Eliminiamo i vasi, ma eliminiamo anche i pali, gli alberi ingombranti e la sosta selvaggia


E’ ufficiale: ormai abbiamo perso pure la vocazione al turismo! Era ora. Non se ne poteva piu’!

Dopo la diffida emessa dalla Polizia Municipale tramite la quale si chiede ai commercianti saccensi di rimuovere i vasi ornamentali e le piante collocate negli spazi antistanti le proprie attivita’, prendiamo finalmente atto che Sciacca, di fatto, non ha intenzione di rendere piu’ decorose ed accoglienti le vie del suo centro storico. Ora si spiega perche’, dopo la loro riqualificazione, piazze e strade sono state fatte diventare aree di sosta diurna e notturna. Cio’ che noi spesso abbiamo identificato con il nome di parcheggio selvaggio altro non e’ che l’effetto di una chiara determinazione politico-amministrativa a voler cancellare ogni minima velleita’ turistica della nostra citta’.

Non ci convince molto pero’ la scusa addotta: “… i vasi ornamentali / fioriere possono creare situazioni di pericolo e / o intralcio per la circolazione veicolare e pedonale“. E’ una scusa che probabilmente trae origine da qualche condanna inflitta al Comune per accertate responsabilita’ legate alle fioriere, ma che si rivela un’arma a doppio taglio. Infatti per lo stesso identico motivo adesso auspichiamo che la Polizia Municipale si impegni con altrettanta solerzia ed efficacia nella rimozione degli stessi rischi e pericoli legati ai veicoli parcheggiati sui marciapiedi o in doppia e tripla fila in qualunque ora del giorno, ai pali dell’illuminazione pubblica ed alle piante collocati al centro di stretti marciapiedi, agli alberi che invadono pericolosamente le carreggiate di strade trafficate, etc..

In questo modo avremo una citta’ meno addobbata e meno affascinante, ma certamente piu’ sicura, piu’ ordinata e piu’ ospitale. E, forse, al posto della fantomatica vocazione al turismo potremmo apprezzare la presenza di qualche turista in piu’!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.