E’ questa la singolare frase utilizzata dalla brava giornalista RAI Flavia Marimpietri, che nei giorni scorsi ha realizzato un servizio sul Teatro Samonà di Sciacca, una delle più celebri incompiute di Sciacca, della Sicilia e dell’Italia. Il breve documentario è andato in onda stamattina intorno alle 7:40 durante la trasmissione “Sabato & Domenica“, condotta da Sonia Grey e Franco Di Mare.
Ve la riproponiamo nella versione integrale:
La Marimpietri ha intervistato gente locale ed esponenti della vita culturale e politica della città come: il sindaco Mario Turturici, il nostro presidente Pietro Mistretta, Massimo D’antoni, Giuseppe Recca, Stelio Zaccaria, Gianmarco Aulino, Vincenzo Catanzaro e l’assessore regionale ai lavori pubblici Luigi gentile.
Un passaggio televisivo che ha portato sotto i riflettori nazionali una questione più volte trattata anche da noi de L’Altra Sciacca. Anni di ritardo per l’inizio dei lavori di completamento della struttura e poi la forte paura che i fondi non bastino per far uscire tale opera dall’elenco delle incompiute ed infine il dubbio che tale struttura possa essere spropositata per la nostra realtà dei 40000 abitanti e che l’accesso delle nostre piccole compagnie non sia proprio facilitato.
Le autorità intervenute hanno annunciato l’inizio dei lavori entro il prossimo mese di Aprile. Staremo a vedere…sperando di non dover fare l’ennesimo nodo al fazzoletto, alla stregua del noto tg satirico “Striscia la Notizia”, che non è mai stato sciolto.
Annunci di inizio lavori a parte, io credo che il completamento del
Teatro Samonà debba essere fortemente voluto e sostenuto da tutta
la città. A meno che gli sciacchitani non si dispiacciano di
restare orfani di una eterna incompiuta e a meno che non
preferiscano indicare sempre i paesi vicini come esempi
di efficienza e da prendere in considerazione.
Siamo dello stesso avviso. Sciacca prima di cominciare ad amarlo, dopo averlo odiato per anni, lo vuole vedere completato. Speriamo che non siano solo annunci anche se il ribasso del 42% rispetto alla base d’asta e lo stanziamento di 3.900.000 euro rispetto agli iniziali 8.500.000 non garantiscono la fine di questa incompiuta.
Ci viene detto, in questi giorni, a mò di rassicurazione, che le restanti somme, ovvero i 4.600.000 sarebbero anch’esse destinate al Samonà. Speriamo bene ma non c’è nulla di scritto. Ciò che sappiamo per certo, dai documenti relativi all’appalto dei lavori, è che i 3.900.000 non basteranno al completamento dell’opera.
OK! Ripartiamo dal fatto che lo vogliamo completato, così come vogliamo completate le piscine comunali.
Secondo me, in quel servizio di RAIUNO, in mezzo al catastrofismo imperante,il Sindaco ha detto
sensatamente che per il funzionamento e la gestione dovremmo sperimentare forme di sinergia pubblico/privato.