Questa settimana Noi de “L’Altra Sciacca” abbiamo deciso di intraprendere una breve gita fuori porta in periferia della città e ci siamo recati in C.da Muciare per godere della bellezza del mare e per fare una breve passeggiata nella zona. Non appena si giunge nella suddetta contrada due possibilità ci si offrono: proseguire verso il nuovo Museo del Mare e la spiaggia sottostante o risalire immediatamente verso il centro città se la vista della strada che collega al Museo ci scoraggiasse ad andare avanti. Nel primo caso ecco la situazione che ci si presenta innanzi:
La strada, o ciò che ne rimane, è completamente impercorribile, piena di buche, sconnessioni, sterrata e l’area che circonda il Museo del Mare è inoltre piena di erbacce e vegetazione spontanea, come testimoniano queste foto, rendendo il sito certamente poco apprezzabile. Tanto per non farci mancare proprio nulla, l’area nella quale è collocata la parte posteriore del Museo, ossia quella più vicina alla spiaggia ed al mare, è stata parzialmente recintata perché a possibile rischio di fenomeni franosi, nonché zona assolutamente non balneabile.
Nel caso in cui, invece, le condizioni del manto stradale e della zona non ci convincessero a proseguire nella nostra gita, possiamo sempre decidere di tornare indietro, verso il centro della città, facendo magari una bella passeggiata lungo la strada e la scalinata di cui usufruiscono spesso i turisti che pernottano presso gli alberghi della Sitas e la quale costeggia il vecchio stabilimento delle Terme. Queste sono le condizioni attuali dei siti descritti:
È difficile potersi districare come abbiamo dimostrato tra l’ingente mole di sterpaglie, erbacce e buche presenti lungo il sentiero. Camminando abbiamo incontrato il vecchio stabilimento delle Terme che è stato sito apprezzato sin dai tempi dei greci e dei romani fino a giungere, come recita la scritta in ceramica, a Goethe.
Lo stabilimento è stato pochi anni fa restaurato ma mai reso funzionante, anzi lasciato ed abbandonato nuovamente al degrado, circondato da ogni sorta di sporcizia, quasi nascosto dalla folta vegetazione e con pericolosi cavi elettrici scoperti posti proprio accanto al cancello d’entrata.
Nella Valle dei Bagni, nella quale l’edificio è stato costruito, sgorga, inoltre, la sorgente dell’acqua “Santa”, un’acqua minerale considerata rimedio fenomenale per la diuresi ma completamente tralasciata al suo corso che spesso la porta a confluire nel torrente Bagni poco distante e da lì nel mare.
Proseguendo ulteriormente ci imbattiamo nella scalinata che ci fa risalire verso la città. Come si evince dalle foto, la stessa è ricoperta di erbacce spontanee, sterpaglie varie e recintata alla meno peggio nella sua parte inferiore e nonostante la recente ristrutturazione già presenta vistose buche. Man mano che si sale, invece, la situazione migliora leggermente, forse perché siamo più vicino al centro abitato, fino a raggiungere la Chiesetta della Madonna del Riposo, anch’essa ristrutturata pochi anni fa ma tenuta sempre chiusa e, di conseguenza, lontana dai percorsi culturali e turistici. Inoltre l’albero che costeggia la suddetta Chiesa sicuramente non viene potato da tempo, infatti sta quasi per coprirla totalmente.
Alla fine della nostra piccola gita, torniamo verso Sciacca con l’amara consapevolezza di aver visitato una delle tante aree del nostro territorio dall’immensa bellezza ma di cui l’amministrazione comunale si disinteressa , lasciando tutta la zona al degrado e all’abbandono. Noi de “L’AltraSciacca” ci domandiamo:
– Perché la strada che collega la Contrada Muciare al Museo del Mare ed alla città non viene sistemata e resa sicura per una buona circolazione?
– Perché le zone segnalate non vengono bonificate e rese gradevoli in tutta la loro bellezza? – Perché l’area che porta al mare non viene messa in sicurezza onde evitare il reale rischio di frane?
– Perché la valle dei bagni è stata riqualificata pochi anni addietro se poi è stata nuovamente abbandonata al proprio destino?
– Quanto ancora dovrà rimanere chiuso il vecchio stabilimento delle Terme e quanto dovremo aspettare per fruire di un patrimonio di sorgenti naturali e termali uniche nel suo genere? – Quando la scalinata che collega la zona a Sciacca verrà ripulita e mostrata finalmente in tutto il suo splendore?
– È questa l’immagine indecorosa che la città deve offrire ai suoi ospiti ed alla cittadinanza tutta?
– E, in definitiva, quando Sciacca avrà un territorio veramente valorizzato in tutta la sua grazia e degli amministratori attenti e solerti nel farlo?
È l’amore per la nostra città e per il meraviglioso sito a spingere noi de “L’AltraSciacca” a segnalare a chi di dovere tale situazione nella concreta speranza che gli enti preposti si adoperino di conseguenza alla soluzione del problema e rendano nuovamente Sciacca quella perla del Mediterraneo ammirata e cantata da tutti i poeti antichi e moderni.