Meglio degradata che… 1


Collage foto villa comunale

Nei nostri ricordi di molto, ma molto, tempo fa, annoveriamo uno dei tanti patrimoni della nostra cittadina, denominato VILLA COMUNALE. Dobbiamo tornare indietro di tanti di quegli anni per ritrovarla pulita, sistemata, messa in ordine e curata. Eppure trattasi di un bene di proprietà comunale (e quindi dei suoi cittadini) anche se, forse, va ricercata lì la causa dell’attuale stato di abbandono. Non possiamo che annoverarlo tra le cronicità di una città che lascia spesso prevalere non si sa cosa rispetto alla cura e al decoro di un bene pubblico.
Qualche anno fa era stato fatto un tentativo, giusto o sbagliato che sia, di rimetterla in sesto, affindandola a privati, ma a questa soluzione si è preferito il degrado! Vediamone la cronistoria:

28-Gennaio-2004 – fonte RMK:
LA VILLA COMUNALE DI SCIACCA IN GESTIONE A PRIVATI

È stato sancito ufficialmente stamani l’accordo tra il comune e la società Dedalo, di Michele Gallo e Lorenzo Guardino, che porterà entro l’inizio dell’estate a rivoluzionare la villa Scaturro di Sciacca. Un’iniziativa nuova che si inquadra nell’ottica del miglioramento della struttura e della realizzazione di quei servizi che al momento mancano. Il progetto elaborato dalla società Dedalo, inserito nel Pit Aquae Labodes e finanziato, prevede una riqualificazione della villa comunale le aiuole, la pavimentazione, l’illuminazione e poi la realizzazione di servizi igienici adeguati, di bar e punti di ristorazione. Un nuovo look per una villa comunale che sia centro di aggregazione e luogo di realizzazione di eventi, spettacoli e fiere. Ogni spazio sarà destinato ad uno specifico target di utenti.
Ci sarà un Ristorante-Pizzeria lato mare, un punto di ristorazione per bambini accanto al parco giochi che sarà ampliato ed un punto di ritrovo per i giovani. La società Dedalo punta poi a sfruttare la villa comunale come vetrina per la promozione di prodotti tipici locali, per la realizzazione di fiere e per manifestazioni di intrattenimento. La fruizione del bene da parte dei cittadini rimarrà libera, nonostante la gestione della struttura sia passata da oggi ai privati per 10 anni che saranno altrettanto rinnovabili. Non si pagherà insomma alcun biglietto di ingresso.
Il progetto risale a circa un anno fa ma soltanto oggi, con la firma del contratto, è diventato esecutivo con i lavori previsti che inizieranno tra qualche settimana per essere ultimati, secondo le previsioni, entro la fine di giugno. La società Dedalo pagherà annualmente al comune la tassa sul suolo pubblico e le altre previste in occasione della realizzazione delle manifestazioni.

La notizia risale a circa quattro anni fa, tre dei quali trascorsi senza che nessuno si ricordasse quasi nè dell’esistenza di questa Villa nè della presenza di questo progetto che, prima o poi, doveva essere realizzato. Si svegliano tutti improvvisamente quando cominciano i lavori, ed esattamente il…

