Ecco un articolo di Calogero Parlapiano tratto dal settimanale di Sciacca “Controvoce” sempre sul tema acqua e privatizzazione. Buona lettura.
Lunedì scorso l’associazione Centro di studi e di cultura politica “Alcide De Gasperi”, l’associazione di promozione sociale “L’AltraSciacca” e l’associazione “S.O.S. Anziani”, a firma rispettivamente dei loro presidenti Stefano Scaduto, Pietro Mistretta e Vincenzo Truzzolino, hanno presentato un atto di diffida presso le autorità competenti circa la questione delle recenti bollette della Girgenti Acque recapitate ai saccensi nel quale tra le altre cose si legge testualmente e si chiede di: “provvedere all’immediato annullamento con dichiarazione pubblica delle bollette di acconto consumi 2008 perché totalmente illegittime, in quanto impongono ai cittadini di Sciacca il pagamento dei canoni di depurazione in assenza del servizio di depurazione, in consapevole difformità rispetto alla sentenza della Corte costituzionale n. 335/2008, pubblicata in data 10 ottobre 2008, ed inoltre impongono un acconto consumi in assenza della previa determinazione, con regolamento dell’ATO, della tariffa e senza indicazione del quantitativo minimo di metri cubi d’acqua da erogarsi ai cittadini come corrispettivo dell’acconto.”
Per spiegare ancora meglio le motivazioni che hanno portato le tre associazioni di Sciacca a redigere tale atto di diffida è stato organizzato una conferenza stampa presso i locali della Lega Navale saccense. La conferenza è stata assai seguita, non solo dagli addetti all’informazione locale, ma da tanti amministratori di condomini e semplici cittadini, tutti alla ricerca di conoscere meglio la questione.
E’ l’avvocato Scaduto a sviscerare per primo i dettagli dell’iniziativa: “Quando l’EAS ha mandato le sue ultime bollette avevamo chiesto con forza all’amministrazione comunale un atto di indirizzo che valesse sia per l’EAS sia per le bollette a venire della Girgenti Acque al fine di provvedere sin da subito al loro annullamento o alla loro rifatturizzazione. Quindi avevamo perpetrato tale richiesta ben un mese e mezzo prima che giungessero queste inaccettabili bollette. Ebbene, il comune ha emesso un atto di indirizzo solo per le ultime bollette EAS il cui pagamento infatti venne presto prorogato e nulla ha fatto invece in merito a quelle della Girgenti Acque. Se vogliamo, la Girgenti Acque si sta dimostrando anche peggio dell’EAS perché impone canoni di depurazione non dovuti per legge, perché si permette di scrivere che non si accettano pagamenti su altri bollettini o per importi ridotti. Dopo 3 mesi dalla sentenza della Corte costituzionale, leggere ciò è un abuso. Ma non solo questo, anche il conto consumo salvo conguaglio è assolutamente illegittimo poiché la tariffa del servizio idrico non è stata ancora decisa ed in assenza di tariffa come fanno a mandare tali somme? Giuffrida, responsabile della Girgenti Acque, ha affermato che le bollette sono il risultato della media dei dati del vecchio gestore e che la non determinazione della tariffa è da addebitare agli enti locali. Tutto questo non ha senso. Come si può mandare una bolletta senza che si conoscano i metri cubi d’acqua realmente versati? Il consiglio comunale non ha reagito, anche il loro comportamento non è accettabile. Dovevano chiedere l’annullamento di queste bollette e ci sono tutti gli estremi per denunciare anche i responsabili della Girgenti Acque in quanto si ravvede in tutto ciò la violazione della legge Galli, della convenzione dell’ATO idrico e dell’articolo 136 della costituzione. Ai cittadini non serve una nuova proroga perché le attuali bollette non vanno proprio pagate. Inoltre questi si rivelano essere gravi inadempimenti che possono pure portare, per decisione dell’ATO idrico, alla risoluzione del contratto con la Girgenti Acque.”
