TRIBUNALE DI SCIACCA – TROPPE VOLTE RAGGIRATI DALLA POLITICA MA L’ALTRASCIACCA C’E!


Fonte immagine: nentisapia.it

Al coro cittadino dei NO ALLA SOPPRESSIONE DEL TRIBUNALE DI SCIACCA è mancato, in questi ultimi mesi, quello de l’associazione di promozione sociale L’ALTRASCIACCA (ovviamente contraria) che, sulla problematiche inerenti gli uffici giudiziari saccensi, aveva interpellato, oltre tre anni fa, l’on. Angelino Alfano. L’allora Ministro della Giustizia ci aveva gentilmente risposto attraverso una lettera, molto articolata, del Dott. Luigi Birritteri.

Nel frattempo, come ben sapete, ne è passata acqua sotto i ponti, e dalle rassicurazioni periodiche generali sulla longevità dei nostri uffici giudiziari si è passati improvvisamente alla “mazzata finale”.

Il 14 settembre 2011, con la legge n. 148, il Governo Berlusconi ha convertito il decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011 recante “ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, su cui aveva precedentemente posto la fiducia sostenuta anche da nostri illustri concittadini e conterranei che in questi mesi sostengono di adoperarsi alacremente per salvare il Tribunale di Sciacca da una probabile chiusura ma in realtà dovrebbero lottare per salvare la propria faccia.

Troppe volte infatti i professionisti della politica hanno raggirato i cittadini sugli argomenti UFFICI GIUDIZIARI e CARCERE di Sciacca. Troppe volte ci siamo sentiti dire dall’ospite di turno al Palazzo di Giustizia che quelle strutture sarebbero state potenziate piuttosto che chiuse. Ce lo avevano detto Mastella e Alfano, in veste di ministri della Giustizia e ce lo aveva detto anche Vietti, adesso al CSM e favorevole al “grande taglio”.

In questi giorni in cui il movimento di opinione sta crescendo tra i cittadini (tra i più validi ricordiamo il gruppo facebook NO ALLA CHIUSURA DEL TRIBUNALE DI SCIACCA), continuano a susseguirsi voci più o meno negative nel merito, mentre in Commissione Parlamentare qualche Tribunale nazionale è stato temporaneamente salvato con apposito decreto e il 25 Gennaio scorso, con norma approvata dal Consiglio dei Ministri, sono stati cancellati gli Uffici del Giudice di Pace di Menfi, Ribera e Bivona.

Noi che memori di promesse mai mantenute, nutriamo sempre meno fiducia nella nostra classe politica distratta dai propri interessi a discapito di quelli dei cittadini, siamo però convinti che la speranza deve essere ancora una volta l’ultima a morire.

E se molto, anzi moltissimo, poteva essere fatto prima (potenziando il distretto di Sciacca mediante l’accorpamento di territori vicini al suo hinterland, seppure appartenenti ad altre province, o velocizzando l’iter di creazione del nuovo carcere), si può intervenire ancora per salvare e salvaguardare l’ultimo baluardo di difesa della legalità e dello sviluppo del nostro territorio.

Se smettiamo dunque i panni di osservatori della “evoluzione dell’iter legislativo riguardante la revisione delle circoscrizioni giudiziarie” e vogliamo passare ai fatti, anche eclatanti, L’ALTRASCIACCA C’E’! E se vogliamo scendere in piazza e occupare gli uffici pubblichi non soltanto per salvare il Carnevale ma anche per non farci togliere da sotto il naso TERME E TRIBUNALE, L’ALTRASCIACCA CI SARA’!

E considerato che la funesta legge 148/2011 offre qualche piccolo spiraglio di salvezza, aggrappiamoci a quello!

Perché gli uffici giudiziari di Sciacca e i suoi operatori servono un territorio ampiamente disagiato per via dell’assenza di collegamenti efficienti, sicuri e veloci con le strutture dei capoluoghi più vicini e la sua chiusura non rappresenterebbe affatto un risparmio per la collettività ma un ulteriore aggravio economico per tutti coloro che, per avere o garantire Giustizia, saranno costretti a viaggiare su strade particolarmente dispendiose soprattutto in termini di vite umane.

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