17-Aprile-2007 – fonte RMK:
PROTESTA PER LA PIZZERIA NELLA VILLA COMUNALE

Fanno discutere i lavori in corso all’interno della Villa Comunale Ignazio Scaturro. Alcune associazioni di Sciacca, dal Posiviri alla Sos Anziani, dalla Sinistra Giovanile a Cittadinanza Attiva, sono categoricamente contrarie alla realizzazione di quello che, da progetto, è denominato “centro per la valorizzazione dell’artigianato artistico tradizionale, ristorazione con annesso intrattenimento, spettacolo con riferimento alla gastronomia tipica regionale e alle tradizioni folkloristiche”. Sono talmente contrarie, le associazioni, che già il prossimo fine settimana raccoglieranno firme per dire di no alla realizzazione del progetto in questione. “Abbiamo letto il disciplinare della concessione della villa – dicono – e non ci convince, perché ci sembra un progetto quantomeno sovradimensionato”. Contraria anche la Sinistra Giovanile, che con il segretario Enrico Di Benedetto dice: “valorizzare non vuol dire limitare l’uso di un bene pubblico”.
Abbiamo chiesto un commento all’ex assessore al patrimonio Pietro Mistretta, che si occupò della concessione all’impresa di parte della villa. “Se il progetto originario da me stipulato con la ditta verrà rispettato – dice Mistretta – non vedo nessun motivo di scandalo, posto che iniziative simili sono state adottate in diverse altre città senza che nessuno si indignasse.
Noto – conclude Mistretta – che questa città si indigna tanto di fronte a un progetto di valorizzazione di un bene pubblico, che potrà continuare ad essere fruito in condizioni migliori rispetto al passato, mentre se la villa era e fosse rimasta un porcile immondo, nessuno avrebbe mosso un dito”.
Non è una replica vera e propria alle osservazioni mosse dalle associazioni che oggi hanno tenuto una conferenza stampa. La “dedalo”, la ditta di Sciacca che sta eseguendo i lavori all’interno della villa comunale, mira soprattutto ad evidenziare che il progetto è ammannito di tutte le autorizzazioni necessarie e a fare chiarezza sullo stesso progetto, in riferimento soprattutto a quegli aspetti dell’investimento per i quali sono stati sollevati dubbi e perplessità. Nel pieno rispetto del progetto presentato ed approvato dalla soprintendenza ai beni culturali di Agrigento e per la cui realizzazione è stata ottenuta da parte del comune di Sciacca la concessione del suolo pubblico in data 27 gennaio 2004, si legge nel comunicato stampa, la ditta è impegnata nella realizzazione di un centro per la valorizzazione dell’artigianato artistico – tradizionale. Nel contesto dell’intervento, è prevista anche la realizzazione di un ristorante con annesso uno spazio da utilizzare per momenti di intrattenimento e spettacolo, concepiti per la promozione dei prodotti tipici della gastronomia siciliana e delle tradizioni folkloristiche locali e regionali. Il progetto nel suo complesso, spiega ancora la ditta, mira alla riqualificazione di quella parte della villa comunale per la quale è stata ottenuta la concessione, al fine di conferire al sito un aspetto più decoroso che ne possa consentire un migliore utilizzo da parte dei fruitori, siano essi saccensi che turisti. A tal proposito, la ditta dedalo evidenzia che il progetto, oltre a prevedere la ristrutturazione ed ampliamento dei servizi igienici già effettuata, prevede la collocazione di numerose opere di abbellimento, come nuove panchine, nuovi cestini porta rifiuti, nuovi corpi illuminanti, la valorizzazione dell’ingresso principale della villa comunale ed il ripristino degli altri due ingressi. La ditta, inoltre, ritenendo che un così corposo progetto non possa essere illustrato nel dettaglio attraverso un comunicato stampa, si limita a chiarire quegli aspetti che hanno un pò destato la preoccupazione di alcune associazioni, dichiarando che la villa è e continuerà ad essere un giardino pubblico comunale, che l’ingresso resterà aperto a tutti i visitatori ai quali non sarà chiesto il pagamento di alcun biglietto, e che il parco giochi verrà ampliato e riqualificato e i bambini potranno continuare a disporne liberamente. La ditta, nell’ottica di fornire una corretta informazione alla cittadinanza, si riserva di meglio illustrare il progetto durante un apposito incontro, e conclude il comunicato stampa auspicando che la comunità cittadina comprenda la bontà di questa iniziativa imprenditoriale di privati saccensi che hanno deciso di investire nella loro città per contribuire allo sviluppo turistico di Sciacca offrendo un servizio migliore a residenti e turisti.

e dopo qualche giorno, esattamente il:

21-Aprile-2007 – fonte RMK:

Ha preso il via stamani proprio di fronte l’ingresso principale della villa comunale di Sciacca, la raccolta di firme da parte delle associazioni che contestano il progetto di iniziativa privata che riguarda parte della villa Scaturro.
Sono diverse le associazioni promotrici dell’iniziativa alle quali, stamani si è aggiunta anche l’associazione no profit. In mattinata avevano firmato la petizione all’incirca 300 persone.
L’iniziativa proseguirà anche domani, al banchetto delle firme di fronte alla villa comunale , verrà aggiunto il punto di raccolta in piazza angelo Scandaliato.

finchè il:

13-Maggio-2007 – fonte RMK:
REVOCATA LA CONCESSIONE ALLA VILLA COMUNALE

La decisione è stata assunta nel corso di una riunione tecnica che si è svolta ieri al comune. Ricorrono le condizioni per dichiarare decaduta la convenzione, stipulata nel 2003 dall’amministrazione comunale guidata da Ignazio Cucchiara con la ditta Dedalo e volta alla realizzazione, all’interno della villa comunale Scaturro, di un centro di ristorazione e di valorizzazione dell’artigianato .
Condizioni che riguardano il mancato pagamento del canone annuale di 20 mila euro che la società avrebbe dovuto effettuare entro tempi stabiliti nello stesso contratto.
Una questione tecnico giuridica quella che sarà posta alla base della revoca della concessione, ma che in realtà ha altre motivazioni e si inquadra in quel vasto movimento di contestazione al progetto innescato nelle ultime settimane da diverse associazioni ambientaliste e culturali della città. Raccolte di firme, convegni, confererenze stampa, iniziative quelle messe in atto che erano finalizzate a bloccare il progetto all’interno della villa comunale e che hanno reso molto sensibile l’amministrazione guidata da Mario Turturici. È lo stesso sindaco del resto a dare la motivazione politica alla decisione di revocare la concessione. Ho sempre detto, ha ribadito stamani, che questo progetto lo abbiamo subito, essendo stato approvato dalla precedente amministrazione e che la nostra giunta non lo avrebbe mai avallato in questi termini.
Nonostante ciò Turturici apre uno spiraglio dichiarando che la revoca della concessione, così come era stata stipulata, nulla vieta ad un eventuale nuovo approccio al progetto. L’amministrazione comunale è cioè disponibile ad incontrare i rappresentanti della ditta Dedalo e, di concerto con le associazioni che hanno preso a cuore la questione, rielaborare eventualmente una nuova proposta di utilizzo e riqualificazione della villa comunale.
Intanto la ditta dovrà chiaramente ripristinare i luoghi nella parte in cui si stava procedendo alla realizzazione del centro di ristoro e di valorizzazione dell’artigianato. Chiaramente rimarrà a vantaggio di tutti il rifacimento dei bagni pubblici. Ed è forte la reazione dei responsabili della società interessata che intanto contestano il fatto del pagamento dei canoni, posto alla base della revoca della convenzione. Secondo la Dedalo, infatti, il canone doveva essere pagato non dalla stipula del contratto, ma dall’inizio dei lavori, tant’è che un primo pagamento è stato già effettuato. Si annuncia una battaglia legale sulla vicenda con la società che avrebbe dovuto realizzare il progetto che adesso mira ad ottenere il risarcimento dei danni e comunque delle spese sostenute finora.

