Una precisazione su Germi e Sciacca


L’associazione culturale Pietro Germi di Sciacca presieduta da Vincenzo Raso ha reso in questi giorni un preziosissimo omaggio alla figura di questo grande regista italiano che scelse Sciacca quale set cinematografico per due dei suoi più importanti film: “In Nome della Legge” e “Sedotta e abbandonata“. E’ stata la giusta occasione per dimostrare l’amore e la passione che legano i saccensi per questo importante pilastro del cinema italiano.

Riceviamo e pubblichiamo una lettera indirizzata alla nostra associazione da un grande appassionato di Pietro Germi, sperando riesca a suscitare qualche spunto per approfondimenti e dibattiti  tra esperti e cultori dell’argomento:

Gentile Associazione L’altra Sciacca,

la passione che nutro per il cinema di Pietro Germi mi spinge a scrivervi quanto segue.

Nell’articolo “Il treno si è fermato a Sciacca”, pubblicato su “Il Sole 24 Ore” di mercoledì 9 aprile 2008, Mariano Maugeri scrive: “… Sciacca è piazza bianchissima a precipizio sull’Africa. Federico Fellini la amò d’istinto e consigliò a Pietro Germi di girarci In nome della legge, il primo film sulla mafia”.

Detta informazione, rilanciata di recente da un articolo apparso su “La Repubblica-Palermo” del 6 gennaio 2008 (“Fellini, il volo sull’acqua che segnò
l’immaginario”) e desunta dalla biografia che Tullio Kezick dedicò a Fellini vent’anni fa e ora riproposta dalla casa editrice Feltrinelli, non poggia su solide basi e sa di leggenda.

E’ più probabile, invece, che a suggerire a Germi di girare In nome della legge nella splendida piazza di Sciacca sia stato il cineasta Salvatore Rosso, nativo di Collesano, in provincia di Palermo, aiuto regista di Pino Mercanti negli anni Quaranta in alcuni film della “O.F.S.” (Organizzazione Filmistica Siciliana) e poi prezioso collaboratore nel primo dittico siciliano del regista genovese, costituito da In nome della legge e Il cammino della speranza.

Un cordiale saluto.

Lorenzo Catania

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