Fa quasi sorridere sentir parlare di PONTE SULLO STRETTO quando in Sicilia non ci sono strade per raggiungerlo. Fanno lo stesso effetto, in provincia di Agrigento, le voci su nuovo AEROPORTO quando nella stessa non esiste una strada a due corsie per senso di marcia. A Sciacca poi fa strano un TEATRO (IL SAMONA’) da 1400 posti a sedere mentre in città non esiste più una strada degna di essere chiamata con questo nome.
Si fa un gran parlare di GRANDI OPERE, trascurando quelle che alla gente interessano davvero, ovvero le OPERE ESSENZIALI. Quelle opere che tutti vogliono e lo direbbero a gran voce, se solo venissero interpellati. Quelle opere che rendono, principalmente, una città, una Provincia e una Regione, VIVIBILE, ancor prima che turistica.
E così, vengono favoriti insediamenti turistici di lusso quando tutt’intorno è TERRA BRUCIATA. Da Sciacca, paradossalmente, si fa prima ad arrivare a Roma (prendendo l’aereo da Palermo) piuttosto che raggiungere Catania. E da TERZO POLO TURISTICO , senza accorgersene, si rischia d’essere scambiati per TERZO MONDO TURISTICO, per TERRA DI CONQUISTA, laddove tutto è permesso, laddove la gente viene spesso sfruttata come sfruttate sono le loro risorse. Quello stesso TERZO MONDO che spesso identifichiamo con la vicina AFRICA ma che invece, forse, ci appartiene più di quanto immaginiamo. E riflettendoci non siamo poi così tanto distanti: ALBERGHI DI LUSSO e GRANDI STRUTTURE, all’esterno delle quali le strade sono fatiscenti. Quelle che si trovano, spesso sono pure dissestate. Degrado diffuso ma grandi CATTEDRALI NEL DESERTO. Quelle non possono e non devono mancare, laddove la megalomania serve pure a distrarre la gente, che vive di stenti.
Mentre siamo distratti dalle nostre manie di grandezza, trascurando ciò che veramente potrebbe garantire il necessario sviluppo del nostro territorio, ovvero le infrastrutture, trasferiamo i nostri “turisti” lontano dai centri abitati, non favorendo le visite nelle nostra città, a meno che non la si voglia visitare da un elicottero, e dall’alto sembra pure bella ed ordinata.
Forse dovremmo cominciare a smetterla di pensare in GRANDE, parlando anche di GRANDI OPERE, e cominciare a realizzare, invece, l’ESSENZIALE.
Qui a Sciacca perfino padre Gino cita notizie che appaiono su Famiglia Cristiana ma che non vengono riprese a sufficienza: chi sa che tra pochissimo in Parlamento si va al voto di oltre 13 miliardi di euro da impegnare in 131 cacciabombardieri? Molto più dell’intera ricostruzione strombazzata di case e servizi nel terremotato Abruzzo. E dire che con la stessa cifra si potrebbero fare molte altre cose in alternativa. Ad esempio si potrebbero contemporaneamente costruire 5000 nuovi asili nido, costruire un milione di pannelli solari, dare a tutti i collaboratori a progetto la stessa indennità di disoccupazione dei lavoratori dipendenti, allargare la cassa integrazione a tutte le piccole imprese. Vogliamo indignarci e non solo? Altre info qui: http://maninrete.blogspot.com/2009/04/oltre-13-miliardi-di-euro.html