Riparte unito e compatto il fronte dei sindaci contrari alla privatizzazione in provincia di Agrigento capeggiati dal sindaco di Bivona On. Giovanni Panepinto e Rosario Gallo sindaco di Palma di Montechiaro. Presenti i delegati di ben 21 comuni della provincia di Agrigento (Aragona, Realmonte, Camastra, Ravanusa, Burgio, Palma di Montechiaro, Licata, Santa Margherita Belice, Montevago, Grotte, Bivona, Sambuca, Menfi, Cianciana, Alessandria della Rocca, Santo Stefano di Quisquina, Villafranca Sicula, Calamonaci, Lucca Sicula, San Biagio Platani, Racalmuto) alla presenza di numerosi cittadini, di Antonella Leto del Forum siciliano dei movimenti per l’acqua e il direttivo dell’associazione L’ALTRASCIACCA in rappresentanza del comitato provinciale.
Sono passati quattro mesi dall’ultimo incontro a Menfi, quattro mesi durante i quali diverse realtà provinciali sono mutate e la gestione dell’acqua è passata dall’Ente in liquidazione EAS alla subentrante Girgenti Acque con cui l’ATO idrico costituito dai sindaci dei 43 comuni dell’agrigentino ha dovuto stipulare il contratto in seguito all’aggiudicazione della gara eseguita dal Commissario ad Acta nominato dalla Regione.
Durante la riunione presso il Comune di Realmonte della giornata di ieri è stato fatto il punto della situazione. Girgenti, ha suscitato ovunque un copioso malcontento derivato da disfunzioni, inadempienze, inefficienze. E’ emersa l’incapacità della suddetta ditta di gestire un servizio di qualità mantenendo i costi contenuti, vero obiettivo del consiglio dei sindaci che ieri hanno ribadito di non volersi ritrovare, stavolta per trent’anni, nella stessa situazione verificatasi con gli ATO rifiuti dove il servizio risulta pessimo e costoso.
Ripartire quindi con decisione sviluppando l’azione su fronti diversi. I comuni che non hanno ceduto ancora le proprie reti hanno ribadito la propria posizione e hanno espresso stamattina, mediante un telegramma al Presidente di Provincia D’Orsi e per conoscenza al governatore Lombardo, motivazioni della loro volontà a resistere chiedendo un immediata convocazione del Cda dell’ATO. In quella sede si esprimeranno in favore della rescissione del contratto con Girgenti responsabile di gravi inadempienze, certificate dalla innumerevole serie di disservizi riscontrati giornalmente in tutti i comuni della provincia.
I convenuti hanno delegato il sindaco di Palma di Montechiaro alla produzione di un nuovo ricorso avverso le ultime decisioni del TAR che aveva rigettato i precedenti, promossi dal comitato dei sindaci contrari alla privatizzazione di cui Rosario Gallo era il capofila e dal Consorzio idrico. Contestualmente si chiederà a quest’ultimo, un nuovo ricorso al CGA. Ma non si limiteranno certo all’azione giudiziaria. E’ stata espressa l’intenzione di aderire al coordinamento nazionale, che sarà deliberata alle prossime riunioni, e di avanzare presto, attraverso i singoli consigli comunali, la richiesta di un referendum popolare provinciale per rimettere tutte le decisioni legate alla privatizzazione dell’acqua e ai suoi servizi alla volontà popolare.
Ieri, Noi de l’AltraSciacca, abbiamo partecipato alla riunione convocata presso l’aula consiliare del Comune di Realmonte dal sindaco di Palma di Montechiaro Rosario Gallo. Tale riunione è stata indetta per fare il punto della situazione attuale e per capire come procedere in questa battaglia che si sta compiendo al fine di riportare le nostre risorse idriche ad una gestione pubblica.
Erano rappresentati 21 Comuni della provincia di Agrigento e da più parti si è sentita l’esigenza di dichiarare l’effettiva inefficienza della gestione della Girgenti Acque la quale, tra perdite idriche non riparate ed erogazione saltuario del prezioso liquido, è risultata essere assolutamente non pronta ad affrontare una tale mole di lavoro.
In quella sede, in rappresentanza del costituendo forum provinciale dei movimenti per l’acqua di cui siamo i referenti, abbiamo espresso la necessità che bisogna ripartire con forza, attraverso i seguenti punti:
– La costituzione di un fronte comune tra i sindaci impegnati nella lotta per la ripubblicizzazione dell’acqua e i comitati e le associazioni dei cittadini
– la resistenza sul mantenimento della posizione decisa dei sindaci che non hanno ancora consegnato le proprie reti
– Il supporto delle associazioni e dei cittadini alla coraggiosa scelta dei sindaci di questi comuni dell’agrigentino
– Gli interventi di sensibilizzazion sempre più massicci verso l’opinione pubblica
– l’istituzione di un osservatorio dei disservizi dell’attuale gestore della rete idrica, che incidono anche sulle problematiche igienico-sanitarie della popolazione
– la richiesta di una consultazione popolare sulla vertenza acqua
Ancora una volta abbiamo sentito l’esigenza di dichiarare a voce alta che l’acqua deve tornare pubblica, che la privatizzazione ha già fallito, date le continue inefficienze prodotte. La Girgenti Acque è inadempiente due volte: nei confronti dei Comuni non rispettando di fatto il contratto e, soprattutto, nei confronti della gente la quale si ritroverà a dover pagare in maniera salata un servizio scadente e che fa acqua da tutte le parti.
Noi de L’AltraSciacca lo dimostriamo e lo diciamo da tempo: le nostre risorse idriche sono un gran patrimonio ed un grande tesoro di cui dobbiamo assolutamente riappropriarci.
Quanto dovremo pagare la nostra acqua?
Quanti disservizi dovremo ancora segnalare prima di tornare indietro?
Quanti bocconi amari dovremo ancora ingoiare?
Quanto dovremo rimanere ancora con l’acqua alla gola?
Questa è l’esigenza non solo del nostro territorio ma anche l’urlo accorato che giunge da tutta la provincia di Agrigento:
Noi lo abbiamo capito, quando lo capiranno anche gli amministratori locali?
Auspichiamo che il nostro sindaco passi dalle parole ai fatti, a dimostrazione di quanto dice, (ovvero che il passaggio a Girgenti è stato obbligatorio), schierandosi anche lui dalla parte dei 21 Comuni presenti ieri a Realmonte e iscrivendosi al comitato cittadino per l’acqua che prenderà vita a Sciacca nei prossimi giorni.