Pietro Mistretta concentra il suo intervento più sulle mancanze della Girgenti Acque e del comune nei confronti dei cittadini: “Il comune di Sciacca fa parte del consiglio di amministrazione dell’ATO idrico come mai allora non sanno mai nulla delle procedure in atto e sembrano cadere tutti dalle nuvole? A che gioco vogliono giocare i gestori del servizio idrico ed i nostri attuali amministratori? Com’è possibile che nel 2009 la Girgenti Acque non possegga nemmeno un sito internet attraverso il quale poter mettersi in contatto o capire le news? Perché la stipula dei nuovi contratti, anche quelli anteriori al 27 maggio giorno del loro insediamento a Sciacca, sono stati tutti bloccati? Perché, se è vero che la Girgenti Acque utilizza i vecchi dati EAS, prima per fare un allaccio servivano 400 euro mentre adesso ne occorrono quasi 1300? Perché una stessa famiglia fino all’ultima bolletta EAS pagava nella normalità mentre adesso si è vista recapitare 800/900 euro di acconto consumi? Non si conosce il regolamento contrattuale ed aziendale della Girgenti Acque, non esiste il tariffario, non esiste la Carta dei Servizi, i disservizi idrici sono costantemente presenti in tutta la provincia di Agrigento, da nessuna parte si riesce a trovare il famoso Piano d’Ambito che nessuno degli amministratori, sono sicuro, ha mai visto o ha mai letto. Il costo dell’acqua, siamo certi, duplicherà e poi triplicherà nel giro di pochi anni e le fasce sociali più deboli si vedranno costrette a scegliere tra mangiare o bere. E’ fuori dal mondo e rasenta il ridicolo sentirsi dire che le strade sono rattoppate così male perché manca l’asfalto, se è questo il loro biglietto da visita, se hanno questa pretesa di fare a proprio piacimento ci chiediamo con forza: ma i cittadini di Sciacca da chi sono tutelati?”
Anche Vincenzo Truzzolino si accoda alle dichiarazioni dei precedenti interlocutori e racconta di come alla vista di quelle bollette abbia avuto un sussulto pensando immediatamente che si trattasse di atti illegittimi e quasi estorsivi e pensando agli anziani di Sciacca i quali difficilmente nel tempo potranno permettersi tali somme da versare al gestore idrico.
La questione è quindi in piena ebollizione e non riguarda soltanto le attuali bollette targate Girgenti Acque ma tutto l’impianto legislativo che ha permesso che l’acqua prendesse la strada della privatizzazione. Il problema sta anche a monte, un problema che i ventitre sindaci dell’agrigentino contrari alla privatizzazione stanno portando avanti da tempo utilizzando ogni mossa la legge gli consenta di adoperare come i ricorsi e la non consegna delle reti idriche.
Affermare che la privatizzazione dell’acqua e l’appalto alla Girgenti Acque non è colpa dei sindaci ma volere di un commissario ad acta nominato dalla regione Sicilia alla luce dei fatti non può essere più una giustificazione soprattutto allor quando a maggio si festeggiava quasi il subentro del nuovo gestore all’EAS. Dando uno sguardo al CdA dell’ATO Idrico si scopre facilmente che è composto dai rappresentanti dei comuni di Agrigento, Favara, Canicattì, Porto Empedocle, Casteltermini, Cammarata, Castrofilippo, Caltabellotta, Santa Margherita Belice e Sciacca. Quindi Sciacca, nella persona del nostro sindaco, è parte integrante del CDA dell’ATO Idrico. Quello stesso ATO idrico, responsabile, secondo la nostra amministrazione comunale, di tutta questa situazione.
E intanto ignari cittadini hanno cominciato a pagare per evitare nuovi problemi o possibili more in quanto, nell’assoluta confusione, precisi diritti e leggi vengono messe erroneamente da parte.
Quando verrà presa una posizione definitiva tanto sull’argomento privatizzazione quanto sulla questione dell’annullamento di queste bollette e dei canoni di depurazione?
Nell’attesa i nostri bicchieri e le nostre tasche sono sempre più vuote.
Calogero Parlapiano – tratto da “Controvoce”