L’altro giorno ci chiedevamo qual è il modo migliore, oltre quello di collaborare con loro s’intende, per “aiutare” i magistrati e far sì che nello svolgimento del loro complesso e rischioso lavoro non si sentano isolati.
La risposta sta nella costante dimostrazione tangibile da parte della società civile che gli stessi magistrati non siano soli a combattere una battaglia, la quale prima ancora d’essere contro la mafia è una battaglia contro l’assuefazione a tale fenomeno che il nostro popolo, purtroppo, tende spesso ad accettare senza opporre resistenza.
Viene da chiedersi come verremmo etichettati dagli altri se non avessimo avuto il riscatto di Falcone e Borsellino?
La risposta? Un popolo di mafiosi senza speranza!
Ed invece non è così.
Non lo è perché ci sono valenti magistrati, come il sostituto Procuratore della Repubblica dott. Salvatore Vella, che quotidianamente cercano di inculcare nei giovani e in tutte le persone oneste, che ricordiamo sono la maggioranza, l’idea che la mafia si può sconfiggere ed alcuni dei mezzi per sconfiggerla sono la cultura, la fiducia nelle istituzioni ed un corretto atteggiamento mentale.
Il dott. Vella lo fa sovente, ad ogni occasione, con passione e convincimento, ritenendo che una delle lacune che nel tempo hanno permesso il proliferare di questo fenomeno di vecchia data è per l’appunto la non conoscenza dello stesso e delle sue concrete interferenze nella nostra economia e nella nostra vita.
Certamente gli attentati, le intimidazioni, le minacce, hanno avuto ed hanno, un effetto grave sul comportamento dei soggetti cui questi atti sono destinati, ma è pur vero che il lavoro fatto fino ad adesso ha dato i suoi frutti e oggi moltissimi imprenditori denunciano i loro estorsori.
Ma anche qui c’è il rovescio della medaglia ed è proprio culturale.
Paradossalmente, a fronte di un imprenditore di Bivona come Ignazio Cutrò, per esempio, che decide di denunciare e mandare in galera i suoi oppressori, troviamo un’intera provincia che a parole è con “il coraggioso imprenditore”, mentre nei fatti tenta in tutti i modi di emarginarlo, escluderlo, distruggerlo economicamente.
E’ quello che è successo e succede ancora adesso.
Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Sciacca, dott. Vella, è stato l’artefice del processo “Face off”, conclusosi con svariate condanne dei taglieggiatori di Ignazio Cutrò, e tramite il quale lo Stato, ha potuto mostrare concretamente la sua presenza, ma è anche l’uomo che durante un convegno a Bivona per cercare di diffondere il virus della conoscenza, della collaborazione e della fiducia nelle istituzioni risulta essere oggetto di minacce ed intimidazioni.
L’ALTRASCIACCA ha avuto modo di apprezzare il lavoro del dott. Vella, il suo impegno e la determinazione nel farlo, e vuole , ancora una volta, esprimergli il ringraziamento per il lavoro che fa, e dirgli che NOI siamo con Lui, al suo fianco, a confermare che quanto fa è compreso e sostenuto dalla parte sana della società, ovvero i Cittadini Onesti.
Con altrettanta intensità esprimiamo la nostra solidarietà anche all’ing. Michele Buscarnera e al sindaco di Menfi, dott. Michele Botta, vittime in queste ultime ore di vili atti intimidatori che si qualificano da soli, così come gli autori di tali gesti.