Dopo le inaccettabili bollette, arriva oggi, sull’argomento, l’inaccettabile risposta da parte dell’ente gestore del servizio idrico integrato, la società privata Girgenti Acque Spa.
Sciacca, Girgenti Acque pronta a rimborsare gli utenti di Giuseppe Recca
La “Girgenti Acque” ha reso noto che effettuerà i rimborsi delle somme non dovute agli utenti della città di Sciacca che stanno protestando per le bollette che contengono anche i canoni di depurazioni.
E’ stato l’ufficio stampa della società a smorzare i toni della polemica, pur non specificando le modalità del rimborso. La “Girgenti Acque” era stata presa d’assalto dalle rimostranze degli utenti, delle associazioni di consumatori e dallo stesso sindaco, per avere emesso bollette per acconto consumi 2008 con somme riferite al canone di depurazione, che non è dovuto nei Comuni dove non esiste un depuratore.
“Abbiamo ereditato i tabulati del precedente gestore – afferma l’ufficio stampa della Girgenti Acque – provvederemo ai rimborsi e nella prossima bolletta non saranno inserite somme non dovute”.
Apprendiamo quindi che la Girgenti Acque è pronta a rimborsare gli utenti. Rimborsare somme che però si devono ancora pagare. Pagare adesso per essere rimborsato un domani. Non può che sorgerci qualche dubbio:
– Credono forse che a Sciacca siamo tutti stupidi?
– Che siamo ancora disposti a pagare somme illegittime per farcele rimborsare con la prossima bolletta?
– Che in un momento di crisi economica come questo, i cittadini saccensi possono ancora, come in passato, anticipare somme in denaro palesemente non dovute?
CHIEDIAMO L’IMMEDIATO RITIRO DELLE BOLLETTE EMESSE
Ci sorge poi un ulteriore dubbio. Potrebbe essere questo un modo, per Girgenti Acque, di far cassa, viste le vicissitudini economico-burocratiche che la vedono protagonista in questi giorni e, se fosse così, non possono essere, questi, problemi che riguardano la nostra cittadinanza.
Non ci possono essere scuse! Queste bollette vanno ritirare e ristampate senza canoni di depurazione!!! E’ inammissibile, oltre che inaccettabile, richiederci ulteriori anticipi ed esborsi in denaro senza lasciarci alternative e pretendendo con prepotenza anche il non dovuto. Siamo sicuri che il nostro sindaco vorrà intervenire nuovamente per ribadire lo stesso concetto. Queste siffatte bollette non possono essere pagate!
Allo stesso tempo, riteniamo, che questa sia l’ennesima dimostrazione che la scelta di passare al gestore privato sia stato un grave errore. Che l’arroganza palesata da Girgenti Acque nel fornire ai cittadini saccensi questa inaccettabile risposta sia l’ultimo atto sopportabile di questa inammissibile gestione.
Chiediamo pertanto all’amministrazione e al Consiglio Comunale di predisporre, come ha fatto il Comune di Bivona, una consultazione referendaria cittadina sulla questione legata alla privatizzazione dell’acqua. I tempi sono maturi per far decidere anche ai nostri concittadini se vogliono continuare con questa vergognosa gestione privata o far ritornare l’acqua pubblica. Se vogliono continuare ad essere assoggettati alle logiche di profitto di una società per azioni che vede l’acqua alla stessa stregua di una merce qualunque o si vuole un servizio a misura di cittadino, delle sue necessità e delle sue possibilità economiche. E noi saremo in piazza a raccogliere le firme per questo referendum!
Cari amici dell’associazione laltrasciacca avete dimenticato di parlare dell’eccessivo servilismo dei giornalisti locali.
Dovrebbe suscitare scalpore in questa città articoli come quello che avete riportato qui e che è stato pubblicato su agrigentonotizie.
Il giornalista titola il pezzo “Girgenti pronta a rimborsare” e poi evidenzia che la stessa “smorza i toni della polemica” dopo “essere stata assaltata dai cittadini e dal sindaco”.
Ma questo vive nel mondo reale o viene a raccontare favolette? Volete spiegargli per favore che non esiste alcuna polemica e non c’è stato alcun assalto? Semmai tutto il contrario, la gente è stata aggredita alle spalle da bollette ingiuste che voi avete per fortuna evidenziato. Grazie per quello che fate per noi. G.Bono
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