In merito al nostro dossier cittadino sulle palme infette dal punteruolo rosso, ci scrive un nostro lettore tedesco che vive da otto anni a Sciacca e che si pone, come noi, delle scontate domande sul destino di queste piante e sul limitato, per non dire nullo, intervento dell’amministrazione al riguardo.
Vi riportiamo integralmente l’email:
“Sono un tedesco pensionato, che vive a Sciacca-Foggia da appena otto anni (perció scusatemi per cortesia il mio stile insufficiente).
Oggi ho letto nel internet il Vostro articolo riguardo alle palme ammalate e già morte di Sciacca.
Vedere questa catastrofe mi fa triste e abbastanza arrabbiato.
Tramite diversi siti tedeschi e italiani del internet mi sono ben informato; allora lo so della difficultà di combattere il Punteruolo Rosso. È brutto, vedere i resti pietosi, ma peggio di tutto (secondo me scandaloso!) è, che le palme infettate o morte rimangono per settimane, già mesi di fianco alle palme sane!
I specialisti ed i scienziati raccomandano urgentamente la distruzione (brusciare/sotterrare) delle palme colpite. Anche se ancora non si può difendere quei parasiti, questo procedere consigliato dovrebb’essere il minimo per salvare la rimanenza delle palme.
Il comune di Sciacca dovrebbe saperlo, nevvero? E perché non si fa un bel niente? Che serve una rete, messa dopo tante, troppe settimane su una palma già morte?
Chi è risponsabile? Il comune, il Corpo Forestale? Può darsi, ci sono conflitti di competenza? O c’è (per un’altra volta) solo il famoso menefreghismo?
Il soggiorno in terrazza Scandaglia, una passeggiata in piazza o nella Villa Comunale (p.e.) non è più un vero piacere, fa piangere – ma non solo di tristezza, i più di indignazione!
Grazie per il Vostro articolo, però io resto in dubio, che i risponsabili sanno leggerlo.
Cordiali salutiLettera firmata”
Come non condividere il nostro lettore? I suoi interrogativi sono anche i nostri e ci uniamo al suo sfogo con la speranza che l’amministrazione comunale si renda conto della situazione ormai grave e del forte rischio per quelle piante che ancora, forse, sono intatte.
Vorremmo, inoltre, riscontro su un’indiscrezione che circola in questi giorni in base alla quale la squadra specializzata della Regione Sicilia non può operare a Sciacca perchè il Comune non ha ancora messo a disposizione i locali ove effettuare la distruzione delle palme infette.
Concludiamo aggiungendo al reportage della scorsa volta un’altra palma , ormai vistosamente devastata, che necessita dell’intervento di potatura per preservare anche le attigue. Si tratta di una delle alte palme presenti nella villetta di San Domenico, alle spalle della centralissima Piazza Scandaliato. Pianta che sarà stata “dimenticata” dall’intervento di potatura che ha riguardato da poco tempo altre due palme infette nelle vicinanze.