Una nostra nota a commento di un articolo, FONTE RMK, della scorsa settimana:
Da consigliere comunale aveva promosso varie iniziate, in campagna elettorale aveva inserito nel suo programma, in caso di elezione, una forte azione per un ritorno alle gestione pubblica dell’acqua. Adesso che il sindaco Vito Bono governa la citta’ di Sciacca da alcuni mesi c’e’ stato un ripensamento sulla privatizzazione del servizio idrico? La questione viene posta oggi dai consiglieri della lista SCIACCA AL CENTRO Ignazio Bivona e Fabrizio Di Paola in una interrogazione in cui ricordano al sindaco gli impegni assunti in campagna elettorale per un ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Già da consigliere comunale Vito Bono, sostengono Bivona e Fabrizio Di Paola, aveva assunto una posizione fortemente critica nei confronti di Girgenti Acque ma anche dell’allora sindaco Mario Turturici in relazione alla consegna della condotta cittadina alla societa’, generando l’errato convincimento nella pubblica opinione che, rispetto a tale adempimento pur previsto dalla legge, potessero essere possibili altre alternative. Da quando e’ diventato , continuano i due consiglieri di SCIACCA AL CENTRO, non lo sentiamo piu’ parlare di ritorno alla gestione pubblica dell’acqua, ma soprattutto non abbiamo visto adottare alcun provvedimento in tale direzione, per mantenere l’impegno elettorale. Addirittura, aggiungono i due esponenti dell’opposizione, sentiamo il sindaco ringraziare Girgenti Acque per l’intervento in via Rosolino Pilo. Considerato che la gestione Girgenti Acque non e’ certamente migliorata in questi mesi, rispetto al passato, chiediamo quali iniziative e qual e’ l’intendimento della nuova amministrazione sulla problematiche dell’acqua, concludono Bivona e Di Paola.
Un intervento, quello di Ignazio Bivona e Fabrizio Di Paola, che suona come un vero e proprio “schiaffo morale” per chi aveva “giocato”, tempo addietro, a ruoli invertiti. Quesiti che ci sentiamo di condividere appieno, senz’altro nello spirito, e per i quali attendiamo anche noi le doverose risposte dalla seduta del Consiglio Comunale di stasera o dalle prossime. I dubbi rappresentati in questa interrogazione dai due consiglieri di minoranza, sono l’indice di una riflessione collettiva popolare più ampia e sintetizzano il nostro auspicio che tutto il Civico Consesso si uniformi, prima possibile, nella condivisione dell’idea di contrastare la privatizzazione di un bene essenziale per la vita umana come l’acqua.
E’ ovvio però che non possiamo concordare con l’affermazione che in passato si sia puntato sull’errato convincimento nella pubblica opinione che, rispetto all’adempimento pur previsto dalla legge di consegnare le reti al nuovo gestore privato, potessero esserci possibili altre alternative. Non possiamo essere d’accordo sia perché quel passaggio rappresenta un rimprovero che anche noi avevamo mosso alla precedente amministrazione sia perché il modello amministrativo (sulla vertenza acqua) che noi prediligiamo è quello rappresentato dai sindaci Michele Botta di Menfi, Vito Ferrantelli di Burgio, Rosario Gallo di Palma di Montechiaro, Giovanni Panepinto di Bivona (giusto per citarne alcuni) e tutti i cosiddetti “ribelli” che si rifiutano, con tutte le loro forze, di affidare la gestione delle proprie risorse idriche alla Girgenti Acque SpA.
Ci sarebbe piaciuto infatti avere uno di questi sindaci quel 27 Maggio del 2008 a Sciacca quando le reti furono consegnate senza batter ciglio e, addirittura, col seguito di proclami entusiastici. Ribellarsi quando si ritiene che certe leggi non siano giuste e che non tutelino a sufficienza la collettività non significa essere “fuorilegge” ma significa “onorare il proprio mandato nei confronti dei propri cittadini”. Abbiamo tanto apprezzato intervento dell’ex sindaco Mario Turturici contro l’eolico industriale. In quel frangente nessuno ha infatti pensato che gli impianti eolici, seppur imposti dalla legge, non dovessero e potessero essere fronteggiati con iniziative pubbliche e di tipo “amministrativo”.
Non dovrebbe essere così ma, quasi sempre, le decisioni amministrative su temi, come quello dell’acqua pubblica, che dovrebbero essere “trasversali alla politica”, sono invece dettate dalla stessa politica e poi politicamente strumentalizzate. Lo stiamo vedendo in questi giorni in cui dal Senato della Repubblica arrivano brutte nuove sul fronte delle leggi che veicolano i proventi derivati dalla distribuzione del prezioso liquido verso le tasche di pochi potenti.
Fortunatamente, la presenza di sindaci di tutti gli schieramenti politici all’interno del Movimento “dei contrari alla privatizzazione dell’acqua in provincia di Agrigento” dimostra che questa lotta non è solamente politica ma è una battaglia di civiltà e democrazia e noi desideriamo che tale divenga e rimanga.
