LA RACCOLTA DEGLI ABITI USATI


Sono collocati da parecchio tempo in molte aree di Sciacca, sono grandi contenitori gialli larghi più di un metro ed alti due ma pochi sanno in realtà a cosa servano e chi se ne occupa. Stiamo parlando dei cassonetti per la Raccolta degli Abiti usati.

Il tutto rientra in un Progetto chiamato “Abito Qui”. Trattasi di una vera e propria raccolta differenziata come quella che facciamo per la carta o la plastica, solamente che questa riguarda gli abiti e gli accessori di abbigliamento come le cinture, le scarpe o i cappelli. L’idea e la sua realizzazione si deve alla Cogeme (che agisce in collaborazione col Ministero dell’Ambiente), ossia una Società dei Comuni.

Sui cassonetti troveremo il contrassegno “Cogeme-CGM” il quale garantisce che il Comune ha autorizzato l’iniziativa e che i materiali saranno raccolti in modo corretto. Circa la metà di questi abiti saranno destinati al mercato dell’usato, l’altra metà, invece, al recupero delle fibre tessili, quindi al riciclo vero e proprio. Questa non vuole essere un operazione di marketing ma vuole assumere connotati sociali ed ambientali in quanto la raccolta viene affidata spesso a giovani disoccupati o svantaggiati dal loro passato e si cerca di combattere la cultura dell’usa e getta promuovendo anche questo tipo particolare di raccolta differenziata. Il personale Cogeme o i loro delegati si occuperanno poi dello svuotamento periodico e della pulizia dei cassonetti inviando tutto il materiale alle ditte specializzate che lo selezioneranno e ricicleranno.

Nel sud Italia una delle Associazioni che hanno aderito all’iniziativa e che si occupano di questi rifiuti è la “Sanlorè”, una cooperativa sociale. Sono loro che lavorano a questo progetto nell’agrigentino, ventidue, invece, i comuni che hanno dato il proprio assenso all’iniziativa e tra questi vi figura anche Sciacca. La “Sanlorè” è stata la prima in assoluto ad inaugurare questo servizio nel meridione e ha una politica per la quale favorisce l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Essa si muove in collaborazione con la Caritas ed aderisce alla Diocesi di Agrigento.

A Sciacca i contenitori per la raccolta degli abiti usati si trovano in Via Ovidio, nei pressi della Chiesa del Sacro Cuore, alla Perriera accanto alla Chiesetta di San Sebastiano e nel piccolo piazzale situato all’incrocio tra l’inizio di Via Cappuccini ed il viadotto Carboy.

Attualmente tutti i cassonetti presenti nel nostro territorio risultano essere stracolmi e molti abiti sono sparsi per terra alla mercè sia delle intemperie che influiranno negativamente sull’eventuale riciclo dei materiali sia di tutti coloro che, con la speranza di trovare qualcosa ancora in buone condizioni, sono disposti a cercare e buttare tutto per strade.

Sicuramente la situazione che si è venuta a creare indica che la raccolta e la pulizia dei cassonetti non viene effettuata da parecchio tempo.

Di conseguenza ci siamo chiesti:
Quando le aree interessate saranno bonificate? A cosa sono dovuti questi ritardi nella raccolta?

Abbiamo contattato direttamente la sede della Cooperativa “Sanlorè” di Agrigento per segnalare il problema e ci hanno spiegato che i loro operai hanno avuto degli intoppi burocratici con la ASL, causa dei ritardi, per l’appunto, nella raccolta. Ma adesso tutto sembra essere giunto a soluzione e ci hanno assicurato, di conseguenza, che nel corso della settimana entrante provvederanno a risolvere la questione.

Abbiamo approfittato dell’occasione per venire a sapere che, di solito, i loro addetti passano ogni mese e ultimano il giro dei Comuni aderenti all’iniziativa nel giro di pochi giorni. Hanno prontamente raccolto la nostra segnalazione ringraziandoci con cortesia e confermandoci che quanto prima giungeranno nella nostra città a bonificare le aree interessate.

Noi de “L’Altra Sciacca”, oltre a voler informare e fare luce su una situazione che a ben pochi era nota, auspichiamo che la questione possa risolversi al più presto sia per mandare avanti in maniera congrua il prezioso ed importante progetto “Abito Qui” sia per dare di Sciacca un’immagine pulita e decorosa, passo essenziale per una città che si appresta a vivere la nuova stagione turistica. Per questo motivo, ci auguriamo che i tempi di raccolta (cosi come riferitoci) siano rispettati, che il servizio sia espletato correttamente e, principalmente, non si verifichino più tali episodi di indecoroso abbandono dei contenitori.

A tal fine la nostra Associazione desidera sapere:
– Quando e con quale cadenza viene effettuata la raccolta;
– Quanto del ricavato è destinato in beneficenza;
– Quanto del materiale raccolto viene recuperato ed utilizzato.

L’AltraSciacca chiede, altresì, alla cooperativa Sanlorè di farci pervenire un specifico resoconto sui risultati ottenuti e delle somme, parte del ricavato, destinate in beneficenza nel 2007.

Un’ultima considerazione. Ma come mai siamo solo noi de L’ALTRASCIACCA ad accorgerci di tali vistose “anomalie” ?

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