Riceviamo e pubblichiamo con piacere una riflessione di un nostro attento lettore e simpatizzante della nostra associazione:
Cari amici de L’ALTRASCIACCA. Vorrei rubarvi due minuti per proporvi una mia piccola riflessione. Questa si incentra su come sono spesi i soldi pubblici per lo sviluppo turistico della nostra città. Dato che l’investimento più grande, dai tempi della Sitas, è sicuramente “Rocco Forte” mi concentrerò proprio su quest’ultimo.
Non prenderò in considerazione, anche perchè irrilevanti nel proseguo della mia analisi, le presunte irregolarità urbanistiche e procedurali dell’intervento della Rocco Forte (beh presunte neanche tanto visto che hanno dovuto cambiare una legge dello Stato per farli continuare).
La prima domanda è:
1) Quanto renderà l’investimento dello Stato nella vicenda Rocco Forte in termini di sviluppo turistico, economico e occupazionale?
L’ investimento totale è di 130 milioni di Euro così distribuito:
– 44.5 milioni li mette lo Stato
– 7.5 li mette Sviluppo Italia entrando nell’equity
– 78 milioni li mette la Rocco Forte
( Fonte Report puntata del 29 aprile 2007 intervista a Moreno Occhiolini )
In pratica lo Stato mette 44.5+7.5=52 milioni di euro dei quali se non ho capito male 44.5 sono a fondo perduto.
Questi soldi verrano spesi per l’acquisto dei terreni e per la realizzazione della struttura la quale, tranne che per la piccola quota di equity nelle mani di Sviluppo Italia, rimarrà di proprietà della Rocco Forte.
Chi ci guadagna?
Da una rapida analisi degli attori in gioco ecco la lista:
– Qualche proprietario terriero
– Qualche grosso costruttore (per un periodo di un paio di anni farà affari).
– I progettisti (pochi per la verità e per la maggior parte di fuori Sciacca)
– Un certo numero di maestranze locali (in questo caso parlare di guadagno è esagerato, diciamo che potranno, nel periodo di costruzione, mandare avanti la famiglia)
– 240 assunti (almeno secondo le notizie di questi giorni, non si sa bene con quali mansioni e con che contratti)
– Rocco Forte (il quale con un investimento di 78 milioni ha portato a casa una struttura da 130 milioni, e un socio di minoranza che è Sviluppo Italia)
Come è evidente la collettività avrà come ritorno dell’investimento di 52 milioni di euro (44.5 a fondo perduto e 7.5 che in qualche modo ritorneranno), a parte il transitorio della costruzione, l’assunzione di 240 persone con qualifiche e contratti da specificare.
Possiamo mettere nel conto dei guadagni anche la pubblicità che una struttura così prestigiosa può avere sul nome della Città, e, almeno si spera, eventuali forniture di prodotti locali quali pesce o altro (un accordo quadro di acquisti sul territorio potrebbe essere uno spunto per i nostri politici e sindacalisti)
Mi sento di escludere, e spero che i fatti mi daranno torto, che i turisti della Rocco Forte spenderanno nel territorio (non lo fanno i turisti della Sitas che si trovano nel tessuto urbano cittadino immaginiamoci loro che si trovano in uno splendido “recinto per ricchi” a Ribera)
2) Essendo l’investimento pubblico, è lecito domandarsi: Potevano essere spesi meglio quei soldi per lo sviluppo turistico del territorio?
