Dopo decenni di abbandono e totale disinteresse c’era da aspettarselo. Ed ecco fatto.
BENETTON ACQUISTA LE TERME DI SCIACCA E ACIREALE
di Alberto De Piscis
Il Gruppo Benetton, noto per i suoi variegati investimenti in molteplici settori economici, come la catena di negozi col marchio UNITED COLORS OF BENETTON, la Società Autostrade, gli Autogrill e le Grandi Stazioni, ha deciso di puntare anche sul termalismo, preferendo le due aziende siciliane di Sciacca e Acireale.
Da diverso tempo si cercava d’individuare un partner privato finanziariamente solido e con capacità di management avanzate, elementi ritenuti essenziali dalla Regione Sicilia per potersi disfare dei due carrozzoni “mangiasoldi” chiamati “Terme di Sciacca” e “Terme di Acireale”. Complici gli ultimi eventi non proprio esaltanti che hanno interessato queste aziende regionali e l’esperienza delle Società per Azioni terminata in malo modo, finalmente il governo ha deciso di passare il testimone alle aziende private. Abbiamo intervistato Giuliana Benetton.
D: Ma perché, Benetton?
R : Ero in vacanza in Sicilia e sono stata ospite del Verdura Resort di Sir Rocco Forte a Sciacca. Mi sono trovata benissimo e, nella mia pur breve presenza a Sciacca, ho potuto riscontrare una serie di elementi naturali che se ben sfruttati avrebbero potuto essere interessanti per il mio Gruppo e per la Holding che ne gestisce le ramificazioni.
Ho avuto l’opportunità di venire a conoscenza che la Regione Sicilia era alla ricerca di un partner privato con voglia e, soprattutto, capitali da investire nel settore del termalismo, nuova frontiera del Beauty System e dei centri benessere.
Ho fatto elaborare una proposta al nostro studio di Marketing, abbiamo visto come collocare e far progredire un tale segmento di investimento nei servizi alla persona e per il benessere psico-fisico dell’uomo ed è nata la proposta di acquisto avanzata ed accettata dalla Regione Sicilia.
D: Ma avete acquistato le Terme di Sciacca e quelle di Acireale?
R: Certamente, non era possibile scindere le due realtà siciliane per due motivi ben precisi. In primo luogo, come espressamente richiestoci dalla Regione Sicilia, dovevamo prenderci tutto il “cucuzzaro” e non la singola “cucuzza”. In secondo luogo avere l’esclusiva del settore termale siciliano è fondamentale per il progetto imprenditoriale che abbiamo in mente. Noi fondamentalmente non vogliamo concorrenti così possiamo essere liberi di poter intervenire a nostro piacimento per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
D: Mi scusi se le faccio un’ultima domanda. Ma le Città di Sciacca e Acireale sono a conoscenza della positiva conclusione di questo accordo?
R: Sciacca e Acireale, per quanto ne sappia, non hanno mai avuto nulla da ridire sull’operato della Regione Sicilia e su quanto essa decide circa il destino delle due aziende termali, tant’è vero che le due Città non hanno mai preteso né fatto nulla per pretendere che le loro Terme fossero preservate e che la proprietà venisse assegnata anche a loro. Parliamo di decenni in cui il “vandalismo legislativo”, e non solo, ha interessato le due Terme e mai e poi mai le due città hanno mosso un dito per obbligare la Regione affinché le cose andassero diversamente. D’altronde, se non fossero state d’accordo sull’iter da seguire, non si sarebbe mai addivenuti ad uno smembramento delle risolse umane come di fatto è successo.
D: Le chiedo scusa e le garantisco che questa è veramente l’ultima. Quanto le avete pagate le due aziende, tenuto conto che da anni si è cercato di valutarle senza riuscirci?
R: Lei è indiscreto, ma io le voglio rispondere lo stesso, d’altronde il quantum verrà quanto prima comunicato, quindi diventerebbe un segreto di Pulcinella. Le Terme di Sciacca e di Acireale le abbiamo acquistate per un “piatto di pasta” ovvero “quattro soldi in mano” oppure ancora “pochi maledetti e subito”, la somma in Euro gliela lascio immaginare.
FONTE ANSIA (01 Aprile 2011)
