E il tanto paventato aumento della tassa sui rifiuti sta purtroppo divenendo realtà. L’amministrazione Bono ha deciso di “ritoccare” la tassa “al rialzo” del 35% rispetto alle somme pagate dai contribuenti saccensi nell’anno precedente. Aumento che si aggiunge ai tre, più piccoli, operati dall’amministrazione Turturici nei cinque anni precedenti che raggiungevano un totale del 40% rispetto alle cifre inserite in bolletta nell’anno 2003. Se prima però si diceva che gli aumenti erano semplici “adeguamenti imposti dalla legge” e si negava l’evidenza di “mettere le mane nelle tasche dei cittadini”, adesso si dichiara tranquillamente “che il bilancio è in rosso e che bisogna necessariamente attingere da quelle stesse, già bucate, tasche.
E qualcuno potrebbe anche pensare che siamo stati quasi fortunati visto che l’assessore al bilancio della vicina Marsala aveva disposto, nei giorni scorsi, un aumento della TARSU dell’80%. Ma se nel 2003, il contribuente saccense pagava in media 100 euro di tassa sui rifiuti e nel 2008 la somma era lievitata a 140 euro, nel 2010 la sua bolletta raggiungerà quasi i 190 euro. Ciò significa che gli aumenti complessivi operati dalle amministrazioni Turturici e Bono graveranno del 90% in più rispetto alle cifre pagate nell’anno 2003.
C’è poco dunque d’essere contenti, soprattutto se a pagare le spese di una cattiva gestione della cosa pubblica dobbiamo essere sempre gli stessi, noi cittadini. E se non sarà confermato il vizio di illegittimità della TARSU, sulla cui esistenza abbiamo ancora forti dubbi che abbiamo espresso qualche giorno fa (clicca qui per visualizzare il nostro precedente intervento), ci ritroveremo con fatture sempre più salate da pagare a fronte di stipendi rimasti inalterati.
Forse è giunto veramente il momento di fermarsi e sedersi ad un tavolo (anche se virtuale) formato da cittadini ed amministrazione. Esaminare con maggiore attenzione le spese pubbliche e tagliare definitivamente tutti gli sprechi. Ci sono lussi che non possiamo più permetterci, soprattutto se questi lussi dobbiamo poi pagarli amaramente con l’aumento delle tasse.
Fonte foto: belvederenews