CONSIDERAZIONI E PROPOSTE DALLA CONTRADA FOGGIA


Riceviamo e pubblichiamo queste interessanti considerazioni e proposte, pervenuteci via email da un residente della Contrada Foggia:

“Credo che se vogliamo rendere questa città a misura di turista e,
contemporaneamente, rendere fruibili a noi stessi le risorse naturali, mare in
primis, non possiamo immaginare di lasciare abbandonato a se stesso quel
chilometro e mezzo di litorale che dallo Stazzone si estende fino alla
Foggia.
Si tratta di quelle spiagge cittadine che fino agli anni ottanta erano la
meta quasi esclusiva di quanti cercavano nel mare un ristoro all’afa estiva.
Pensare di lasciare inutilizzato un tratto di litorale di queste proporzioni,
costantemente interdetto alla balneazione, per l’inquinamento dovuto alle note
cause, ora che sembra sia in dirittura d’arrivo l’attivazione del depuratore (a
proposito, ma quando entrerà in funzione: Sindaco Bono, se ci sei, batti un
colpo), sembrerebbe una pura follia.
Ovviamente, il recupero di questa lunga fascia di arenile, passerebbe
attraverso il dotare tutta la zona che insiste su questo tratto di costa (Lido
Salus-Foggia) di una rete fognaria per consentire l’immissione nella stessa dei
reflui domestici. E passerebbe per l’allontanamento delle acque depurate che
fuoriusciranno dal depuratore, attraverso una condotta sottomarina che le porti
al largo delle acque antistanti il vallone della Tonnara (analogamente come
avviene per il depuratore di Menfi, le cui acque depurate vegono allontanate al
largo di Lido Fiori).
D’altra parte, sembra che la normativa regionale imponga agli scarichi delle
pubbliche fognature che recapitano in mare sottocosta e quelli che recapitano
in torrenti e valloni, entro due chilometri dalla costa, (e sembra che il
depuratore comunale, percorrendo le sinuosità del vallone, sia distante Km.
1,7- 1,8 dal mare: vedi foto allegata) qualora sussistano motivi di tutela
della salute pubblica edella balneazione, devono essere allontanati, dopo la
depurazione, mediante apposite condotte sottomarine di allontanamento (L.R.
27/86, art. 10).

Se a tutto questo l’Amministrazione mettesse mano fin da subito, non sarebbe
più giustificabile, in un futuro prossimo, che per fare un bagno decente, ci si
dovrebbe continuare a riversare nelle spiagge di Capo San Marco, a ovest, o in
quelle del Sovareto- Lumia-Timpi Russi- San Giorgio, ad est. Spiagge che
soffrono, a loro volta, di una massiccia pressione antropica, senza che per le
stesse sia previsto un idoneo piano di utilizzo, a partire dalla viabilità di
accesso e dal contenimento dei fenomeni erosivi.
Per esempio, a parte l’annosa necessità di far sì che il lungomare di San
Marco cessi di essere un fondo di bottiglia che costringe i fruitori a tornare
indietro con le auto, l’unica arteria che conduce alla località, quella che,
per intenderci, va dallo svincolo della Foggia all’ex stazione ferroviaria, è
palesemente inadeguata a sopprtare un carico di traffico rapportato agli
abitanti e ai frequentatori. E allora perchè non pensare, fin da ora, (questa
Amministrazione ha ben cinque anni di tempo a disposizione) alla possibilità di
creare una via d’accesso alternativa, sfruttando un tracciato che già esiste e
che si dovrebbe rendere rispondente alle esigenze che d’estate si riversa lungo
le sue coste? (Vedi foto allegata).
E sull’erosione, è recente la pubblicazione di un avviso pubblico dell’
Assesorato Terr. e Amb. sulla partecipazione alla costituzione di un parco
progetti a difesa anche dell’erosione della costa, cui il Comune, potrebbe, se
ne ricorrono i requisiti, partecipare.

Un saluto, Rosario

E sull’erosione, è recente la pubblicazione di un avviso pubblico dell’ Assessorato Terr. e Amb. sulla partecipazione alla costituzione di un parco progetti a difesa anche dell’erosione della costa, cui il Comune, potrebbe, se ne ricorrono i requisiti, partecipare.

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