2 aprile 2012
PALERMO. A pochi giorni dalle nuove-vecchie traversie giudiziarie che la colpiscono con l’imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa a carico di Raffaele Lombardo, la presidenza della Regione siciliana, sulla base delle normative vigenti, è intervenuta con un contributo diretto a Ignazio Cutrò, per consentire all’imprenditore siciliano di riottenere il Durc, il documento unico di regolarità contributiva, necessario per riprendere le attività imprenditoriali. Cutrò e’ il testimone di giustizia sotto scorta a causa delle sue dichiarazioni che hanno consentito alla magistratura di fare luce sul sistema mafioso delle estorsioni in provincia di Agrigento. L’imprenditore rischiava di vedere compromessa la sua azienda, sotto il peso di tributi e contributi previdenziali che non riusciva più a pagare per la mancanza di commesse dopo il suo “no” alla mafia e alle estorsioni. Grazie alla rateizzazione del debito,le risorse versate a Cutrò consentono di pagare la prima tranche di tributi dovuti all’erario e a gli enti previdenziali, coprendo il fabbisogno per tutto il 2012. Il provvedimento, firmato dal presidente Raffaele Lombardo, consente quindi a Cutrò di mettersi in regola e potere nuovamente concorrere sul mercato.