Pubblichiamo qui di seguito il resoconto stenografico dell’interpellanza urgente presentata alla Camera dai deputati Giuseppe Marinello, Cristaldi, Vincenzo Antonio Fontana, Marsilio, Garofalo, Traversa, Antonione, Baldelli e Berruti in data giovedì 20 maggio 2010 e la relativa risposta fornita dal sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Francesco Maria Giro.
Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 9,47).
(Autorizzazione concessa dal Ministero dello sviluppo economico alla società San Leon energy per la ricerca di idrocarburi nel mare di Sciacca, Selinunte e Menfi – n. 2-00717)
PRESIDENTE. L’onorevole Marinello ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00717, concernente l’autorizzazione concessa dal Ministero dello sviluppo economico alla società San Leon energy per la ricerca di idrocarburi nel mare di Sciacca, Selinunte e Menfi (Vedi l’allegato A – Interpellanze urgenti).
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, intervengo soltanto per alcuni minuti perché di fatto ribadisco interamente quanto già esposto nell’interpellanza urgente stessa.
Colgo l’occasione per rappresentare l’estrema inquietudine da parte delle popolazioni della zona sud-occidentale della Sicilia. Infatti, di fronte ad un’autorizzazione di ricerca di idrocarburi così estesa – 482 chilometri quadrati – e allocata in una zona di alto interesse ambientale, naturalistico, storico, archeologico e anche economico, cioè l’area che si estende dal fiume Verdura sino alla importantissima città archeologica di Selinunte e, quindi, tendente sino a Capo Granitola, cioè vicino a Mazara del Vallo, lei capirà, signor Presidente, che le inquietudini della popolazione sono assolutamente giustificate.
La zona è, infatti, interessata da riserve naturali, da banchi corallini, da zone di pesca importantissime che, tra l’altro, alimentano con le loro risorse le marinerie di Mazara del Vallo, la più importante d’Italia, e la marineria di Sciacca, anche questa importantissima.
È, inoltre, una zona a rischio perché interessata nel passato da terremoti e, peraltro, con aree vulcaniche che, in un Pag. 12certo qual modo, mostrano anche segni di attività: dall’isola Ferdinandea, con i fenomeni di bradisismo, al vulcano Empedocle.
Vale la pena di ricordare che quella è una zona che dal punto di vista turistico e alberghiero è estremamente importante, dove oggi esiste un insediamento tra i migliori, i più importanti d’Italia, cioè il Golf Resort Verdura del gruppo Rocco Forte.
Vale, inoltre, la pena di ricordare che questo importantissimo investimento da parte di operatori stranieri è stato ottenuto anche grazie ad un contratto di localizzazione che ha visto partecipare la regione, lo Stato, lo stesso Ministero dello sviluppo economico e, quindi, intensi finanziamenti pubblici. Ci sono gli insediamenti turistici del gruppo Aeroviaggi, ci sono in fieri una serie di investimenti da parte di Italia turismo, società pubblica partecipata da Invitalia e, quindi, anche in questo caso intensi capitali pubblici.
C’è la zona di Selinunte, zona archeologica di grande importanza. La invito a riflettere solo per un istante sull’immagine di una piattaforma petrolifera di fronte ai templi del quinto e sesto secolo. C’è la zona di Porto Palo interessata da un grosso investimento pubblico e privato per il porto turistico di grande importanza e, infine, tutta una serie di strutture alberghiere, anche queste peraltro beneficiarie di intervento pubblico. Mi riferisco al contratto di programma denominato consorzio turistico trapanese.
Ecco, per farla breve, signor Presidente, le popolazioni sono estremamente allarmate e ne hanno ben ragione. Proprio nella giornata di oggi si svolgeranno una serie di consigli comunali aperti nella città di Sciacca, di Menfi, credo pure a Castelvetrano e ritengo che l’attenzione sia massima.
