NESSUNA PAROLA “FINE” SULLE BOLLETTE GIRGENTI ACQUE


In attesa dell´annunciato confronto tra il Geom. Giuseppe Giuffrida ed il sindaco di Sciacca Vito Bono, in programma nei prossimi giorni al Palazzo di Città, l´emittente locale Tele Radio Sciacca è tornata ieri sull´argomento “bollette Girgenti Acque“. L´intento del nostro amico giornalista Franco Iacch, autore del servizio, era quello di far chiarezza e fornire le doverose risposte ai cittadini che in questi giorni si sono chiesti:

– Queste bollette devono essere pagate o no?
– Ci sarà un rimborso?

Per rispondere a questo quesito, però, si rivolge al solo gestore idrico che nel frattempo, convinto d’essere nel giusto, aveva disatteso l’impegno assunto con la cittadinanza di ritirare, rivedere e ristampare le controverse fatture datate 28/01/2009 cercando motivazioni nell’intervenuta legge 13/2009. Sarebbe stato utile, secondo il nostro parere, ascoltare anche le altre “campane” (non certo stonate), ovvero i rappresentanti dei cittadini, le associazioni ed infine il nostro sindaco, anche perchè l´opinione di quest´ultimo sulla questione, dopo i colloqui della scorsa settimana, non ci sembrava tanto distante dalla nostra, visto che ci ha garantito precise azioni a tutela dei cittadini.

Per quanto ci riguarda, qualche giorno fa, avevamo fornito alla stampa anche le nostre considerazioni , ma con rammarico notiamo che queste sono state di fatto ignorate. Poco importa, rivediamo il servizio trasmesso da TRS, giusto per fornire un nostro doveroso contraddittorio:

Dopo la dissertazione iniziale sulla sentenza della Corte Costituzionale, la n.335/2008, viene discusso l’articolo 8 sexties della legge 13/2009, la lettura del quale, permette al giornalista di giungere alla conclusione che “l’utenza saccense deve pagare in toto tutte le bollette che riceve da Girgenti Acque senza nessuna esitazione. Possiamo quindi scrivere la parola fine alla questione bolletta per quanto riguarda i canoni di depurazione”. Noi non siamo d’accordo e pensiamo che la parola “fine” non possa essere ancora pronunciata.

Il Comma 4 dello stesso articolo, recita infatti:
Entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, su proposta del Comitato per la vigilanza sull’uso delle risorse idriche, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare stabilisce con propri decreti i criteri ed i parametri per l’attuazione, coerentemente con le previsioni dell’allegato al decreto ministeriale 1º agosto 1996, tenute presenti le particolari condizioni dei soggetti non allacciati che provvedono autonomamente alla depurazione dei propri scarichi e l’eventuale impatto ambientale, di quanto previsto dal comma 2, nonché le informazioni minime che debbono essere periodicamente fornite agli utenti dai singoli gestori in ordine al programma per la realizzazione, il completamento, l’adeguamento e la attivazione degli impianti di depurazione previsto dal rispettivo Piano d’ambito, nonché al suo grado di progressiva attuazione, e le relative forme di pubblicità, ivi inclusa l’indicazione all’interno della bolletta.”

Come spiegato in un nostro precedente articolo (clicca QUI per prenderne visione), mancano ancora alcuni requisiti fondamentali per l’attuazione della legge in esame, senza i quali è impossibile determinare con esattezza e quindi pretendere, come fa Girgenti Acque in questi giorni, il pagamento dei canoni di depurazione, dovuti ma solo in parte. Ci riferiamo ai parametri per l’attuazione degli effetti della sentenza della Corte Costituzionale n. 335/2008 al fine di determinare l’incidenza dei costi degli impianti di depurazione a seconda degli stati di avanzamento. La Legge n. 13/2009 prevedeva che il CO.VI.RI. (Comitato di vigilanza Risorse idriche) e il Ministero dell’Ambiente entro DUE mesi stabilissero i suddetti parametri. Ad oggi nessun regolamento attuativo è stato emanato. La stessa legge imponeva, entro 120 giorni dalla sua pubblicazione, all’ATO Idrico e ai gestori del servizio, di quantificare l’importo dei rimborsi tenendo conto degli oneri fin a quel momento sostenuti ed obbligava gli stessi a fornire all’utenza le informazioni relative al consuntivo delle spese da sostenere, nonché dei tempi di realizzazione degli impianti. Nulla di tutto questo è stato adempiuto, pertanto, non è ancora possibile quantificare la quota parte dovuta dagli utenti che, nel frattempo, non possono essere obbligati al pagamento di somme che non gli spettano, finanche con la minaccia del distacco. Questa prassi, nel nostro paese, si chiama “estorsione”.

Il gestore idrico, quindi, deve mantenere l’impegno di ritirare, rivedere e ristampare le bollette datate 28/01/2009 e provvedere al rimborso dei canoni di depurazione a tutti coloro che nel frattempo hanno pagato quelle fatture.

Sulle bollette che riportavano la scadenza 29/06/2009, tutte le “campane” concordano che vanno pagate. Su queste ultime abbiamo però sollevato un paio di questioni e lo stesso servizio di TRS ne cita una: “non è presente in bolletta il consumo espresso in m.c.“. Giuffrida asserisce che “gli importi presenti si basano ancora sul vecchio tariffario del precedente gestore” e fin qui ha ragione, gli importi sono uguali. Ma:

Perchè il precedente gestore indicava in bolletta che il canone fisso comprendeva la quota consumo di 80 m.c. e Girgenti Acque non lo scrive?

Non capiamo perchè non l’abbia fatto e non vogliamo pensar male (anche se a volte ci si azzecca) però riteniamo che questa rappresenti un importante variabile da non sottovalutare e che non possiamo certo sottintendere. Per questo motivo abbiamo chiesto al nostro primo cittadino una certificazione “scritta” (abbiamo visto quanto valga la sola parola, val bene il detto “verba volant scripta manet”) da parte del gestore idrico che inequivocabilmente qualifichi i canoni fissi inclusi nella bolletta con scadenza 29/06/2009 come “canoni fissi 2009” e quantifichi gli stessi nella misura inconfutabile “di 80 m.c.

I cittadini non possono essere tutelati a parole, soprattutto se l’abitudine è quella poi, come abbiamo visto, di rimangiarsela!

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