Sciacca, Contrada Foggia, Via Capitano Corrao: Proprietà privata – Divieto di transito


Una strada che conduce a mare in C.da Foggia, la Via Capitano Corrao, è stata interdetta al transito veicolare. E’ ormai da qualche settimana che un cancello alto all’incirca 2m impedisce il passaggio di auto e moto. Su di esso campeggia in bella vista un cartello con su scritto “PROPRIETA’ PRIVATA – DIVIETO DI TRANSISTO”.

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La Via Capitano Corrao, almeno negli ultimi trent’anni, è stata sempre utilizzata da saccensi e turisti per raggiungere il mare dato che essa conduce ad uno dei punti più belli e incontaminati delle spiagge della Foggia, li dove ancora vi sono le dune e dove c’è uno splendido boschetto di pini. Ma c’è di più: la Via Capitano Corrao dovrebbe addirittura essere un’antica “regia trazzera”.

Foto aerea della Via Capitano Corrao e foto del cancello installato al suo imbocco.

Ci poniamo ora alcune domande:

  • La Via Capitano Corrao è pubblica o privata?
  • Qualora fosse privata, è lecito sbarrarne l’accesso dopo che da almeno trenta anni è assoggettata all’uso pubblico?
  • E’ possibile negare l’accesso di tutti al mare, facendo diventare praticamente privata una spiaggia che è pubblica?

Sul fatto che la suddetta via possa essere privata a noi sorge qualche dubbio, a partire dalla constatazione che essa possiede un nome, le case che la costeggiano sono individuate da numeri civici e, con chiara evidenza, risulta essere servita da un acquedotto comunale. Ma ciò che ci fa sospettare seriamente che la strada in questione sia di pubblico dominio è la natura dell’impianto di illuminazione: infatti ben 3 pali dell’illuminazione pubblica e ben 2 mega fari (con applicate le targhette della Gemmo Spa, l’azienda che ne cura il servizio di manutenzione) sono collocati ai suoi margini per renderla fruibile nelle ore serali e notturne.

Se la strada in questione fosse veramente privata ci troveremmo nell’assurda situazione che la comunità intera paga i servizi a qualche privilegiato!

Giriamo questa segnalazione all’Amministrazione comunale sperando che intervenga quanto prima possibile per chiarire i dubbi da noi sollevati e, ci auguriamo, per restituire alla cittadinanza, tramite la rimozione forzata del cancello, uno dei pochi accessi pubblici al mare rimasti a Sciacca, anche al fine di evitare la molto probabile proliferazione di altri esempi di malsano colonialismo “casereccio”.

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