Ci sono cose che fanno sorridere.
Ve ne sono altre che fanno piangere.
C’è una terza categoria, quella del : “se non fosse una cosa seria ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate”
Quella che Vi raccontiamo appartiene alla terza categoria.
Un giorno, nel lontano 2003, dopo anni di una estenuante diatriba, incontri/scontri, con l’Ente Acquedotti Siciliani (EAS) , il Comune di Sciacca decise di porre fine all’annoso problema degli interventi effettuati in via sostitutiva lungo la rete idrica cittadina.
In quell’occasione si raggiunse un accordo transattivo per definire le incombenze reciproche sino al 2002 definendo la percentuale del 75% quale equo numero per l’accordo in via transattiva delle pendenze.
L’accordo fu stipulato e l’importo che l’EAS concordò con il Comune di Sciacca fu di oltre 9 miliardi delle vecchie lire.
L’EAS, dovete sapere, ha (aveva) un suo organo di controllo presso l’assessorato ai lavori pubblici con il compito di ratificare (o bocciare) le delibere dell’Ente acquedotti.
Nel 2003 avvenne proprio questo, cioè, la commissione di vigilanza disse sostanzialmente all’EAS che non poteva ratificare la transazione semplicemente perché l’EAS non aveva i soldi !!
La questione si “congelò” per circa due anni, quando finalmente l’attuale Sindaco di Sciacca non decise di rimetterci mano.
Lo fece con una prima e una seconda transazione, nel 2005, in cui, con meraviglia di alcuni, non soltanto riprendeva la vecchia transazione e la sua percentuale di accordo transattivo (75%), ma inseriva la variabile dei canoni di fognatura e depurazione che nulla avevano a che fare con il contenzioso in quanto semplici partite di giro.
In ogni modo, piaccia o non piaccia, si raggiunse un accordo tra EAS e Comune di Sciacca per la corresponsione di una somma di oltre 8 milioni di euro .
Fu stipulata, nel novembre 2005, una transazione. Furono definite le modalità di pagamento in: 2.000.000,00 entro il 2005 e 6.000.000,00 entro il novembre 2006.
Da allora l’EAS , disattendendo tutto e tutti, ha provveduto al pagamento di soltanto la metà dell’importo dovuto, e siamo nel 2009, a circa tre anni dalla stipula dell’accordo.
L’ALTRASCIACCA, al fine di sollecitare l’amministrazione per il recupero delle somme dovute, ha provveduto addirittura ad inserire nel suo sito un contatore degli anni, mesi e giorni che ormai ci separano dalla fatidica data del 30/11/2006.
L’abbiamo detto in ogni modo e in ogni dove, che l’immorale atteggiamento dell’EAS e la ingiustificabile accondiscendenza del Comune di Sciacca , non erano tollerabili da quei cittadini che hanno pagato senza ricevere un adeguato servizio e, per giunta, hanno dovuto sobbarcarsi le spese di competenza altrui.
L’ALTRASCIACCA ha esplicitamente lanciato il grido d’allarme circa la paventata eventualità del rischio di perdita di tali somme e ogni volta ci veniva risposto: NON C’E’ PROBLEMA I SOLDI SONO CERTI E GARANTITI DALLA REGIONE SICILIANA !!
C’è stata data tale risposta tre o quattro volte, rassicurando i Saccensi che il Commissario Liquidatore, dott. Marcello Massinelli, non avrebbe deluso le nostre aspettative e onorato i suoi impegni.
NULLA DI TUTTO QUESTO !!!
Oggi, improvvisamente, veniamo a conoscenza che, non solo il nostro Sindaco non riesce nemmeno a mettersi in contatto con il dott. Massinelli,, ma che ha designato ben tre avvocati per cercare di recuperare i soldi fino ad ieri certissimi.
Infatti, con delibera di Giunta n. 304 del 31/12/2008 il nostro primo cittadino, evidentemente perdendo la sua sicurezza sul recupero delle somme, tant’è che dice testualmente: “la mancata riscossione della suddetta somma, entro breve termine, potrebbe provocare una crisi di liquidità dell’Ente con notevoli ripercussioni negative e ciò in quanto , a fronte delle somme vantate accertate e non ancora riscosse, hanno fatto da contropartita la richiesta di servizi già impegnati e pagati.”, ha provveduto a nominare, in ossequio all’articolo 9 della transazione del 2005, un arbitro di parte e ben due avvocati (di cui uno esterno) per “rappresentarlo e difenderlo nel giudizio arbitrale contro l’EAS S.p.A. in liquidazione” .
Avete capito bene ? Ieri le somme erano certe ed esigibili in quanto garantite dalla Regione. Oggi ricorre ad un articolo della transazione ( l’art. 9 ) , che doveva essere attivato in caso di controversia tra le parti e che, vogliamo anticiparvelo, costerà alle casse comunali una cifra ingente tenuto conto delle tariffe applicabili al valore della controversia .
Ma dove sta la controversia ?
L’EAS doveva darci 8 milioni di euro e ne ha dato solo 4 milioni , quindi ci deve ancora circa 4 milioni di euro, punto.
Dove è andata a finire la certezza dell’introito delle somme ? Più specificamente, DOVE SONO ANDATI A FINIRE I NOSTRI SOLDI !!
Il primo cittadino, nonostante le nostre sollecitazioni, gridi d’allarme e proposte di compensazione, tramite l’istituzione di un C/C dove pagare le ultime bollette richieste dall’EAS, non ha voluto far nulla, limitandosi ad una scontata, quanto inutile, diffida. In questa vicenda è il primo responsabile dell’eventuale perdita dei crediti vantati per il periodo 1992 – 2003 e di questo dovrà rispondere alla città, come deve rispondere ad un’altra domanda, la seguente: DAL 2004 AL 2008 I SOLDI, QUANTIFICABILI IN ALTRI 2 MILIONI DI EURO, PER GLI INTERVENTI IN SOSTITUZIONE DELL’EAS QUANDO HA INTENZIONE DI RICHIEDERLI , QUANDO L’EAS NON ESISTERA’ PIU’ ?
L’ALTRASCIACCA spera vivamente che tutto questo non avvenga e che si riesca a riscuotere le ingenti somme vantate, che in una città come la nostra non possiamo permetterci il lusso di perdere, ma dobbiamo prendere atto che ad oggi i 6 MILIONI DI EURO EAS sono di fatto diventati molto (im)probabili.
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