A cinque giorni dal concerto di Pippo Pollina a Sciacca vogliamo farvi conoscere meglio l’artista attraverso una lettera scritta di suo pugno sul suo forum, nel maggio del 2005, in cui descrive una l’esperienza, vissuta qualche giorno prima, nella Valle dei templi di Agrigento in occasione dei festeggiamenti per il 59.mo anno dello statuto siciliano.
Cinisi è rimasta tale e quale come la ricordavo.
Il corso principale in pendio dritto dritto verso il mare, il sole di maggio già forte e in odore d’estate, i ragazzi in motorino e vocianti che rompono la monotonia del pomeriggio.
Noi, appena arrivati con un volo proveniente da Vienna, abbiamo ancora il sapore del mediocre caffè mitteleuropeo sulle labbra. Non vogliamo andare a riposare: Siamo indecisi se precipitarci sul palco in piazza a controllare gli strumenti presi a noleggio, oppure se andare al primo bar possibile a dissetarci e a godere un buon caffè e…l’inevitabile cannolo.
Antonello non resiste…evviva il cannolo siciliano. Io se non mi prendo un espresso doppio di quelli giusti casco per terra, quindi…
La piazza è a 2 minuti dal bar e poco dopo siamo tutti la.
Sul palco ci sono Alfonso e Giovanni Impastato che ci stanno aspettando.
Giovanni è come lo ricordavo dalle foto nei giornali, parla un siciliano molto bello da sentire, di provincia, di quelli antichi e non ancora sporcati dai neologismi e dalle volgarità del dialetto cittadino.
Il giorno prima il gruppo emiliano di Folk, Ska e Rock Modena City Ramblers hanno portato 12.000 persone a Cinisi, tutte nel nome di PEPPINO IMPASTATO.
Nessun incidente, nessun problema, niente droghe né alcool , tutto è andato liscio ed è stata una festa pacifica e bella, gongola Giovanni.
Facciamo il Sound Check e mentre Toti prova la batteria faccio due passi sul corso principale.
Mi sembra di essere nel film Centopassi.
L’appartamento di Peppino è li, identico a come milioni di italiani l’hanno visto nel piccolo e grande schermo. Adesso è una sorta di casa museo dove c’è un dejavu’ degli anni settanta in pieno stile, i manifesti, i libri, gli LP , addirittura le persone e gli amici di casa Impastato sembrano uscire da un documentario che parla di lotta di classe, di giustizia sociale, di antimafia, di disarmo, di pace nel mondo etc.. hanno tutti la barba e i capelli degli intellettuali di sinistra di quell’epoca.
Io non mi rendo conto ancora di dove mi trovo: Ho alle spalle qualcosa come 30 concerti fra Germania e Austria in poco piu’ di un mese e ben 15.000 km d’autostrada sul groppone.
Piano piano arriva il mio turno e il bravo e simpatico cantautore di San benedetto del Tronto Andrea Papetti mi presta la sua chitarra.
Alle 22 la piazza è gremita e i posti a sedere tutti occupati.
Chi è venuto non è li per caso: C’è gente venuta da ogni dove, dalla germania, dalla Campania, dalla toscana, dal trentino e da altre città dell’isola. Ci sono gli amici palermitani che mi seguono sempre in quelle rare sortite in Sicilia.
Ci sono i compagni di lotta di 20 anni fa dell’Associazione per la pace, del coordinamento Antimafia, del giornale Daedalus, tutta gente che non si è dimenticata di me e di tutto quel tempo passato a sognare un mondo nuovo e diverso. Ci sono musicisti e colleghi di Palermo che ci onorano con la loro presenza.
Giovanni Impastato ci presenta e vorrebbe subito ascoltare la canzone Centopassi.
Noi siamo un po emozionati e dopo una manciata di brani lo accontentiamo.
Suoniamo fino a sfiorare la mezzanotte e poi , dopo avere ripetuto Centopassi ci congediamo felici di avere suonato per in memoria di PEPPINO IMPASTATO.
Una settimana dopo siamo ad Agrigento.
Siamo stati invitati a suonare per una rassegna nel parco archeologico della Valle dei templi, il piu’ straordinario impianto di reperti della Magna Grecia. I piu’grandi templi dell’antichità sono li, a un passo dall’enorme palco montato ai loro piedi e ripreso dalle telecamere della RAI INTERNATIONAL.
