A distanza di quattro giorni dal 27 Febbraio 2008, risuona ancora l’eco di una bella esperienza, soprattutto edificante, vissuta dalla nostra associazione e da tutti i presenti.
Lo spettacolo di Pippo Pollina non è stato soltanto un grande momento di cultura ma l’occasione unica di conoscere dal vivo questo straordinario artista.
La nostra Maria Grazia Catania ha avuto la possibilità di intervistarlo e di raccogliere le sue considerazioni, in esclusiva per L’ALTRA SCIACCA ed il nostro sito/blog:
Che effetto le fa tornare in Sicilia e poter cantare per noi?
A me piace sempre tornare in Sicilia e quindi lo faccio puntualmente, ogni anno vengo a suonare, quasi sempre a Palermo, nel messinese o a Catania, ed è un appuntamento irrinunciabile, una piacevolezza che si rinnova.
Ogni volta che viene, si aspetta di trovare qualcosa di diverso oppure ha sempre l’idea di trovarla allo stesso modo?
Quanta Sicilia e quanto “resto del mondo” c’è nelle sue canzoni in termini percentuale?
Direi un 50% per uno.
Ha lasciato
No, è stata la scelta giusta.
Invece, della Sicilia in genere, c’è qualcosa che le manca? Ha mai cercato di “sicilianizzare” il luogo in cui abita adesso?
Mi mancano tante cose ma non ho cercato di sicilianizzare il luogo in cui vivo. Secondo me ciascuno di noi dovrebbe portare nel suo bagaglio le cose migliori che ha, cercare di offrire quelle, cercare di valorizzarle e lasciarle percepire all’altro. L’idea di questo scambio nel mio caso è sicuramente riuscito, entro certi limiti, perchè ho avuto il piacere di fare innamorare della Sicilia tanta gente che in Sicilia non c’era mai stata. Credo quindi che, da questo punto di vista, la mia esperienza sia stata positiva, credo di aver portato i valori belli che il nostro Paese e la nostra Regione hanno e di averli diffusi, non dimenticando, chiaramente, che ci sono anche degli “svalori” che vanno tenuti presente e che non vanno nascosti.
Ha viaggiato molto, cosa porta con se, di questi viaggi, nelle sue attuali esperienze?
Tante cose perchè quando si viaggia in modo attivo si è pronti a recepire i vari messaggi che arrivano dalle altre culture, dagli altri modi di stare al mondo e dall’altra gente… io considero sempre il mio viaggio come un viaggio che è ancora all’inizio… dico sempre la più bella canzone la devo ancora scrivere… ecco, il più bel viaggio ancora lo devo ancora fare… il mio miglior viaggio è quello che farò domani.
Dopo tanto viaggiare, dall’incontro con Leoluca Orlando ha deciso di fare ritorno. Che ricordo ha di questa persona che ha creduto in lei e ha voluto fermamente presentarlo a coloro che non la conoscevano in Italia?
Leoluca Orlando è stato un pioniere, ha anticipato i tempi, ha saputo proporre una certa battaglia antimafia negli anni in cui ce n’era di bisogno, è stato una figura importante per Palermo e per
Nel
Il fatto che qualcuno in Italia ha cominciato a percepire il mio lavoro, che era cominciato da poco tempo. E’ stata una bella soddisfazione anche se per me queste cose non hanno una grande importanza. Mi hanno più spesso dato riconoscimenti di questo tipo, come nel 2005 al MEI il premio Meeting delle etichette indipendenti, una manifestazione molto importante, ho ricevuto un premio per l’impegno politico e sociale nella musica. Queste sono cose servono a ribadire la tua esistenza in un contesto che magari è più sensibile e allora per un momento dici nuovamente “ci sono” alla gente che può anche non conoscerti. La cosa più importante è avere continuità e anche venire anche a Sciacca a suonare..
Che cosa la distingue dagli altri cantautori italiani?
Credo che la cosa che mi distingue è il mio respiro più internazionale perchè rispetto ai miei colleghi italiani ho avuto l’esperienza di suonare molto all’estero e di conoscere i Paesi dove vado a suonare, di instaurare un rapporto personale con fatti, luoghi, circostanze e persone che quel Paese rappresenta e quindi conoscere la lingua di quel Paese sforzandomi di parlarla nei limiti del possibile, questo significa avere un rapporto più attivo con il luogo in cui vai.
C’è qualcuno con cui in futuro in Italia le piacerebbe instaurare una collaborazione artistica..
Forse mi piacerebbe fare qualcosa con Ivano Fossati
Lei è stato chiamato per fare una parte importante come attore nel film RICORDARE ANNA e ha scritto anche una parte delle colonne sonore, come l’ha vissuta questa esperienza?
E’ stata una bella esperienza ma ho deciso di chiuderla lì perchè comunque non si può fare tutto nella vita… l’ho circoscritta, poi se magari capiteranno altre occasioni interessanti le prenderò in considerazione, questa è stata una bella e forte esperienza.
Questo invece è il Servizio andato in onda all’interno dell’edizione pomeridiana del Telegiornale di Tele Radio Sciacca del 28 Febbraio 2008 sul concerto di Pippo Pollina con l’intervista al cantautore:
E’ stato uno spettacolo grandioso, forse perchè raro…due ore di emozioni in musica, intercalati da pensieri letti magistralmente dalla brava Termine. Pippo è bravo sia come cantante che come persona, molto cordiale! Speriamo ci sia occasione per rivederlo