Potrebbe essere questo un “titolo accattivante” per enfatizzare il recente intervento di Gianmarco Aulino (denominato “Borsettate per i parcheggi“) con cui, sul settimanale saccense “Controvoce” di questa settimana, si chiede, senza trovarne spiegazioni, di cosa si debba discutere in un “pubblico dibattito sul Parcheggio Borsellino” (“Allora: di che cosa si discute? Non riusciamo a capirlo!“).
E´ bastato solamente “parlarne” per scatenare la fantasia dei giornalisti saccensi. Dal 10 agosto 2009 (data in cui abbiamo proposto pubblicamente di dibattere sul parcheggio borsellino) ad oggi, sulla questione abbiamo sentito di tutto: “L´ALTRASCIACCA CONTRO BORSELLINO – SCONTRI – POLEMICHE E VIA DICENDO” mentre il nostro scopo era solamente quello di “parlarne”. E crediamo, in questo modo, di venire incontro anche alle esigenze della famiglia Borsellino che, forse proprio perché non se ne parlava, avevano “posteggiata” in Comune da circa due anni la proposta progettuale di un centro commerciale con annesso parcheggio in pieno centro storico, in attesa di valutazione.
Giusto per riassumere i nostri interventi e dare la possibilità di rileggerli, a tutti, e di trarne le giuste considerazioni, ve li riproponiamo:
– CON L’INTENTO DI FAVORIRE UN DIBATTITO SUL PARCHEGGIO BORSELLINO
– IL PARERE DELLA CONFCOMMERCIO SULLA DIATRIBA “PARCHEGGIO BORSELLINO”
– PARCHEGGIO BORSELLINO – IL CONTRADITTORIO ENTRA NEL VIVO
– LA RISPOSTA DI MARIO DI GIOVANNA SUL PARCHEGGIO BORSELLINO
Basterebbe leggere attentamente questi articoli per capire che non siamo nè contro nessuno né vogliamo polemizzare con alcuno. Vogliamo solamente parlarne e fare in modo che la gente ne parli.
E invece vediamo ergere lavagne virtuali e vediamo assegnare ruoli. Da una parte c´è la famiglia Borsellino e dall’altra parte, secondo la stampa, ci sarebbe la nostra associazione, la quale invece non si è ancora espressa sulla vicenda e desidera soltanto che su questa e su altre questioni che riguardano la progettualità ed il futuro della nostra città se ne debba parlare in maniera “pubblica”, soprattutto se determinati progetti richiedono una modifica dello strumento urbanistico, come è nel caso del progetto Borsellino.
Volendo pero’ continuare questo gioco di assegnazione delle parti, di una cosa siamo certi: CONTROVOCE ha deciso di sostenere apertamente il progetto della famiglia Borsellino. E fin qua nulla di male. Ci dispiace invece dover rilevare un certo accanimento nei nostri confronti. E´ come se i cittadini che si informano, si documentano, informano e partecipano attivamente alla vita sociale della propria città dessero qualche fastidio, mentre tutto sarebbe piu’ normale se rimanesse confinato all’interno di particolari camere chiuse cui solo alcune persone possono avere accesso (le cosiddette “stanze dei bottoni”). Noi non siamo d´accordo con questo tipo di concezione e faremo di tutto per fare sentire ugualmente la nostra “voce”.
Ecco l´articolo di Controvoce di cui abbiamo parlato, a cui segue la replica del nostro presidente Pietro Mistretta:
Nello scorso numero abbiamo pubblicato la lettera dell’ingegnere Giovanni Borsellino per vedere di far capire che cosa volesse realizzare la società omonima nei terreni sotto la piazza Scandaliato; questa settimana alla lettera di Borsellino risponde l’ingegnere Di Giovanna, lettera che è già stata trattata dalla stampa quotidiana e televisiva locale(*).
Abbiamo cercato di fare chiarezza perché un progetto come quello della società Borsellino non può non avere un impatto nel nostro paese, e quindi è necessario parlarne e sviscerarne i dettagli. Ciò nonostante continuiamo a non capire la posizione dell’ingegnere Di Giovanna, redattore di un progetto diverso su terreni diversi, e dell’associazione l’Altrasciacca che sembra, anche in questo caso come nel caso della stazione ferroviaria, interessarsi di tutto e sparare opinioni su tutto.
Il progetto della Borsellino è un progetto privato, non richiede soldi di partecipazione pubblica, riguarda terreni privati su cui legittimi proprietari possono fare quello che preferiscono, sempre senza ledere diritti altrui (naturalmente). L’intervento su come fare il parcheggio ci pare stucchevole: potranno bene fare quello che vogliono con i loro soldi. L’impatto ambientale? Francamente qualsiasi cosa potrebbe disturbare la vista, ma siamo coscienti che essendo un terreno privato, prima o poi qualcuno ci investirà, a meno che il Comune non voglia espropriare i terreni ma accollandosi l’onere finanziario. E di questi tempi…
Allora: di che cosa si discute? Non riusciamo a capirlo!