Tanti famosi artisti suonano quella sera : da LUCIO DALLA ad ANTONELLA RUGGIERO, da ROY PACI a VINCENZO ZITELLO. Ognuno di noi ha circa 15 minuti.
L’organizzazione è un po strana, solo quando arriviamo sul luogo del concerto scopriamo di che si tratta : La regione Sicilia per festeggiare il 59 anno del suo statuto speciale fà festa e insieme alla RAI organizza e promuove questo evento che è stato messo in piedi in una settimana in perfetto stile Ital-Siciliano.
I politici della Regione Sicilia hanno fretta e sono in ritardo. Hanno bisogno di professionisti e quindi si affidano ad un esperto di rassegne e chiamano cosi’ in causa Pepi Morgia, direttore artistico molto bravo e prestigioso, conosciuto anche per i suoi allestimenti scenografici di illustri spettacoli.
Facciamo il suond check insieme a Toti e a Luca.
Durante le prove il regista della RAI il signor Leone si felicita di ascoltare Centopassi, canzone che ( parole sue ) adora e che ascolta spesso. Incasso soddisfatto e mi rallegro di essere li.
Vado nel cortile riservato agli artisti e riconosco tanti colleghi con i quali mi intrattengo piacevolmente.
Aspetto il mio turno che è previsto per le 22 circa immediatamente prima delle performances della RUGGIERO e di DALLA.
Tocca a me :
La presentatrice non puo’ fare a meno di moderare la serata con le solitissime banalità e i convenevoli complimentosi nei confronti del luogo e delle autorità che hanno consentito la realizzazione dello spettacolo.
Pippo Pollina etc… la solita menata della fondazione del gruppo Agricantus ( da me corretta: cofondazione, senno’ im miei ex si incazzano), il giornale i Siciliani, Fava, etc… la Svizzera, il successo all’estero, nemo profeta in patria etc…
Io mi seggo al piano e dico testualmente :
NEL GIORNO DEL 59 ANNO DELLO STATUTO SICILIANO AMO INIZIARE LA MIA PICCOLA PERFORMANCE CON UNA CANZONE DEDICATA AD UNO DEI SICILIANI PIU’ IMPORTANTI DEL DOPOGUERRA. UNA DELLE FIGURE PIU’ NOBILI DELLA NUOVA RESISTENZA CIVILE ITALIANA. UN RAGAZZO CHE HA CREDUTO IN UNA SOCIETA’ PIU’ GIUSTA E CHE IN NOME DELLA LIBERTA’ E’ STATO UCCISO BARBARAMENTE DA COSA NOSTRA. LA CANZONE SI INTITOLA CENTOPASSI ED E’ DEDICATA A PEPPINO IMPASTATO.
Il pubblico applaude con grande trasporto. In prima fila osservo di soppiatto la faccia sorniona e imbarazzata di TOTO’ CUFFARO, presidente della regione siciliana, plurindagato per mafia e corruzione.
Poi eseguo LA PIOGGIA DI VANCOUVER senza alcun commento e infine concludo con IL PIANISTA DI MONTEVIDEO.
La presentatrice mi congeda con un : Abbiamo bisogno di artisti come Pippo Pollina. Bontà sua.
Il fresco cala inesorabilmente sulla sera agrigentina ed io decido di andare via. Sono ancora malaticcio e intendo riguardarmi.
Vado dalla segretaria di PEPI MORGIA e le chiedo a chi devo rivolgermi per incassare l’assegno delle spese avute per arrivare ad Agrigento.
Ella mi dice di seguirla ed arriviamo in segreteria. La non c’è nessuno e mi chiede di restare in attesa che lei và in cerca della persone incaricata delle cose amministrative.
Attendo per circa 30 minuti ma non viene nessuno.
Quindi torno sotto il palco dalla segretaria di prima: Non è arrivato nessuno le dico cortesemente.
Ma come ? Vieni con me, mi dice.
Facciamo pochi passi che spunta la persona in questione che si chiama ENZO:
Mi scusi ho qui la fattura per le spese…: NON HO TEMPO ORA e mi allontana senza troppi fronzoli con un fastidio evidente.
