Si chiedono nuove norme per dire basta al “Parlamento dei nominati”. La possibilità di firmare sul sito e sulla pagina su Facebook.
di CARMINE SAVIANO
Una democrazia “ridotta a regime”. Dove deputati e senatori sono nominati da pochi, pochissimi, “capi partito”. Si chiama “Ridateci la nostra democrazia”, ed è la mobilitazione lanciata dall’associazione Libertà e Giustizia, con l’adesione del gruppo Valigia Blu, per chiedere, alle forze politiche presenti in Parlamento, di abrogare il Porcellum e restituire ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti. “La sovranità popolare, la nostra sovranità in quanto cittadini, ci è stata scippata da questa legge”, dice a Repubblica.it Sandra Bonsanti, presidente di LeG. La protesta è già partita: sul sito di Leg e su Facebook è possibile firmare per cambiare la legge elettorale.
Un Parlamento di nominati. L’appello di LeG passa in rassegna tutte le deformazioni politiche e istituzionali causate dal Porcellum. “Salta agli occhi di tutti è quella che riguarda la sovranità popolare. Il Porcellum ce l’ha scippata”, dice la Bonsanti. E, inoltre, “è gravissimo prevedere un premio di maggioranza di questa portata: può bastare il 30% dei voti per ottenere il 55% dei seggi”. Poi, il ruolo delle opposizioni: “Questa legge è stata contrastata certo, ma senza sufficiente impegno”. Questo perché, come si legge nell’appello, avere deputati e senatori che vivono “sotto perenne ricatto di pochi capi partito cui è attribuito il potere di nomina”, forse, conviene a tutti. Una forzatura della Costituzione da cui si può uscire attraverso “un accordo in tempi rapidi su una legge realmente rispettosa delle scelte del popolo”. E se non si dovesse trovare un accordo, dice la Bonsanti, “proponiamo un ritorno al Mattarellum, una legge non perfetta ma che almeno consentiva una libertà di scelta agli elettori”.
Ecco, quindi, il punto operativo dell’iniziativa: “Il presidente onorario di LeG, Gustavo Zagrebelsky e tutto l’ufficio di presidenza dell’associazione si impegnano a promuovere al più presto una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare composta di soli due articoli: il primo che dichiara abrogata l’attuale legge elettorale, il secondo che stabilisce il ritorno alla legge precedentemente in vigore”. L’appello, lanciato il 21 giugno, ha già raccolto 15mila firme e l’adesione di molti politici. Ora scatta la mobilitazione. L’obiettivo è un costituire un comitato per coordinare le iniziative e per, eventualmente, presentare la legge di iniziativa popolare.
Sul web. Alla mobilitazione per sostenere l’iniziativa di LeG parte dal gruppo Valigia Blu. Che su Facebook ha aperto il gruppo “Ridateci la nostra democrazia”. Arianna Ciccone, spiega a Repubblica. it le tappe previste. “Vogliamo raccogliere adesioni anche di personaggi famosi e intellettuali, far capire che l’esigenza di cambiare la legge elettorale è sentita da tanti settori della società civile”. Un appello che si rivolge ai cittadini “che devono mobilitarsi, uscire dalla rete, prendere coscienza del pericolo di questa legge”; ai tutti i politici che “devono prendersi la responsabilità di dire di no a questa proposta”; ai media, che devono “implementare il modello già sperimentato con la protesta contro la Legge Bavaglio: unire tutti, dai gruppi editoriali ai blog”. E nessuna scelta definitiva sul modello elettorale da scegliere: “Devono restituirci il potere di scegliere i nostri rappresentanti”.
Il testo dell’appello
“La presidenza di Libertà e Giustizia lancia un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento affinché si impegnino a restituire al cittadino il potere previsto dalla Costituzione di eleggere propri rappresentanti alla Camera e al Senato. E’ infatti unanimemente riconosciuto che con l’attuale legge elettorale detta “porcellum” questo potere è stato totalmente sottratto all’elettore e depositato nelle mani di pochi capi partito. L’attuale Parlamento è dunque composto da parlamentari “nominati” e non eletti: è questo il più grave vulnus alla Repubblica parlamentare disegnata nella nostra Carta costituzionale. LeG chiede che se non fosse possibile trovare un accordo in tempi rapidi su una legge elettorale realmente rispettosa delle scelte del popolo, i partiti si impegnassero almeno a ripristinare la legge elettorale in vigore fino al 2005, nota come “Mattarellum”, basato su un sistema misto, maggioritario e proporzionale. Una democrazia non può vivere in un regime in cui deputati e senatori “nominati” sono sostanzialmente sotto perenne “ricatto” dei pochi capi partito cui è attribuito il potere di nomina. Il presidente onorario di LeG, Gustavo Zagrebelsky e tutto l’ufficio di presidenza dell’associazione si impegnano a promuovere al più presto una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare composta di soli due articoli: il primo che dichiara abrogata l’attuale legge elettorale, il secondo che stabilisce il ritorno alla legge precedentemente in vigore.
Nel frattempo vi chiediamo di firmare quest’appello e di aiutarci a diffonderlo”.
(06 settembre 2010)