Negli scorsi mesi, esattamente dal 22 Marzo al 31 Maggio 2009, il comitato cittadino SCIACCA PER L’ACQUA, al quale hanno già aderito oltre a numerosi cittadini, le seguenti associazioni/enti:
– Associazione di promozione sociale L’ALTRASCIACCA
– Comitato di Quartiere Perriera “Antonio Ritacco”
– Associazione culturale SciaccArte
– Associazione” Sciacca Città Comune
– Cittadinanzattiva/TdM – sede di Sciacca
– Associazione Centro Storico
– Associazione Ceramisti
– Movimento giovanile “25 Aprile”
– U.C.I. Unione coltivatori italiani (sez. Sciacca)
– U.P.O. Unione produttori olivicoli (sez. Sciacca)
– Patronato C.L.A.I.
– Patronato A.C.L.I.
e i partiti politici:
– Partito Democratico
– Italia dei Valori
– I Verdi
– Rifondazione Comunista
– Popolari per Sciacca
e speriamo aderiscano anche gli ultimi illustri assenti tra i movimenti politici e sociali della nostra città, ha raccolto 6024 firme. Con quella petizione popolare, i firmatari hanno dichiarato che:
– l’acqua è un diritto, un bene comune essenziale per la vita umana e che non può essere una merce;
– la gestione di Girgenti Acque SpA è inaccettabile;
– l’acqua deve tornare pubblica anche in Sicilia e che questa deve essere gestita direttamente dai Comuni;
– gli abitanti di Sciacca e della provincia devono essere liberi di poter scegliere le sorti del proprio futuro, su questo importante tema.
Non si può continuare ad ignorare la volontà di tutta questa gente.
SCIACCA PER L’ACQUA era nata per perseguire i seguenti scopi:
– Aderire al Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua e al costituendo Forum Regionale;
– Sostenere la proposta di legge d´iniziativa popolare, in discussione in Parlamento, e i suoi contenuti;
– Contrastare la mercificazione dell´acqua;
– Chiedere che il Servizio Idrico Integrato sia gestito da Enti di Diritto Pubblico e non da Società per Azioni;
– Attraverso la predisposizione di una delibera d’iniziativa popolare (per la quale saranno raccolte le firme dei cittadini), chiedere al Consiglio Comunale:
1) L’inserimento nello Statuto Comunale della dichiarazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e la definizione del servizio idrico integrato come privo di rilevanza economica;
2) L’adesione e il sostegno alla legge d’iniziativa popolare;
3) L’adesione al Coordinamento nazionale degli enti locali per la ripubblicizzazione dell’acqua;
4) Un referendum cittadino per far scegliere alla popolazione se vuole mantenere il servizio privato o tornare alla gestione pubblica.
– vinta la battaglia per l’acqua pubblica, fissare incontri periodici (tavoli tecnici – conferenze di servizi) con i nostri amministratori per trovare una soluzione capace di garantire, con la gestione affidata ad enti di diritto pubblico, economicità ed efficenza del servizio idrico.
Il sindaco Vito Bono, come ricordavano Bivona e Di Paola, si era impegnato in campagna elettorale:
– Ad affrontare tra i primissimi punti del suo mandato la questione relativa al “Bene Comune Acqua” ed alla sua gestione e inserire nello Statuto Comunale il riconoscimento che “l’acqua è un bene comune, un diritto umano universale e che a tal fine il servizio idrico integrato deve essere sottratto alle logiche del mercato e considerato privo di rilevanza economica”.
– A far aderire il Comune al Coordinamento Regionale ed Nazionale degli EE.LL. per la gestione pubblica del servizio idrico e difendere a livello di Assemblea dell’ATO la gestione pubblica dell’acqua attraverso società totalmente controllate dai comuni o l’affidamento a strutture consortili di Diritto Pubblico condivise con altri comuni che prevedano meccanismi di partecipazione dei cittadini.
– A sostenere, a livello di Regione Siciliana, la presentazione di una proposta di legge di ripubblicizzazione del Servizio Idrico che affidi ai Comuni la scelta del modelli di gestione diretta dei Servizio idrico attraverso Enti di diritto pubblico e contrastare con atti amministrativi ed iniziative politiche il processo di privatizzazione dell’acqua in atto nella provincia di Agrigento.
In attesa di qualche riscontro positivo, speriamo nei prossimi giorni, il Comitato SCIACCA PER L’ACQUA tornerà a chiedere al Consiglio Comunale l’approvazione della tanto discussa delibera di modifica dello Statuto Comunale con la quale si inserisce in esso la dicitura che “l’acqua è un bene comune, un diritto umano universale e che a tal fine il servizio idrico integrato deve essere sottratto alle logiche del mercato e considerato privo di rilevanza economica” e, a quel punto, tireremo le nostre conclusioni.
Il prossimo 7 Novembre alle 9.30 a Caltanissetta presso la Sala Consiliare della Provincia, via Regina Margherita (Palazzo Prefettura), si terrà invece l’Assemblea Regionale del Coordinamento degli Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e la ripubblicizzazione del servizio idrico.