Beh facciamo un pò di fantapolitica ed immaginiamo di poter spendere quei 52 milioni di euro (44.5 a fondo perduto e 7.5 milioni che devono tornare) nel nostro territorio per lo sviluppo turistico ecco come si sarebbero potuti distribuire:
a) 18 milioni di euro di opere pubbliche legate alle infrastrutture e al territorio nell’ordine:
– 2 milioni pista ciclabile (di cui voi avete parlato nei mesi scorsi), scala mobile, marina/centro storico, Parcheggio via Fratelli Argento;
– 500 mila per il rinnovo dei mezzi di trasporto pubblici cittadini e l’attuazione delle ZTL (anche questa è una vostra vecchia idea);
– 8 milioni per la manutenzione straordinaria delle strade a scorrimento veloce ss115 e e scorrimento veloce Sciacca/Palermo
– 2 milioni per il risanamento della pavimentazione della Città di Sciacca
– 1 milioni per gli accessi al mare di questa città, creando nel contempo circoli velici e parcheggi alberati nelle vicinanze della battigia (credetemi è una cifra veramente esagerata )
– 4 milioni per la creazione di un porticciolo turistico nel molo vecchio della città.
– 500 mila per la creazione di locali aperti al pubblico (uffici turistici, sale informatiche, etc)
b) 4 milioni di finanziamento a fondo perduto per la rinconversione di residenze storiche (ad esempio Palazzo Valentino) in strutture ricettive (col vincolo del 40% di compartecipazione di fondi privati)
c) Gli altri 30 Milioni in finanziamenti a pioggia ai privati che intendano aprire alberghi e B&B e strutture dedicate al turismo con le seguenti clausole:
– Tetto massimo del finanziamento per ciascun operatore di 200 mila euro
– Compartecipazione minima all’investimento del 40 %
– Investire su immobili esistenti
Nell’ipotesi che tutti utilizzino il tetto massimo d’investimento sono 150 nuove attività turistiche (30 Milioni/200 mila) e l’ importo medio complessivo dell’investimento è di 333 mila euro (di cui 200 da parte dello stato e almeno 133 dell’investitore privato).
NB Nei 200 milioni di finanziamento possiamo computare una percentuale (il 14.4%) che deve tornare allo stato a tassi agevolati (questo per uniformarci con i 7.5 mln di equity di Sviluppo Italia nell’investimento Rocco Forte)
A questo punto rifaccio la domanda di prima, con un investimento simile chi ci guadagnerebbe?
– Più di 150 cittadini che aprirebbero strutture ricettive nel tessuto urbano cittadino
– Moltissimi costruttori che eseguirebbero tali lavori (mentre nell’investimento Rocco Forte sono molto pochi che fanno grandi numeri)
– Decine di progettisti
– Centinaia di maestranze locali
– Un numero difficilente calcolabile ma comunque elevato di assunti (supponiamo una media di 3 per attività sarebbero 450, senza contare l’indotto)
– I vantaggi rispetto alla proposta precedente sono ancora più evidenti se pensiamo che i turisti si troverebbero all’interno del tessuto urbano cittadino e quindi sarebbero “costretti” a spendere nello stesso.
Inoltre i guadagni sarebbero dei privati cittadini di Sciacca (e quindi sarebbero spesi nel territroio) e non di un distinto signore dell’inghilterra “bene” che li spenderebbe a casa sua.
Vogliamo poi immaginare Sciacca con il centro chiuso, il porticciolo rifatto, i mezzi pubblici che funzionano, i parcheggi, le strade senza buche e 150 nuove attività????
Altri vantaggi vengono dalle infrastrutture (strade statali e urbane, parcheggi, mezzi pubblici, porticciolo) che migliorerebbero la vita di tutti i cittadini e non solo di quelli interessati direttamente al turismo.
Che dire, siamo veramente sicuri di stare spendendo bene i nostri soldi?
Veramente dobbiamo essere grati a Rocco Forte ed alla nostra classe dirigente?
Secondo voi dobbiamo salutare con un sorriso l’ennesimo investimento di questo genere?
Lettera firmata
Domande chiarissime. Come quest’altra: cosa fare per riprendere il governo de “i nostri soldi”?
complimenti per la sua riflessione.
Inoltre volevo ringraziarla per il semplice fatto che per tutta la durata della lettura della sua riflessione ho immagginato Sciacca come da lei descritta se i fondi sarebbero finiti in altre mani,era talmente bella che potra essere solo fantasia(almeno in questo mondo).