Noi de L’ALTRA SCIACCA, a circa un mese di distanza dal nostro ultimo intervento, torniamo ad occuparci della situazione di degrado in cui versa la Basilica di San Calogero.
Eravamo certi che, dopo il nostro grido d’allarme, i fedeli e, in generale, la gente a cui sta a cuore la sorte di uno dei beni artistici più importanti di Sciacca avrebbe risposto: e così è stato. Molte sono state le donazioni spontanee e l’interessamento ad una problematica che, fino a poco tempo addietro, era sconosciuta ai più. Anche diversi enti privati, tra cui banche ed associazioni, hanno contribuito. Ma non basta.
I progetti che prevedono l’eliminazione del marmo interno della Chiesa, la ristrutturazione dell’altare, dell’organo e del convento annesso alla Basilica necessitano di molti soldi e poco si può fare con i soli fondi raccolti attraverso la buona volontà dei fedeli.
Purtroppo, come sospettavamo, gli enti pubblici preposti alla salvaguardia ed al mantenimento dei nostri beni culturali continuano a latitare.
La Sovrintendenza ai Beni Culturali di Agrigento ha stanziato proprio in questi giorni diversi migliaia di euro alla ristrutturazione e al recupero di beni artistici della nostra provincia ma nessuno di questi è stato indirizzato ai lavori che servono alla Basilica. Infatti sono solo loro che possono intervenire sulla pericolante Statua di santa Maria Maddalena, sugli affreschi interni, molti dei quali rovinati dall’umidità, e sugli altarini laterali che, a poco tempo dalla loro riscoperta, già cominciano a scricchiolare.
In attesa che anche il Comune possa fare concretamente qualcosa in merito, a quale Santo dobbiamo votarci, oltre che a San Calogero?