L’annoso problema delle zanzare all’Ospedale di Sciacca balza, di tanto in tanto, agli onori, o per meglio dire “oneri”, della cronaca. Trascorriamo virtualmente una sera al nosocomio saccense attraverso il dettagliato racconto, realmente accaduto, di un nostro amico. Buona lettura:
Era una notte cupa.
Esattamente tra lunedì e martedì.
Quando, mio malgrado, mi trovai a varcare la soglia del “ regno delle zanzare”!
Queste frasi che sembrano essere l’inizio di un qualsiasi racconto dell’orrore, altro non sono che il preludio di una notte passata al pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca.
Anche se, a ben pensarci, le due cose (il racconto dell’orrore e la descrizione di ciò che è accaduto realmente) possono tranquillamente coincidere.
Ma andiamo ai fatti.
Mi sono sentito male, molto male, tanto da essere costretto a recarmi al pronto soccorso del nostro ospedale. Arrivo all’una di notte, prontamente vengo accolto dagli infermieri e dall’eccellente dottore di turno, il quale mi sottopone immediatamente a prelievi di sangue e mi somministra la prima flebo della lunga nottata per poi inviarmi in radiologia per l’immancabile radiografia al torace.
Ultimati gli esami il dottore mi dice che devo rimanere in osservazione ma che non hanno posti letto a disposizione, quindi, fanno accomodare me e la mia flebo al braccio in uno stanzino adiacente dove trovo tre persone (tra l’altro anziane) anche loro da “osservare” per mancanza di letto.
Tali osservati speciali erano sistemati alla meno peggio. Uno su una vecchia sedia a rotelle, gli altri due su una panca. A me finisce meglio. Mi fanno accomodare su un lettino da trasporto, ovviamente rotto.
In quel piccolo stanzino dove mi trovavo “osservato” insieme agli altri tre colleghi di sventura, subito mi accorgo che non c’è decimetro quadrato di muro dove non vi sia appoggiata beatamente una zanzara. Ho soltanto il tempo di domandarmi del perché proprio l’ospedale è straripante di questi malsani insetti, neanche fosse una cloaca di Bombay, quando ha inizio la mia battaglia contro i loro assetati eserciti ronzanti. Lotta senza tregua e che non permette né a me né agli altri “osservati” di riposare (sempre se fosse stato possibile una qualsiasi sorte di riposo su panche e sedie rotte). La guerra alle zanzare si protrae per ben tre flebo, cioè sino alle 7,30 del mattino, quando decido, in ciò non osteggiato dal dottore, dopo ben sette ore di veglia notturna, di porre fine alla “osservazione-tortura” abbandonando così il regno delle zanzare.
Non so quale è la fine dei miei compagni di sventura. Spero soltanto che anche loro siano riusciti a non farsi sopraffare dalle voraci orde del fastidioso insetto ed a superare gli ostacoli alle cure frapposti dalla struttura sanitaria (o almeno di quel che resta).
Numerose sono le domande che mi sono posto in quella disgraziata notte.
Come mai un ospedale grande e di recente costruzione non ha posti letto a disposizione?
Come mai si osservano le persone sofferenti che hanno bisogno di cure su sedie e panche rotte?
Come mai c’è carenza di personale?
Come mai non si interviene?
Come mai non si riesce a risolvere il problema delle zanzare che, tra l’altro, veicolano malattie?
L’unica risposta a tutte le domande che mi sono dato è che ormai proprio le zanzare hanno preso possesso dello spazio ospedale trasformandolo nel proprio personale regno, dove noi, dottori ed infermieri inclusi, siamo dei veri e propri ospiti indesiderati, e che prima o poi tali insetti, rendendosi conto della loro reale forza, ci impediranno anche soltanto di avvicinarci a quella struttura.
Certo, volendo, chi è investito del potere dovere di risolvere gli innumerevoli problemi presenti nella struttura sanitaria saccente, potrebbe contrastare l’ascesa di tale nuovo potente regno, così come potrebbe trovare soluzioni al problema della carenza di personale e potrebbe più o meno facilmente rimediare alla fatiscenza attuale delle apparecchiature e delle suppellettili.
Certo basterebbe volerlo. Ma il punto è proprio questo. Siamo sicuri che chi ne avrebbe il potere ha la volontà di affrontare seriamente e poi risolvere i problemi attuali della struttura sanitaria di Sciacca?
Io come gli altri tre “osservati senza letto”, come del resto tutta la cittadinanza, abbiamo il diritto fondamentale alla salute, sancito dall’articolo 32 della nostra carta costituzionale. Non mi sembra invece che esista in Costituzione un articolo che tuteli a qualsiasi titolo le zanzare.
Rimango in attesa che chi di potere provveda a colmare questo vuoto normativo facendo diventare tale insetto specie protetta anche a discapito dell’intera razza umana.
Nel frattempo però mi vedo lentamente sfiorare da un pensiero che via via si fa sempre più consistente: stai a vedere che per migliorare l’assistenza sanitaria a Sciacca ci deve scappare una qualche grave disgrazia?
No anche questo non può essere vero.
Chi comanda ha soltanto l’interesse a non dichiarare guerra al regno delle zanzare onde evitare pericolose ritorsioni.