Apprendiamo oggi che venerdì 13 febbraio, a soli sei giorni dall’inizio del Carnevale 2009, come nei più classici thriller, sarà rimosso il ponteggio di Palazzo San Giacomo Tagliavia.
Inizialmente ci eravamo chiesti:”Ponteggio?…quale ponteggio?“. Per ben tre anni l’impalcatura era diventata un tutt’uno con il palazzo, dando quasi vita ad un nuovo stile architettonico. Molti, passando da lì, ormai, non ci facevano più caso. Solo negli ultimi tempi, in vista del carnevale, le notizie sulla sua rimozione hanno tenuto banco, distraendo il saccense da altre problematiche.
Tre anni caratterizzati da: contenziosi tra Comune e proprietari del palazzo, continui ritardi nei lavori, un piccolo incidente che aveva attentato alla vita della storica impalcatura, fino all’ultima
notizia sulla mancata fornitura di marmo per completare i lavori. Ma anche tre anni in cui il carnevale si è dovuto svolgere nella più ampia, ma meno suggestiva, location della Perriera.
Ed è curioso vedere come alle porte, ormai, della prossima edizione della festa, il ponteggio sia ancora lì, aspettando proprio il rotto della cuffia per essere rimosso, sperando che non spunti il classico intoppo dell’ultimora che potrebbe mettere a rischio la sfilata nel percorso storico che, storicamente, si conclude sulla piazza Angelo Scandaliato.
Su quest’ultima, vorremmo aprire e chiudere una piccola parentesi anche perché più volte ce ne siamo interessati, più volte abbiamo chiesto quali iniziative a tutela il Comune avesse deciso di intraprendere per preservarla dal peso dei Carri Allegorici e più volte abbiamo visto eseguire su essa lavori di ritocco spicciolo di pessima fattura. Per il nostro salotto buono di città che, abbiamo visto, non interessa a nessuno, sta arrivando la dura resa dei conti e dato che nulla è stato predisposto per evitare di peggiorarne le attuali disastrose condizioni, non ci resta che contare mattoni rotti e lesionati, alla fine della festa.
Ritornando, in conclusione, al Palazzo San Giacomo Tagliavia, non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione poiché, finalmente, il longevo ammasso di ferraglia sta lasciando spazio al riqualificato edificio che vanta, tra l’altro, il primato del balcone storico più lungo d’Europa