A meno che la costruzione del parcheggio Borsellino non precluda altre cose, tipo l’approvazione del progetto Di Giovanna sui terreni comunali, oppure l’impossibilità per altri operatori di aprire altre attività commerciali che andrebbero a trovar posto nel centro commerciale Borsellino, che, è vero, prevede anche 5.000 metri quadri di negozi, attività, botteghe.
Ora, che il centro commerciale Borsellino leda gli interessi del resto dei commercianti di Sciacca è da provare. Contrariamente all’ingegnere Di Giovanna, noi crediamo che siano poca cosa rispetto alla quadratura di tutti gli operatori commerciali del centro storico di Sciacca, tali da non avere un impatto sul resto del comparto.
Inoltre, su questo tema, ci sarebbe da sentire gli stessi operatori commerciali, anche se personalmente nutro dei dubbi sulla loro reale capacità di capire il mercato: a testimone chiamo la realtà: strade aperte al traffico, parcheggi occupati dalle auto delle commesse, prezzi impopolari, nessuna offerta al turista, ecc, ecc.. Tutte cosa da terzo polo turistico?
I parcheggi saranno a pagamento? E cosa c’è di strano? Oggi, nel 2009, sarebbe utopistico considerare parcheggi non a pagamento e d’altronde la situazione attuale è la stessa, visto che in piazza Rossi gli attuali parcheggi sono a pagamento. E il cittadino medio continua a dire: “meno male!” perché se così non fosse non ci sarebbe possibilità di parcheggiare a sbrigare le proprie faccende.
E comunque sia, il cittadino medio di questo paese non riesce a capire perché a Castelvetrano, un paese di 30mila abitanti, ci sono i commercianti in centro e i centri commerciali in periferia. Ma a Sciacca, paese di 40mila abitanti, no!
E però ci si incontra tutti a Castelvetrano, si va a far la spesa là, si arredano interi appartamenti là, una panchina in ferro a Castelvetrano costa la metà del costo medio di Sciacca, e lo sanno tutti e ne approfittano tutti..
Continuiamo a dire che i centri commerciali fanno male al commercio? Qualche sindacalista paventa anche la gestione dei lavoratori, orari impossibili, niente ferie, vessazioni, ecc. Però ci pare che la situazione attuale del commercio non sia stata mai attenzionata dai sindacati di categoria.
Quindi ci pare che si usino continuamente due pesi e due misure. I problemi iniziano a vedersi solo quando i Borsellino vogliono fare un parcheggio multipiano.
In questo stesso numero parliamo del fatto che il bilancia comunale è allo stremo. Non c’è una lira, e stando così le cose, se fossi il sindaco opterei certamente per dare il via al progetto Borsellino che, operando da privati, ci metteranno ben poco a completare l’opera e offrire dei parcheggi al paese. Se poi fossero in misura non bastevole per le esigenze di Sciacca, si potrebbe dare inizio all’altro parcheggio sui terreni comunali, prendendo l’offerta dell’ingegnere Di Giovanna e de l’AltraSciacca. Che a Sciacca servano i parcheggi è cosa indiscutibile; che ciascuno può fare quello che gli pare con i propri soldi ci pare un diritto sacrosanto. Che il Comune si serva dei privati non è più scandaloso e non deve esserlo nel terzo millennio.
Piuttosto, forse tutta la questione è sullo scontro fra commercianti; ma oggi non sono proponibili operazioni di cartello per impedire ad altri operatori di entrare nel mercato. Il protezionismo non è più, non solo valido, ma neppure accettabile. Piuttosto il comparto si aggiorni e trovi come stare nel mercato, non dominarlo e neppure subirlo, ma semplicemente “essere” nel mercato.
Egr. Gianmarco Aulino,
mi trovo costretto ad intervenire in merito ad alcune osservazioni riferite a L’altraSciacca, apparse su un articolo da Lei pubblicato su Controvoce con riferimento ai parcheggi ed in particolare al progetto della famiglia Borsellino.
Premetto che l’associazione di Promozione Sociale L’altraSciacca, che mi onoro di presiedere, nel cui logo ufficiale è anche presente la dicitura “Idee e progetti per lo sviluppo della nostra città“, fin dalla sua costituzione ha deciso di occuparsi di Sciacca a 360° gradi, cosa che fino ad oggi abbiamo fatto, a volte sostituendoci anche a chi ne aveva oltre che l’onere anche l’onore. Fanno parte dell’Associazione persone che abbracciano tutte le categorie sociali, dall’artigiano allo studente universitario, dal professionista al commerciante, dall’impiegato al lavoratore autonomo.
Pertanto, avvalendoci delle competenze di ciascuno dei suddetti soci, ivi compreso il nostro socio ing. Mario Di Giovanna, interveniamo su tutto quello che Noi riteniamo utile per la nostra città, proponendo interventi documentati e/o opinioni qualificate e non, come sembra far intendere Lei, “sparando” su tutto come se fossimo dei tuttologi sprovveduti.