Tale attenzione ha già messo in evidenza che la società richiedente queste autorizzazioni ha sede legale all’estero – credo in Islanda – e che il capitale sociale è assolutamente ridotto. Ci chiediamo come un’attività di tale portata possa essere posta in essere da società dal modesto capitale sociale, quali possano essere le garanzie per lo Stato, per le comunità locali, quali possano essere anche le garanzie di tipo assicurativo per le popolazioni interessate.
Ci chiediamo come sia stato possibile arrivare ad un regime autorizzatorio di questo tipo in un tempo assolutamente rapido, senza di fatto darne preventiva contezza alle popolazioni e agli enti locali interessati e, peraltro, concedendo, grazie ad una pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, soltanto 45 giorni di tempo per eventuali osservazioni da parte degli interessati.
Di fatto, oggi c’è la paura e il timore che si possa arrivare ad un esito positivo della pratica presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare in sede di valutazione di impatto ambientale in maniera seminascosta e, quindi, senza la giusta evidenza di un fenomeno di questo genere.
Quindi, signor Presidente, l’interpellanza urgente di oggi serve per avere risposte dal Governo e, soprattutto, serve per dare contezza ai rappresentanti degli enti locali del reale stato dell’arte, in maniera tale da mettere in condizione gli enti locali, cioè i comuni e le province, di potere agire in difesa del proprio territorio e della propria gente.PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Francesco Maria Giro, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO MARIA GIRO, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, riguardo alle richieste degli onorevoli interpellanti si riscontra quanto segue. La zona marina antistante le coste di Sciacca, Selinunte e Menfi è attualmente interessata solo da istanze, e non da autorizzazioni, di permesso di ricerca per idrocarburi presentate dalla società San Leon Energy e precisamente dalle istanze d 352 C.R.-SL, d 353 C.R.-SL e d 354 C.R.-SL.
Si fa presente che, prima dell’eventuale conferimento dell’autorizzazione, tutte le istanze di permesso di ricerca di idrocarburi Pag. 13sono sottoposte all’esame della commissione idrocarburi e risorse minerarie, organo consultivo del Ministero dello sviluppo economico, e che solo successivamente vengono inoltrate all’esame del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, cui è demandata la definitiva verifica di compatibilità ambientale.
Nel dettaglio, dette istanze sono state sottoposte all’esame della citata commissione che, nella seduta dell’11 dicembre 2009, ha espresso un parere favorevole all’accoglimento delle stesse. A seguito di tale parere, il Ministero dello sviluppo economico ha, comunque, invitato la società istante a presentare tutta la documentazione necessaria per la pronuncia di compatibilità ambientale presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Quest’ultima amministrazione ha comunicato lo stato dell’iter procedurale che riguarda le richieste della San Leon confermando che le attività per le quali è stata presentata istanza di VIA o di esclusione dalla stessa, prevedono solo prospezioni geofisiche con la tecnica dell’air-gun.
La verifica di procedibilità delle istanze di cui sopra è ancora in corso presso il Ministero dell’ambiente che, una volta verificata la procedibilità delle stesse, provvederà ad inviare la relativa documentazione alla commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA-VAS per l’avvio dell’istruttoria tecnica.
Pertanto si ribadisce che, allo stato attuale, in merito alle istanze della società San Leon non è stato ancora emanato un decreto di conferimento di permessi. La società San Leon non può quindi procedere alla perforazione di un pozzo, né all’allestimento di un qualunque impianto di estrazione, dal momento che l’esecuzione di tali operazioni sarà, eventualmente, possibile solo dopo aver ottenuto il conferimento del titolo e successivamente ai controlli di competenza del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e ad altre specifiche autorizzazioni dei competenti organi periferici dello stesso Ministero e delle altre amministrazioni interessate.
