Noi de “L’altra Sciacca” siamo costretti a tornare ad occuparci della Basilica di San Calogero.
È passata più di una settimana dalla pubblicazione del nostro primo articolo a riguardo (clicca qui per visualizzarlo) e la situazione non è mutata, anzi, se è possibile, si è aggravata.
Se da un lato gli enti preposti al finanziamento dei lavori, alla salvaguardia, al restauro e al recupero di questo importante bene artistico (Terme, Sovrintendenza ai beni culturali di Agrigento, Assessorato regionale ai beni culturali, Comune) non si muovono e non modificano le loro posizioni, dall’altro la pericolante statua di Santa Maria Maddalena continua lentamente e quasi impercettibilmente a scollarsi dall’angolo del muro in cui è collocata causando una condizione di possibile pericolo.
Particolari della crepa esistente tra il muro e la statua
Se il problema continuerà ad essere ignorato e dimenticato, non si potrà più evitare il crollo di questo importante reperto architettonico.
La Basilica, a causa dell’umidità, versa in condizioni preoccupanti e avrebbe bisogno di un ampio raggio di lavori: recupero dei preziosi affreschi ormai semi-scomparsi, restauro dell’altare, dell’organo e degli altarini laterali da poco riportati alla luce nonché la ristrutturazione del convento annesso. È chiaro, però, che i primi e i più urgenti interventi dovrebbero essere indirizzati alla statua ed alla sua messa in sicurezza.
La tutela dei beni artistici non è solo un modo per salvaguardare ciò che è presente nel nostro territorio ma è anche, e soprattutto, un occasione per proteggere la nostra cultura e la nostra identità.