Ci rimango male. Che modi di schifo sono questi, mi dico.
Dopo 20 minuti vado nuovamente da lui e la scena si ripete. A quel punto chiamo RAMBALDO della STORIE DI NOTE, e gli dico: Non vado mai piu’ in circostanze come questa senza qualcuno di voi. Mi sento trattato come un ragazzino alle prime armi a cui è negato un minimo di rispetto: E’ una vergogna.
Attendo ancora un po e poi decido di ritirarmi. Mi reco da PEPI MORGIA a salutarlo. Lui si complimenta e mi abbraccia. Accanto a lui c’è questo ENZO. A quel punto ne approfitto e gli ripeto:
Devo andare via, intende o no darmi l’assegno che mi deve ?
Di fronte a PEPI MORGIA non puo’ far altro che dirmi: Venga con me in segreteria.
In segreteria, con la porta aperta siamo seduti e mentre nervosamente cerca qualcosa fra tante carte sul tavolo mi dice: ma chi è ? dove è questo Pippo Pollina ?
Io lo guardo fisso negli occhi e gli dico: Sono io.
L’uomo è sorpreso e mi fa: AH È LEI….
E’ successo qualcosa, dice fra i denti…. E’ successo qualcosa…
E senza guardarmi continua a cercare fra le carte e dice almeno 10 volte E’ successo qualcosa….
Ho capito, aggiungo, che cosa è successo?
Lei lo sa perché sta aspettando cosi’ tanto? mi dice improvvisamente con tono deciso.
No, non lo so e vorrei proprio saperlo.
Che cosa è questa storia di PEPPINO IMPASTATO? Mi hanno detto che lei ha detto cose strane…
Non mi sorprende per nulla di sentire quelle cose. Avevo il sospetto di avere detto qualcosa che non andava a genio e lo avevo riferito a Christine, mia moglie, che mi aveva accompagnato ad Agrigento.
Nulla di strano aggiungo tranquillo, ho dedicato una canzone a PEPPINO IMPASTATO. Perchè, c’è qualcosa che non va forse?
Ma lei lo sa che ha scatenato un putiferio per quello che ha detto?
A quel punto ho bisogno di testimoni e chiamo subito Christine: Vieni a sentire quello che mi sta dicendo questo signore… avevo ragione io mi stanno facendo pagare la panella…
L’uomo mi interrompe subito : Silenzio! non c’è bisogno di megafoni!
Megafoni? E secondo lei parlare con mia moglie significa usare dei megafoni?
A quel punto quell’uomo diventa arrogante e suadente e non vuole piu’ sbilanciarsi:
Lei dovrebbe limitarsi a fare l’artista e non a dire le cose che ha detto. Come hanno fatto gli altri. Un vero artista canta e basta. Immagini se l’avessero fischiata… come avrebbe reagito lei ?
Tutto cio’ con un forte dialetto siciliano da “ Piovra “. Mancavano solo i maranzani da sottofondo.
Ma non hanno fischiato, replico , anzi…
Io canto e dico quello che mi pare e questo discorso è inaccettabile.
Se a qualcuno danno fastidio le mie parole allora vuol dire che colpiscono nel segno.
Prendo l’assegno e disgustato vado in camerino.
La macchina fotografica di Christine non c’è piu’. E’ l’unica cosa che è sparita fra mille borse e corsettine.
Non intendo rimanere un attimo di piu’ in quel luogo.
Il giorno dopo al TG3 regionale ci sono parole e immagini per tutti tranne che per il sottoscritto.
Ad agosto se i concerti in Sicilia non si faranno sapete anche il perché.
Raccontarvi queste cose è il minimo che potessi fare.
Non ho intenzione di portare la cosa nelle redazioni dei giornali: Alla fine rischio di passare per una che ha bisogno di pubblicità.
In prima fila accanto a Cuffaro sedevano probabilmente persone che si sono sorprese di sentire a casa propria certi discorsi e che lo hanno fatto notare al Presidente della regione.
Quello che è successo è il minimo che potesse accadere.
O lo stato italiano si fa carico della lotta antimafia sul serio o la Sicilia è destinata a rimanere in mano ai criminali per chissà quanti secoli ancora.
Pippo Pollina