Nel caso specifico del progetto della famiglia Borsellino, la nostra Associazione si è volutamente astenuta da commentare tale progetto, reputando l’intervento dell’ing. Mario Di Giovanna, come un intervento di un cittadino, commerciante, professionista, che esprime le sue legittime opinioni su una questione che L’altraSciacca giudica bisognevole di un pubblico dibattito. A tal fine abbiamo cercato di sollecitare la pubblica opinione e messo a disposizione il nostro spazio a chiunque avesse voglia di intervenire sulla questione.
Dalla lettura del suo articolo non riusciamo sinceramente a comprendere cosa le dia più fastidio: il nostro interessamento alle problematiche della nostra città o il nostro voler creare un dibattito su un argomento essenziale come quello dei parcheggi.
La sua affermazione: “… e dell’Associazione L’altraSciacca che sembra, anche in questo caso come nel caso della stazione ferroviaria, interessarsi di tutto e sparare opinioni su tutto.“, come la dobbiamo interpretare? Come un rimprovero per il nostro interessamento ai più svariati argomenti che attanagliano questa nostra “unica” città o come una sorta di sfacciato invito a non interessarcene? La cosa, glielo assicuriamo, ci ha stupito alquanto, perché proviene da Lei che, bene o male, conosce le finalità per le quali ci adoperiamo. Ma, come si suol dire: non ci si finisce mai di stupire!
Il suo articolo, ce lo consenta, contiene una serie di inesattezze, di deduzioni gratuite e di interpretazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà, alcune che ci riguardano direttamente ed altre indirettamente, come quella relativa all’ing. Mario Di Giovanna (“… a meno non precluda altre cose, tipo l’approvazione del progetto Di Giovanna su terreni comunali“), il quale se lo vorrà potrà esprimerLe le sue personali opinioni in merito a quanto da Lei scritto.
Ma procediamo con ordine:
Lei dice che i legittimi proprietari possono fare quello che preferiscono. Vero, verissimo, ma con un piccolo particolare che Le è sfuggito, cioè, quella è un’area con destinazione diversa da quella per insediamenti commerciali, quindi abbisogna di una variante urbanistica e questa, con il Suo permesso, interessa la collettività tutta.
Lei dice: “Allora: di che si discute ? Non riusciamo a capirlo!“. Mi consenta, ma non è da Lei! Come fa a non capire che la creazione di un centro commerciale con annesso parcheggio in centro storico è una scelta determinante per la sua vivibilità e per la sopravvivenza di molte attività commerciali? Noi de L’AltraSciacca non siamo pregiudizialmente contrari, lo abbiamo scritto a chiare lettere sul nostro sito, anzi, vista la disponibilità della Borsellino S.r.l. a discutere o modificare il proprio progetto, riteniamo interessante avviare dibattiti da cui possa scaturire una scelta quanto più ampiamente condivisa (vero scopo delle nostre sollecitazioni). E non siamo neppure contrari ai parcheggi a pagamento. Dove lo abbiamo scritto?
L’affermazione sulla capacità di ledere gli interessi dei commercianti è della CONFCOMMERCIO e non della nostra Associazione.
Ella continua a riferirsi ai privati come se Noi fossimo contrari ad essi. Nulla di più sbagliato! La vera questione è: cosa si vuole privatizzare, come e a quali costi per la collettività, e non ci riferiamo, come certamente avrà intuito, alla semplice manifestazione numerica di costi e ricavi.
Sulle sue considerazioni ed i suoi dubbi sulle capacità dei nostri commercianti di capire il mercato le risponderanno i commercianti e i loro rappresentanti sindacali di categoria. Noi ci limitiamo semplicemente a cercare di intavolare una serena discussione sull’argomento senza per questo venire tacciati, come Associazione, di essere contro questo o quello, reputando invece qualche sua “azzeccata” riflessione condivisibile.
Un’ultima domanda volevamo porle come lettori del suo settimanale: come mai ha pubblicato la lettera dei Borsellino e non quella dell’ing. Mario Di Giovanna?(*)
Nel rinnovarLe la mia stima e quella dell’Associazione L’altraSciacca per il suo lavoro, mi permetta un ultimo suggerimento: prima di esprimere giudizi sull’operato della nostra Associazione, assolutamente non esente da errori che involontariamente avrà potuto commettere dalla sua costituzione, la invito a leggere la sua posizione ufficiale sul nostro sito, unica fonte ufficiale delle nostre posizioni.
Cordiali saluti.
Il presidente de L’altraSciacca
Pietro Mistretta
(*) la scelta è redazionale e quindi non la discutiamo ma troviamo discutibile la motivazione con la quale non è stata pubblicata la lettera dell’Ing. Mario Di Giovanna, ovvero perchè “è già stata trattata dalla stampa quotidiana e televisiva locale”. Crediamo che la lettera dell’Ing. Borsellino sia stata attenzionata maggiormente, anche da Controvoce che l’ha pubblicata integralmente. Se fosse sfuggito a qualcuno, nel tentativo di fare chiarezza perché un progetto come quello della società Borsellino non può non avere un impatto nel nostro paese, e quindi è necessario parlarne e sviscerarne i dettagli è stato dato un immeritato spazio anche ad una serie di insulti alla persona e alla professionalità dell’Ing. Mario Di Giovanna che aveva diritto ad una doverosa replica.
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