BASILICA SAN CALOGERO: A QUANDO I RESTAURI?


Ogni qualvolta viene segnalato un problema a Sciacca il modo migliore per cercare di risolverlo non è adoperarsi concretamente utilizzando la cosiddetta “politica del fare” ma discuterne senza riuscire a mettere in pratica nulla di concreto. Stiamo parlando della questione della Basilica di San Calogero al monte di Sciacca.

Sono passati oramai alcuni mesi da quando noi de L’altraSciacca avevamo deciso di attenzionare il problema, informare la cittadinanza e segnalare la situazione agli enti competenti ma nulla, da quel momento ad oggi, è stato fatto. L’unica cosa, importante, che abbiamo ottenuto è che finalmente si parlasse della vicenda anche grazie agli ottimi servizi andati in onda, nel marzo scorso, sulle reti locali che hanno dato visibilità a quanto da noi fatto presente.

La Basilica di San Calogero è considerata il tetto di Sciacca, essa domina dall’alto su tutta la città, è meta turistica di pregio artistico, culturale, religioso e terapeutico grazie alla vicinanza con le famose stufe termali, nonché da quel sito si gode di un panorama unico in bellezza nel suo genere. San Calogero, inoltre, è patrono di Sciacca alla pari con la SS. Madonna del Soccorso.

Il vapore che fuoriesce dagli antri del monte Kronio genera parecchia umidità la quale, insieme al normale incedere del tempo, causa diversi problemi tanto alla Chiesa che è localizzata in quella zona quanto all’adiacente convento che, dimora dei frati rimasti ad operare nel territorio, avrebbe bisogno di numerosi interventi di restauro e manutenzione. All’interno della Basilica i dipinti sono stati quasi tutti già attaccati e danneggiati dall’umidità, i preziosi altarini laterali da poco tempo riportati alla luce andrebbero restaurati e messi in sicurezza onde evitare il loro progressivo sbriciolarsi, il tetto, l’altare, l’organo e il sagrato, simboli di un’arte di cui la città dovrebbe andare fiera, urgono di importanti lavori prima che anch’essi risultino fatalmente compromessi e soprattutto la posizione della statua di Santa Maria Maddalena che, collocata su un angolo della cinta muraria della Basilica, continua a versare in condizioni di potenziale pericolo poiché non è più, e ciò è visibile anche ad occhio nudo, ben aderente al muro e rischia di staccarsi presto definitivamente se non si interviene con decisione e prontezza.

Quanto la Basilica di San Calogero dovrà ancora attendere per ottenere i finanziamenti necessari a svolgere quantomeno gli interventi di prima necessità?

E’ possibile che questo sia l’amore rivolto dalle autorità competenti per uno dei tesori più importanti della nostra area comunale?

I progetti per la sistemazione della Chiesa sono pronti e sono stati consegnati da tempo a tutti gli enti preposti a fare qualcosa in merito: il Comune, la Sovrintendenza ai beni culturali di Agrigento, il governo e l’assessorato specifico sia della provincia sia della regione Sicilia.
Nonostante le promesse, la risposta finora è stata sempre la stessa: siccome non ci sono i soldi conviene aspettare tempi migliori.

Aspettare? Ma cosa? E soprattutto quanto? E intanto da allora sono anche cambiati i governi provinciali e regionali e gli assessori di competenza ma non l’amara consapevolezza che qualcuno potrebbe fare qualcosa ma non la fa.

I deputati ed onorevoli saccensi neoeletti al governo nazionale, regionale e provinciale si ricorderanno della questione e faranno qualcosa di concreto in merito?

Finora gli unici ad interessarsi della vicenda sono stati anonimi fedeli e cittadini che, mossi dall’amore per il Santo, hanno contribuito in piccola parte con delle donazioni spontanee e l’aiuto di qualche banca privata.

Ma purtroppo è ancora poco e la Basilica urge di interventi mirati di restauro ogni giorno di più per salvaguardare un bene artistico e turistico assai prezioso per la nostra città.
Questa vicenda ci ricorda come sia proprio vero che per ottenere qualcosa a Sciacca, come nel resto della Sicilia, serva un Santo in Paradiso, ma nell’occasione forse è meglio rivolgersi a tutto l’empireo.


Informazioni su Redazione

Mi chiamo Calogero Parlapiano. Ho 24 anni, sono studente di Lettere all'Università di Palermo. Ho svariati interessi e diversi hobbies, adoro leggere e scrivere. E amo la mia città natale, Sciacca.

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