Finito il carnevale…è tempo di bilanci. Anche noi dell’AltraSciacca vogliamo fare il nostro, prima di voltare definitivamente pagina (anche se per farlo dovremmo aspettare prima il verdetto della giuria). Ma ciò su cui bisogna maggiormente soffermarsi è un esame dei vari aspetti della appena conclusa manifestazione.
E’ stato ormai detto quasi ovunque che questa edizione è piaciuta per il tanto atteso ritorno in centro, che ha potuto dare quel tocco in più alla festa e che magari ha fatto conoscere un po’ di più Sciacca ai turisti. Altro fattore che ha determinato un ritorno alla tradizione è stato l’inserimento in programma di alcune manifestazioni nelle giornate di giovedì e venerdì.
Un’atmosfera che non vedevamo da tanto tempo e che ci ha piacevolmente colpiti, malgrado quella piccola rappresentanza che lo rivorrebbe nel quartiere più ampio (e quindi più sicuro) della Perriera.
Abbiamo potuto notare con piacere che è diminuito di gran lunga l’uso di martelletti e schiuma, quasi inesistenti, anche se a vedere dalla seguente foto, qualche venditore in giro la domenica mattina c’era.
Lo stesso non possiamo dire sull’abuso di alcol che ,malgrado le campagne di sensibilizzazione, riesce sempre a raggirare i divieti e a spopolare tra i giovani.
A proposito di domenica mattina, lodevole è stata l’idea della sfilata parziale dei carri con l’intento di sparpagliarli lungo la via Vittorio Emanuele. Iniziativa che ha permesso ai turisti di ammirare i carri in modo ordinato e ad una certa distanza l’uno dall’altro, ma anche di poter fare una bella passeggiata per la via principale della città. Peccato però che i carri si siano mossi con un certo ritardo, rispetto all’orario prefissato, e che non siano stati azionati i movimenti, cosa che avrebbe reso sicuramente più interessante la pseudo sfilata.
Sempre a proposito di domenica, si è registrato un forte calo di presenze turistiche. Il tutto è facilmente imputabile alla pessima pubblicizzazione della festa, avvenuta molto tardi (ad una settimana dalla festa) e con mezzi poco idonei.
E’ scoppiata infatti una forte polemica tra Comune e Provincia, delegata alla parte promozionale del carnevale. Dal canto nostro, possiamo rilevare che facendo un giro per le vie di Palermo, a differenza di altri anni, abbiamo solo notato manifesti giganti dei carnevali di Termini Imerese e Acireale. Nessuna traccia di quello saccense, se non fosse stato per i ragazzi dell’associazione Universo Culturale, che lodevolmente organizzano ogni anno a Sciacca il gemellaggio tra studenti dell’ateneo palermitano.
Poco da ridire invece sugli importanti passaggi televisivi nelle reti mediaset e su tgs.
Il ritorno alla tradizione è stato anche reso possibile attraverso la riproposizione del “gruppo libero” nei carri di cat B, ossia un gruppo privo di coreografie, aspetto che rendeva anni fa molto coinvolgente la festa. Dopo l’entusiasmo iniziale, ci siamo dovuti ricredere poiché è stato un esperimento poco riuscito. Abbiamo infatti assistito a esibizioni di ragazzi vestiti non a tema col carro, alcuni visibilmente non sobri, ma abbiamo potuto anche osservare disordini all’ingresso del palco con i ragazzi della security che respingevano chi non poteva salire. Non siamo contrari a tale scelta, ma speriamo che i carristi di cat B in futuro possano invogliare a vestirsi a tema, magari proponendo dei costumi semplici, non costosi e facilmente reperibili.
Niente da dire, invece, sull’ottima fattura dei carri, considerando che questi vengono realizzati in garage fatiscenti e poco spaziosi, alcuni addirittura in delle vere e proprie baracche. Le nuove generazioni riescono ad attutire bene l’assenza delle vecchie e gloriose maestranze che, comunque speriamo ritornino presto.
Le nuove generazioni interessano anche l’ambito organizzativo col giovane Salvatore Monte, direttore di palco, che ha proposto quest’anno: l’idea della sfilata domenicale di mattina, la suggestiva esibizione finale di tutti i capigruppo dei carri sulle note del Peppe ‘Nnappa, l’esibizione obbligata dei gruppi in alcuni punti del percorso, che ha permesso agli spettatori di godersi anche le coreografie davanti ai carri.
Il ritorno in centro ha anche permesso una disposizione più ordinata delle bancarelle ambulanti, che alla perriera invadevano anche il percorso dei carri.
Ci preme sottolineare come i veri protagonisti di questa 109.ma edizione del Carnevale di Sciacca siano stati i bambini. Simbolo di genuinità e della pura voglia di divertirsi, lontana da chi pensa che per farlo bisogna necessariamente bere, i bambini hanno saputo portare alla nostra festa, dall’alto della loro spontaneità, quel tocco di colore che altrimenti sarebbe mancato.
La gioia palesata dai loro occhi, nell’indossare i vestiti finemente lavorati, nello sfilare in gruppo per le vie cittadine ed, infine, nell’esibire sul palco le provate e riprovate coreografie è bene prezioso che va tutelato anche nei prossimi anni. Non si può pensare di far rinascere il carnevale saccense escludendo la partecipazione dei bambini che va, già dal prossimo anno, incentivata.
Diversi di loro non hanno potuto prendere parte alla sfilata per motivi economici. Non tutte le famiglie possono permettersi l’acquisto di un abito, utilizzato per soli quattro giorni, che sfiora il centinaio di euro, soprattutto se in famiglia i bambini sono più di uno. Le famiglie meno abbienti andrebbero aiutate di modo che nessun bambino possa rimanere escluso dalla festa.
I gruppi organizzati dalle scuole potrebbero benissimo essere integrate ai carri in sfilata, che, abbiamo visto, sono spesso privi di gruppi a terra. In tal caso, l’inizio della manifestazione andrebbe anticipata o tali carri dovrebbero ogni sera sfilare tra i primi.
Peccato che i problemi con i finanziamenti regionali non abbiano potuto far arricchire il programma della festa, comparso solo qualche giorno prima sul web. A proposito di internet, era stata anche annunciata la nascita del vero sito ufficiale ed unico del carnevale di Sciacca. Che fine ha fatto? Non avrebbe avuto più senso crearlo un po’ di tempo prima della festa?
Sulle considerazioni generali della festa ci siamo espressi precedentemente e potete rileggerle qui. Questo vuole essere un commento esclusivo della edizione numero 109, sperando che possa essere propositivo per le prossime edizioni.
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