembre 2007.
” Il pensiero di un giovane saccense”
IL TEMPO PASSA, E UN GIOVANE SENTE DENTRO, LA NECESSITA’ DI DOVER COSTRUIRE QUALCOSA DI PIU’ IMPORTANTE PER IL SUO FUTURO, DOVRA’ LASCIARE LA SUA TERRA… PERCHE’ ESSA…NON PUO’ REALIZZARE IL SUO PIU’ GRANDE DESIDERIO ..LA COSA PIU’ NATURALE CHE OGNI UOMO VORREBBE : UNA CASA, IL* LAVORO, E UNA FAMIGLIA!!
Concordo che la disoccupazione in sicilia sia un emergenza ma…
Mi piacerebbe conoscere quanti di quel 42,9% siano i disoccupati e quanti veramente in cerca di lavoro!
Mi piacerebbe sapere quanti vorrebbero un lavoro e quanti invece vorrebbero lavorare.
Mi piacerebbe sapere quanti, alla presenza delle industrie in sicilia, siano pronti ad andare a fare l’operaio e quanti continuerebbero ad ambire al posto dietro la scrivania.
Mi piacerebbe sapere in quanti preferirebbero “disoccupati ma a casa” e quanti invece “occupati ma lontano da casa” (senza permettere al tempo di passare invano ed inesorabilmente)!
Saluti