La rassegna stampa di questi giorni, in tema EAS, non parla d’altro. Da un servizio andato in onda il 10 Settembre su una Tv locale:
“l’Ente Acquedotti Siciliani ha un buco di 450 milioni di euro e perde circa 2 milioni di euro al mese. A lanciare l’allarme è il commissario liquidatore dell’ente Marcello Massinelli. E i dubbi sulla possibilità di onorare il debito con il Comune di Sciacca aumentano sempre più.
Un’emorragia finanziaria fa perdere all’Ente Acquedotti Siciliani due milioni di euro al mese ed intanto sono già stati accumulati debiti nei confronti di fornitori, enti pubblici e e Comuni per un totale di 450 milioni di euro. La pesante affermazione proveniente dal commissario liquidatore dell’ente Marcello Massinelli apre forti dubbi sulla reale possibilità che il Comune di Sciacca possa riscuotere le somme di cui l’EAS è debitore.
In effetti l’ente, messo in liquidazione dal primo settembre 2004 non ha mai smesso in concreto di svolgere le proprie funzioni continuando ad accumulare perdite. E se da quattro anni l’ente avrebbe dovuto lasciare la gestione dell’acqua in Sicilia alle società d’ambito, gli Ato idrici, in realtà il passaggio delle consegne è andato a rilento in alcune province ed in altre, come Trapani e Messina, non è mai avvenuto.
La previsione per il 2009 è di un ulteriore aumento dell’indebitamento con una spesa di oltre un milione di euro per ogni mese di attività. Per ovviare al disavanzo la Regione ha stanziato nel corso degli anni circa 190 milioni di euro ma una volta cessato lo svolgimento di ogni funzione resterebbe comunque un debito di 260 milioni. Perdite rilevanti, dunque, per un problema di non facile soluzione che grava sulla Regione Siciliana e che indirettamente si ripercuote sui Comuni creditori.
Com’è noto, nel 2002 e nel 2004, l’Ente Acquedotti Siciliani e il Comune di Sciacca hanno concordato due transazioni in cui l’EAS si impegnava a versare nelle casse comunali circa 8 milioni di euro complessivi per l’esecuzione di interventi di manutenzione alla rete idrica effettuati dai tecnici del comune in sostituzione dell’Ente. Ma ad oggi sono stati pagati solo 4 milioni e nel frattempo, poiché Girgenti Acque è subentrata in toto all’Eas per la gestione e manutenzione della rete idrica della provincia di Agrigento, solo il 27 maggio del 2008, quest’ultima ha accumulato, secondo la ragioneria del Comune di Sciacca, altri due milioni e mezzo di euro di debiti per un totale di sei milioni e 500 mila euro che il Comune deve ancora riscuotere.
Ed ora, alla luce delle notizie provenienti da Palermo, sembra davvero difficile non dare ragione a chi crede che molto difficilmente il debito verrà onorato anche alla luce del fatto che qualora venisse approvato il bilancio dell’ente in liquidazione non ci sarebbero garanzie sulle somme che l’ente acquedotti siciliani riuscirebbe davvero a versare ai Comuni per ripianare i debiti creatisi in questi anni.
Insomma nonostante la sicurezza ostentata dal Sindaco Mario Turturici che più volte si è detto sicuro di riscuotere interamente la somma dovuta, le perplessità aumentano sempre di più.”
E ADESSO COSA CI DIRANNO??
Dopo la notizia diffusasi in questi giorni sul “buco EAS” e sulle scarse possibilità di recuperare il nostro credito come potranno giustificare il proprio intervento congiunto di qualche settimana fa il sindaco Mario Turturici ed il liquidatore EAS Marcello Massinelli con cui promettevano che il debito sarà pagato dalla Regione? Ricordiamo che è la stessa Regione che sta facendo fallire le nostre terme…
Noi non riusciamo proprio a decifrare i rapporti virtuosi che intercorrono tra la Giunta Turturici (consiglieri di maggioranza e opposizione compresi) e l’EAS/Massinelli, tali da farli opporre con forza alla nostra proposta di non far perdere le somme che, i cittadini ormai hanno versato nelle casse dell’ente in liquidazione inadempiente nei confronti del nostro Comune, pagando invece le ultime quattro bollette direttamente a quest’ultimo. Ricordiamo la loro forte presa di posizione contro chi, come noi, parlava in rappresentanza di numerosi cittadini che chiedevamo conto dei 5 milioni di euro che dovevano essere restituiti.
Nel frattempo i cinque milioni sono diventati 6 milioni e mezzo e non riusciamo a comprendere come il primo cittadino e tutti i consiglieri comunali possano dormire sonni tranquilli quando, in seguito a:
– mancato introito ICI,
– debiti fuori bilancio,
– mancato incasso debito EAS,
– ulteriore mutuo stipulato dal Comune per 1 milione e mezzo (per il finanziamento di una sola parte del progetto riguardante i capannoni), con il beneplacito dell’opposizione,
ci troveremo quanto prima di fronte ad un probabile “dissesto finanziario”
Non vorremmo essere proprio nei panni di coloro che l’anno prossimo dovranno amministrare questa città!