In questi giorni di feste e d’auguri, ci siamo imbattuti in un videomessaggio “a pagamento” di particolare pregio e d’indubbia incisività.
Era uno spot augurale del nostro simpatico, e sempre gradevole, Vice-presidente-vicario del Consiglio Provinciale di Agrigento, Mario Lazzano.
Perché ce n’occupiamo?
Sicuramente non per le sue carinissime considerazioni, sulla città, sulla provincia, sull’amministrazioni cittadina e sulla politica in generale. E’ padronissimo di farlo nei modi e nei tempi che egli ritiene opportuni.
Certo, qualcuno potrebbe anche far rilevare che la gestione politica degli ultimi anni ha fatto piombare la provincia di Agrigento all’ultimo posto della graduatoria nazionale, segno che questa terra ha bisogno di amministratori al servizio della popolazione piuttosto che dei loro partiti e dei loro interessi, ma questa è un’altra storia.
Noi, de L’ALTRASCIACCA, ne vogliamo parlare in quanto nel messaggio di auguri mandato in onda da una televisione locale e coadiuvato da due bravi ed emergenti giornalisti saccensi, si sono dette delle inesattezze circa la questione dell’acqua e del rapporto esistente tra la provincia e la Girgenti Acque.
Il nostro bravo consigliere Provinciale ha fondamentalmente detto, con una candidezza sconcertante:
1. L’acqua, non è vero che è stata privatizzata, è stata privatizzata la sua distribuzione.
Su questa affermazione potremmo disquisire a lungo. Ci preme puntualizzare subito però che:
– Le grandi condotte, le dighe, i potabilizzatori, il cosiddetto “sovrambito” è, allo stato attuale, e sarà gestito fino al 2044 (quindi per altri 36 anni) da Siciliacque SpA che, attraverso la rete di adduzione, fa confluire l’acqua captata e potabilizzata in grandi serbatoi (uno o più per ciascun comune). Il 75% del pacchetto azionario di Siciliacque è di proprietà del partner privato facente capo alla società francese Veolia SpA.
– La gestione del servizio di approvvigionamento e distribuzione dell’acque oltre che della manutenzione della rete idrica è stata invece totalmente affidata all’ente privato Girgenti Acque SpA che lo manterrà per i prossimi 30 anni.
Considerato quindi che
– la parte pubblica è solamente rappresentata dalla rimanente quota azionaria del 25% di Siciliacque che essendo in percentuale inferiore al 50% conta poco o nulla.
– i privati, che con l’acqua devono far profitto ne manterranno la gestione per oltre 30 anni,
– rimane pubblica la sola condotta idrica, al cui interno scorre però acqua privata poiché la stessa, come abbiamo descritto, viene estratta da SiciliAcque che la invia nei serbatoi comunali per essere poi trasferita alle nostre abitazioni da Girgenti Acque.
L’acqua è stata di fatto privatizzata e mercificata alla stregua di qualsiasi altro bene.
E’ questa “porcata” ( ci scusiamo del termine, ma è questo l’aggettivo che meglio rispecchia il nostro pensiero) è stata perpetrata esattamente con l’art. 23 bis del Decreto Legge n. 113 del 2008 intitolato “Servizi pubblici locali di rilevanza economica” in cui si legge:
2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria, a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite[…]
5. Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati.[…]
(10. d.) tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica in materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica e gas, nonché’ in materia di acqua.”;
2. L’attuale gestione privatizzata delle risorse idriche ci viene imposta dalla Comunità Europea, quindi da un’organo che applica tale nodello in europa.
Anche qui, purtroppo, non soltanto non siamo d’accordo, ma visto l’autorevolezza di chi proferisce tali affermazioni, ci costringe a chiedergli: ma dove ha letto tali inesattezze?
Il Parlamento Europeo con propria direttiva n. 2000/60/CE ha sancito in modo inequivocabile che l’acqua non è un prodotto commerciabile al pari di altri beni , bensì un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale;
La stessa Unione Europea a sottoscritto una risoluzione (la n. 7/00185 del 30/05/2007) in cui si ribadisce che l’Italia è d’accordo sul principio che l’acqua deve ancora essere riconosciuta a livello internazionale come bene comune e diritto inalienabile e non sono stati ancora individuati targets, obiettivi concreti scadenzati e legalmente vincolanti, per raggiungere l’impegno dell’accesso all’acqua per tutti nelle qualità e quantità minime vitali.
In Europa le forme di gestione dell’acqua più efficienti e più efficaci, dal punto di vista sociale e ambientale, sono totalmente pubbliche. Tutti i dati e tutti gli studi lo confermano.
3. La Girgenti Acque S.p.A., attuale gestore della distribuzione idrica nella provincia di Agrigento, sostanzialmente non ha colpe in quanto le reti sono fatiscenti e un vero e proprio colabrodo e secondo me non ci sono le condizioni per eventualmente rescindere il contratto.
Qui dobbiamo dire che, pur essendo d’accordo con la fatiscenza delle reti e sul paragone al colabrodo, non dimentichiamo che la Girgenti Acque S.p.A. ha CONSAPEVOLMENTE partecipato ad una gara in cui dichiarava di aver preso visione dello stato delle reti e delle sue attuali condizioni ed ha fatto la sua offerta di gestione. In altre parole Girgenti Acque non poteva non sapere l’attuale status delle reti e quindi oggi accampare scuse per i disservizi arrecati e di cui è attualmente l’unica responsabile.
E’ vero che l’ATO idrico di Agrigento ha l’obbligo di controllare l’efficienza del servizio e della sua rilevanza sui cittadini, ma Noi ci domandiamo se questo ad oggi è stato fatto. Ce lo chiediamo perché proprio dall’ingresso della Girgenti Acque S.p.A. al posto della vituperata e bistrattata EAS doveva porre fine ai disservizi ed alle mancanze d’acqua dai rubinetti dei cittadini.
L’ALTRASCIACCA, nella sua qualità di referente del Forum Italiano dei Movimenti per la non privatizzazione dell’acqua, ha raccolto in un dossier con le decine e decine di articoli giornalistici sui disservizi che quotidianamente, e per la quasi totalità dell’Ambito territoriale di Agrigento, si sono verificati.
Ebbene, infine, che il Consigliere Lazzano sappia che da ben due mesi cerchiamo di avere il “Piano d’Ambito“, (che come sicuramente il Vice Presidente del Consiglio provinciale saprà è lo strumento principe per sapere gli accordi che intercorrono tra i cittadini e la Girgenti Acque) senza riuscirci, e non perché non siamo stati capaci, ma semplicemente non ci viene messo a disposizione.
Anche Noi de L’ALTRASCIACCA vogliamo augurare al Consigliere Mario Lazzano un buon fine d’anno augurandoci , a nostra volta, una maggiore informazione sulla questione “acqua” evitando la disinformazione che ne potrebbe derivare dall’intervista andata in onda. BUON 2009 a tutti !!!