Dopo oltre due anni, il gestore del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento non ha ancora provveduto ad attivare un proprio sito internet attraverso il quale fornire le informazioni basilari all’utenza. Informazioni assenti perfino nelle fatture recapitate alla stessa utenza. Non c’è uno straccio di carta dei servizi e non emergono “contrattualmente” neppure i doveri nei confronti dei cittadini.
Nelle bollette mancavano fino ad un paio di mesi fa financo le indicazioni riguardanti i metri cubi erogati a fronte di un pagamento, dopo un anno e mezzo, ancora forfettario. Infatti non erano state ancora effettuate le letture dei contatori per determinare gli importi esatti dei singoli conguagli. Nelle stesse fatture non venivano specificati né i costi al metro cubo né l’anno di riferimento dei canoni fissi. Alla faccia di ogni forma di trasparenza!
Nelle fatture risultavano presenti invece le voci riguardanti i canoni di depurazione e fognatura, calcolati anch’esse su base forfettaria, nonostante fosse intervenuta una sentenza della Corte Costituzionale (la N. 335/2008) che li dichiarava illegittimi in assenza di impianti e successivamente una legge (la N. 13/2009) che, tentando di ribaltare la decisione della Consulta, reintegrava la riscossione della voce “depurazione” disciplinandola e vincolandola al calcolo di precise quote parti distinte di servizio oltre che progettazione, realizzazione e completamento dell’impianto; il gestore, pero’ , se prima non vengono determinate le predette quote, non può procedere alla riscossione di quella quota parte, come affermato anche dall’ATO Idrico lo scorso 12 Ottobre 2009. Girgenti Acque S.p.A. non solo ne chiedeva il pagamento, ma addirittura lo pretendeva con procedure al limite dell’estorsione (fogli volanti “aggressivi” con importi scritti a penna, quasi illeggibili, inseriti nelle cassette postali dei cittadini saccensi o attaccati negli atri condominiali anche durante le ore notturne) minacciando il distacco dell’utenza morosa.
Sulle bollette erano presenti inoltre le illegittime “spese di fatturazione” che qualche condominio si è rifiutato, giustamente, di pagare. Non erano spese fisse, ma variavano da bolletta a bolletta. Non si conoscevano i criteri per cui le spese di fatturazione siano più o meno alte rispetto alla cifra indicata in fattura.
Adesso sono state effettuate le verifiche dei contatori, letture datate novembre 2009 confrontate con “presunte” letture addebitate al precedente gestore e datate maggio 2008. Il risultato di tali controlli sono “bollette pazze”. Fatture esose, spesso con importi superiori a 1.000 Euro per famiglia, recapitate in diversi Comuni della provincia di Agrigento, Sciacca inclusa. E piovono i reclami di cittadini furiosi.
Girgenti Acque S.p.A. perderà del tempo per effettuare le riparazioni, per allacciare una nuova utenza o per eseguire una voltura, ma quantomeno è puntuale, bontà sua, nella consegna delle più che discutibili fatture e nell’esigerne il pagamento. Complimenti!