Al riguardo, si fa presente che, anche in caso di conferimento del permesso e dell’esito positivo della conseguente attività di ricerca da parte della Società San Leon, la successiva eventuale messa in produzione di idrocarburi non avverrà in maniera automatica, ma solo al termine di un iter istruttorio di conferimento di un titolo minerario diverso dal permesso di ricerca denominato «concessione di coltivazione». A maggior garanzia, l’attribuzione di detto titolo avverrebbe solo al termine di un nuovo procedimento istruttorio condotto da questo Ministero e dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Infine, circa le capacità tecniche ed economiche della società San Leon, preme evidenziare che il Ministero dello sviluppo economico ha ultimamente provveduto, con decreto ministeriale del 26 aprile 2010 (disciplinare tecnico), ad emanare specifiche norme che fissano puntualmente i requisiti di idoneità tecnica ed economica cui devono rispondere le società che richiedono permessi di ricerca. Pertanto la società San Leon sarà, prima del rilascio dell’eventuale permesso di ricerca, assoggettata ad un ulteriore controllo specifico di conformità alle norme di detto decreto ministeriale.PRESIDENTE. L’onorevole Marinello ha facoltà di replicare.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, ringrazio il Governo, in particolare il sottosegretario per la risposta, perché in un certo qual modo mi tranquillizza, seppur parzialmente, allorquando fa riferimento ad istanze e non ad autorizzazioni. Tra l’altro, dalla relazione del sottosegretario emerge che comunque l’iter è piuttosto complesso e articolato nel tempo, dunque vi è tutta una serie di possibilità di verifiche e di accertamenti.
Quindi, tutto questo sarà sottoposto sicuramente a verifiche e ad accertamenti, Pag. 14non solo da parte del Ministero dell’ambiente e, ovviamente, del Ministero dello sviluppo economico, ma sarà anche alla base delle eventuali – anzi, delle sicure – azioni che i responsabili degli enti locali (cioè, dei comuni e delle province interessate) metteranno in atto per salvaguardare quei territori ed anche il loro sistema economico produttivo. Mi riferisco alla zona sud-occidentale della Sicilia, che, oggi, rappresenta una delle zone più sviluppate dell’intera regione e che quindi, non può assolutamente subire un vulnus di questo genere. Un’eventuale autorizzazione in ordine all’estrazione di idrocarburi in quelle zone arrecherebbe all’intera popolazione dei guasti non soltanto ambientali e paesaggistici, ma soprattutto economici.
Mi rendo conto che l’atto di sindacato ispettivo in oggetto è stato presentato attraverso la forma dell’interpellanza urgente e che, quindi, il Governo ha avuto poco tempo per preparare la risposta, tuttavia mi sarei aspettato una risposta ben più compiuta in merito ad una questione che avevo posto: mi riferisco alle maggiori informazioni che chiediamo in ordine alla solidità economica e alla capacità professionale della società San Leon energy. Ciò non toglie che avremo il tempo, il modo e la possibilità per accertare meglio questi aspetti. Soprattutto, mi conforta il fatto che un nuovo decreto ministeriale – quello del 26 aprile 2010, che contiene il disciplinare tecnico – di cui non avevo conoscenza, contribuirà a stabilire dei requisiti ancora più cogenti.
In ogni caso, posso qui preannunziare al Governo che questa è soltanto la prima iniziativa che pongo in essere personalmente, ma unitamente ad altri parlamentari. Non è un caso, infatti, che l’interpellanza urgente a mia prima firma, seppur presentata da parlamentari del gruppo del Popolo della Libertà al quale appartengo, porti anche la firma di un importante esponente del Partito Democratico e, quindi, del centrosinistra. Ebbene, vorrei annunziare che questa è la prima delle iniziative di controllo e di verifica che sarà posta in essere dai parlamentari siciliani, proprio per verificare l’iter procedurale e, soprattutto, per evitare che disastri ambientali, paesaggistici ed economici possano interessare il nostro territorio e il Mar Mediterraneo, che non appartiene soltanto al nostro territorio, ma è patrimonio comune dell’intero Paese e del bacino del Mediterraneo in genere.
Pertanto, signor Presidente, ringrazio lei e, in maniera particolare, il rappresentate del Governo: continueremo nel prosieguo della nostra azione politica. Comunque, già da stasera, porteremo a conoscenza ai consigli comunali, che si svolgeranno in Sicilia, la risposta del rappresentante del Governo: gli amministratori locali sapranno, quindi, quali azioni intraprendere per garantire al meglio le loro popolazioni.