lavori villa fermati

2500 Firme raccolte in men che non si dica contro chi, nel bene o nel male, poteva liberare questa Villa dal suo stato di abbandono. Ma non entriamo nel merito delle “raccolte firme”, anche perchè molto spesso, come in questo caso, può essere un mezzo efficace. Semmai, dalle nostre parti, a volte è più efficace quando si deve “fermare qualcosa” piuttosto che quando la si vuole “portare avanti” (vedi Rocco Forte) ma si giustifica anche questo, ovvero un atto disfattista, quando si propone una valida alternativa. Ma quando l’alternativa non c’è e, viceversa, dobbiamo tenerci il nulla, forse ci meritamo lo stato di degrado in cui versa, per poi ricordarlo ogni tanto:

11-Dicembre-2007 – fonte RMK:
VILLA COMUNALE DI SCIACCA IN STATO DI ABBANDONO

Forti delle 2500 firme raccolte in soli tre giorni avevano chiesto ed ottenuto dal sindaco Mario Turturici la revoca della concessione alla ditta Dedalo che all’interno della villa comunale Scaturro aveva già iniziato i lavori per la realizzazione del proprio progetto imprenditoriale. Una vicenda che aveva fatto discutere parecchio in città. E sono proprio le associazioni promotrici della petizione popolare, a distanza di tempo, a chiedere al sindaco Mario Turturici come è andata a finire quella vicenda.
evidenziano di avere l’estate scorsa fatto tanto per la villa comunale, promuovendo iniziative che miravano alla valorizzazione del sito attraverso la musica, l’arte e lo spettacolo, ma ritengono giusto che i cittadini che avevano firmato la petizione debbano essere messi al corrente di come è andata a finire la questione, perchè al contrario sulla villa comunale non si è saputo più nulla. Questa dunque la richiesta, ma più in generale è giusto evidenziare che , non si è più parlato delle condizioni in cui versa, da anni , la villa Scaturro, nè di cosa si intende fare per migliorarne le condizioni.
Di certo c’è che la ditta Dedalo ha intentato una causa al comune di Sciacca per ottenere un risarcimento dei danni che l’impresa sostiene di avere subito dalla revoca della concessione che era finalizzata alla realizzazione di un centro per la valorizzazione dell’artigianato e dei prodotti tipici, di un centro ristoro e di una complessiva valorizzazione della villa comunale- erano già stati rifatti i bagni ed era stata realizzata la piattaforma dove collocare le varie strutture. Piattaforma che è rimasta lì dov’era e che l’estate scorsa, giusto per sdrammatizzare, è stata utilizzata, non si sa da chi, per una grigliata di pesce, come dimostrarono i resti del barbecue improvvisato ripresi dalle nostre telecamere. Ed il risarcimento chiesto dalla Dedalo al comune di Sciacca ammonta a 350 mila euro.

Che aggiungere? Non parteggio nè per la ditta Dedalo nè per chi ha fermato i lavori di riqualificazione e non so se il progetto era così negativo per Sciacca, per la sua Villa e per i suoi abitanti. Non so nemmeno se una Villa degradata possa essere strumentalizzata nè se effettivamente viviamo in una città in cui è più facile distruggere che costruire.

Non so nulla nè voglio pensare oltre, per cui, meglio degradata?

Matteo Mangiacavallo


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Un commento su “Meglio degradata che…

  • Calogero Parlapiano

    La Villa Comunale è uno dei simboli della nostra città nel bene e nel male. Ad essa mi legano tanti ricordi belli di fanciullo che andava a giocare, vederla così ma fa male e non solo a me. Credo debba e possa essere recuperata, alla coscienza civica dei cittadini, poi, la responsabilità di non distruggerla e deturparla nuovamente.