Mi è venuta sete


 

Ecco un articolo di Calogero Parlapiano tratto dal settimanale Controvoce sul tema della privatizzazione dell’acqua e dell’iniziativa della raccolta firme portata avanti in questi giorni con successo.

Buona lettura.

 

Che l’acqua sia un bene necessario, pubblico, un bene comune collettivo è ormai il ritornello che risuona da alcune settimane a Sciacca. Sarà sicuramente l’effetto delle prossima campagna elettorale dato che, alla fine del 2008, nessuno, di nessuna parte politica, decideva di muovere un dito contro la gestione a dir poco approssimativa delle nostre risorse idriche.

I sindaci ribelli guidati da Rosario Gallo, sindaco di Palma di Montechiaro e capofila nella lotta alla privatizzazione dell’acqua, hanno segnato il terreno e quelli che fino a poco tempo prima erano considerati degli eversori della legalità, adesso sono presi a modello e accompagnati in questa battaglia.

E’ di questi giorni la notizia di una maxi campagna di raccolta firme contro la privatizzazione dell’acqua portata avanti dal comitato “Sciacca per l’Acqua” di cui fanno parte: l’associazione di promozione sociale L’AltraSciacca, capofila del comitato, il comitato di quartiere Perriera “A.Ritacco”, l’associazione Sciaccarte, l’associazione Sciacca Città Comune, Cittadinanzattiva/TdM, l’associazione Centro Storico, l’associazione dei Ceramisti, la sezione di Sciacca dell’UCI (Unione Coltivatori Italiani), la sezione di Sciacca dell’UPO (Unione Produttori Olivicoli), i patronati ACLI e CLAI, ed alcuni partiti politici come il PD, l’Italia dei Valori e i Verdi. Il comitato possiede già da tempo anche un proprio sito internet www.sciaccaperlacqua.eu dove è possibile verificare giornalmente tutte le novità locali, regionali e mondiali sulla ripubblicizzazione del prezioso liquido. La raccolta di firme, cominciata da poche settimane, sta coinvolgendo in maniera massiccia l’intera città e le cifre già raggiunte stanno a sottolineare il fatto che Sciacca è in piena mobilitazione affinchè la gestione delle nostre risorse idriche torni in mano pubblico dato che la privatizzazione ha portato e continua a portare disservizi, perdite, difficoltà nel poter stipulare nuovi contratti ed una tassazione che si prevede sin da ora decisamente esosa.

Se la crisi economica continuerà in maniera tanto virulenta e la privatizzazione porterà ad una tassazione dell’acqua tanto elevata molte famiglie, soprattutto gli anziani e le fasce più deboli, potrebbero essere costrette a scegliere tra mangiare o bere.

Senza contare che, sempre a proposito di acqua, siamo ancora tutti in attesa che le bollette, perennemente prorogate, siano prive dei famosi canoni di depurazione e siano quindi corrette a seconda delle nuove disposizioni legali.

La raccolta firme, fanno sapere gli organizzatori, durerà ancora a lunga ed è nata dalla consapevolezza di dover interpellare i cittadini affinchè siano loro ad esprimersi, siano loro a decidere su queste importante argomento. Questa raccolta fa il paio ad altre iniziative del genere portate avanti nei comuni limitrofi e soprattutto in quei comuni dove il sindaco fa parte del movimento che aspira alla ripubblicizzazione dell’acqua. Tale obiettivo non è solamente agognato da alcuni esponenti del mondo civile e politico ma anche dalla chiesa in quanto l’acqua è argomento biblico per eccellenza. Già alcune volte il vescovo di Agrigento Francesco Montenegro si è espresso al riguardo e sono molte le parrocchie che, a Sciacca quanto in altre cittadine dell’agrigentino, stanno dando una mano per quanto concerne questa battaglia mentre a livello nazionale e mondiale sono oramai diversi gli interventi di Padre Alex Zanotelli, fra i più attivi nel mettere in guardia la popolazione dai disastri della privatizzazione. E’ proprio questo infatti uno dei concetti cardine: questi comitati e movimenti non si scagliano contro la Girgenti Acque in particolare ma si muovono in modo uniforme e compatto contro la privatizzazione: non è insomma un problema di società gestore ma di non affidare proprio questa gestione ai privati.

Maurizio Crozza, uno dei più simpatici comici italiani, lo scorso 24 marzo, tra il serio ed il faceto, dal palco della trasmissione televisiva “Ballarò” affermava: “Scusate ma mi è venuta sete! A proposito qualche giorno fa c’è stata la Giornata Mondiale dell’Acqua. L’uomo è fatto di acqua, all’uomo serve l’acqua. L’acqua è come l’aria, solo che l’aria è pubblica, l’acqua invece no! Tremonti ha stabilito che l’acqua non è più un bene pubblico. Strano… il nostro governo statalizza le banche e privatizza l’acqua. E poi quando abbiamo sete cosa ci beviamo? Il Bancomat? Mah si… tanto sono sempre liquidi! Salute!”

Calogero Parlapiano tratto da “Controvoce”

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