SOGNO DI… CARNEVALE


La notte scorsa, al rientro da una delle solite battute notturne a caccia di “svago”, preso dalla stanchezza mi sono addormentato senza che me ne accorgessi.
Immediatamente mi ritrovai in una città in cui la gente si muoveva in maniera frenetica ma ordinata, curiosa ma non pettegola, vivace ma non fastidiosa.
I cittadini si prodigavano affinché la loro città fosse mantenuta nel suo giusto decoro, i suoi monumenti preservati da ogni atto di vandalismo, i beni della collettività tutelati come fossero proprietà individuale.
Essendo, poi, una città turistica venivano messe in risalto tutte le peculiarità che la distinguevano da ogni altra località.
La gente collaborava e si adoperava a rendere (e mantenere) la città più pulita, più gradevole e accogliente. Tutti indistintamente, in osservanza alle disposizioni emanate dalle autorità cittadine, provvedevano a buttare la spazzatura dalle ore 18,00 alle ore 8,00, a non esporre sacchetti di vario tipo dai balconi, a non sporcare i marciapiedi in occasione dei “legittimi” bisogni degli “amici dell’uomo”, a rispettare non solo gli spazi destinati a parcheggio ma anche il modo con cui si parcheggia.
Si stava attenti a parlare a bassa voce per non interrompere il cinguettio degli uccelli che numerosi albergavano (termine appropriato) in quella ridente cittadina e non disturbare il legittimo riposo dei soggiornanti, turisti e non.
L’acqua, dai rubinetti, scorreva limpida e pulita.
Le strade erano pulite ed infiorate.
I negozi , aperti anche di sera, facevano a gara per creare ogni giorno un nuovo e diverso motivo di interesse per il cliente che voleva acquistare.
I bar del corso principale, ma anche quelli un po’ più periferici, mostravano una tale gentilezza verso chi entrava che se ne rimaneva quasi imbarazzati.
Il personale degli esercizi pubblici, rigorosamente in divisa, parlava almeno due lingue (oltre al siciliano si intende !)
Non parliamo dell’indotto, ovvero di tutte quelle miriadi di iniziative imprenditoriali che erano di supporto al turista.
C’è chi dava in affitto barche , motoscafi, auto, biciclette, calessi ecc..ecc..
I fotografi sempre pronti a cogliere ogni momento di un indimenticabile soggiorno in questa parte di paradiso terrestre.
Gli artigiani che esponevano oltre la loro merce, anche la loro impareggiabile arte rendendo le loro botteghe metà di un via vai frenetico di gente che per acquisti o per semplice curiosità .
Tutto, insomma, era sincronizzato come un orologio svizzero.
ersino le ambulanze ed i vigili del fuoco utilizzavano sirene non fastidiose, che al posto del solito AHHHHHHHHHHHHHAHHHHHHHHHHHHAHHHHHHHHHH erano sostituite dal un più gradevole “Fatece largo che passamo noi” di romanesca memoria.
Vi era il Carnevale più divertente del Mondo che, con un piccolo contributo dei visitatori, riusciva ad attrarre una moltitudine di gente. Tutti venivano a vederlo soggiornando nella città e rendendo la meravigliosa festa fonte di guadagno per esercizi commerciali e casse comunali.
Vi erano gli stabilimenti termali in piena attività, tanto da risultare complicato frequentare tali strutture.
In quella città vi era un teatro che faceva invidia a città più grandi e popolose, in cui le stagioni teatrali e liriche si susseguivano ad un ritmo incessante, facendola diventare l’ombelico della cultura espressiva e teatrale della sua provincia.
Insomma, tutto, proprio tutto, andava per il verso giusto. Nessuna strada con buche, nessun disservizio idrico, niente di niente…
Poi, improvvisamente mi svegliai e… BUONGIORNO SCIACCA !!!

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