Come per l’isola vulcanica, da cui trae il nome, che comparve per qualche mese nei mari di Sciacca e, facendosi beffe di tutti, scomparve qualche mese dopo, la Via Isola Ferdinandea è una via che sta scomparendo a causa dell’inciviltà di alcuni suoi residenti e dell’abbandono a cui è stata condannata dalle varie amministrazioni succedutesi nel tempo.
E come si conviene per un via “magica” sospesa tra sogno (o meglio incubo) e realtà, non esiste alcuna regola, non c’è alcuna legge e la fantasia non ha limiti.
La via, che dovrebbe essere tra le più belle della nostra città solo per il fatto di essere tra le poche che costeggia il mare e che porta all’unica spiaggia urbana di Sciacca, quella del lido nota per la sua bellezza e per i ritrovamenti di frammenti di corallo sulla battigia che ogni saccense ha raccolto nei periodi estivi, sembra essere stata appena bombardata. E non è un esagerazione.
Cominciamo il nostro viaggio da uno degli imbocchi della Via Isola Ferdinandea, quello in prossimità dello Stazzone. Volgiamo una rapida occhiata al fantastico ponte “sul nulla” di cui a distanza di mesi attendiamo ancora risposte dalla taciturna Amministrazione (Vedi articolo).
Dopo pochi metri, sulla sinistra ci accorgiamo che qualcuno, chissà perché, ha ben deciso di chiudere con tonnellate di terra e rifiuti uno dei sottopassi ferroviari che portavano allo stazzone. Amici credeteci questo è solo l’inizio.
Pochi metri più in là comincia lo scempio che si è fatto della proprietà ferroviaria: recinzioni improvvisate, orrendi serbatoi in calcestruzzo, baracche, in uno dei principali accessi al mare di Sciacca. Non sia mai che ad un turista transitando in prossimità di quella zona possa nascere il desiderio di tornare!
Ma il bello deve ancora venire. Infatti quel poco asfalto che c’era d’improvviso finisce lasciando il posto ad una trazzera polverosa piena di buche da fare schifo.
Come potete ben notare non c’è l’ombra di un marciapiede, di illuminazione pubblica, o di pulizia dalla erbacce (e sinceramente non si capisce perché a Capo San Marco debba esserci l’illuminazione pubblica e tra il lido e lo stazzone no).
Sorpresa delle sorprese, l’unico accesso carrabile allo stazzone, un tempo segnalato da una croce di S.Andrea, li dove c’era una volta un bellissimo casello ferroviario di inizi 900, oggi inopinatamente demolito per far posto ad un palazzo in cemento armato a due passi dal mare (se ne sentiva proprio la mancanza!), è stato recintato e riempito di terra.
“Ich bin ein Berliner” (Io sono un Berlinese) oggi lo può dire anche un saccense trovandosi davanti al muro invalicabile eretto tra lo Stazzone e la Via Isola Ferdinandea: chi ce lo doveva dire a vent’anni dalla caduta del muro di Berlino di avere una cortina di ferro tra la Sciacca Nord e la Sciacca Sud!
Continuando nel nostro viaggio allucinante, ancora recinzioni, serbatoi, sterro, buche e squallore, fanno sempre da cornice ai due sottopassi rimasti per il mare.
Abbiamo finito il nostro giro. Se ci riuscite, risalite per la strada delle voragini fino alla Via Lido.
Urge un serio e risolutivo intervento dell’Amministrazione per porre fine a questo stato di fatto. Non è assolutamente tollerabile avere questa sconcezza all’interno del perimetro urbano comunale, lungo la zona turistica più importante di Sciacca.