Il direttore di Telejato, Pino Maniaci, nostro ospite negli incontri antimafia del dicembre 2009 (vedi link) è stato preso qualche giorno fa ancora una volta nel mirino della famiglia mafiosa di Partinico, che stavolta ha sfogato la propria vigliaccheria nei confronti della scorta del giornalista.
Riportando di seguito un articolo di AntimafiaDuemila che esamina la vile intimidazione, l’ALTRASCIACCA vuole stringersi attorno a un giornalista impegnato nell’antimafia vera e, cosi facendo, cerca di tenere alta l’attenzione su quelle persone (e Pino Maniaci è una di queste) che lottano per liberare la nostra terra dal parassitismo mafioso.
L’ALTRASCIACCA è vicina al giornalista non solo geograficamente, perché (è bene ricordarlo) Partinico dista qualche ora d’auto da Sciacca ma soprattutto perché ne condivide appieno il pensiero, l’impegno e l’operato.
A Pino Maniaci, all’appuntato Tumminia e a tutta la scorta esprimiamo la nostra solidarietà.
Ecco l’articolo di AntimafiaDuemila.
Partinico: incendiata l’auto di un carabiniere, fa parte della scorta di Maniaci.
Ancora un attentato incendiario a Partinico, e ancora una volta nel mirino, anche se indirettamente, va a finire il direttore di Telejato Pino Maniaci. Questa volta è stata data alle fiamme l’auto di un carabiniere della compagnia di Partinico: la Renault Clio dell’appuntato Giuseppe Tumminia, 52 anni, in servizio al Nucleo radiomobile che fa parte anche del gruppo che fa da scorta a Pino Maniaci. Secondo i primi rilevamenti i malviventi avrebbero agito indisturbati, nonostante l’insolito orario scelto per compiere questo gesto eclatante, ovvero le sei del mattino.
Hanno cosparso di benzina l’autovettura e poi hanno appiccato il fuoco. Il rogo ha completamente distrutto il veicolo che si trovava parcheggiata in via Siracusa, a pochi metri dall’abitazione del militare. Nessun dubbio per i vigili del fuoco sulla matrice dolosa dell’incendio. I militari della sezione scientifica hanno delimitato l’area per i rilievi di rito, alla ricerca di impronte o di elementi utili a dare un volto agli esecutori del vile gesto intimidatorio. Le indagini vengono seguite dai carabinieri che hanno già acquisito le immagini registrate dalle diverse telecamere di sorveglianza presenti in via Siracusa e nelle strade adiacenti per cercare di risalire agli autori di questo vile gesto. In merito al fatto Pino Maniaci, che più volte in passato ha subito intimidazioni e persino un pestaggio da parte degli esponenti della famiglia mafiosa di Partinico dei Vitale, ha dichiarato: “La mafia a Partinico è in difficoltà e questi sono dei colpi di coda. Si tratta del quarto episodio incendiario in circa due mesi. Giusto qualche giorno fa hanno dato fuoco pure ad una Lincoln Limousine di nove metri, parcheggiata nel centralissimo Corso dei Mille. La notte del 20 febbraio ad andare distrutta in via Dell’Angelo fu una Fiat Punto di proprietà di un impiegato in un supermercato di Partinico. Alcuni giorni dopo, il 12 marzo, sulla strada provinciale che collega Partinico a Montelepre ad andare a fuoco furono una Fiat Punto ed un’Alfa Romeo. Sono tutte azioni per dimostrare che sono presenti, che non temono nessuno, neanche le forze dell’ordine. Non temono neanche di farsi vedere, agendo alle prime luci del giorno o in zone trafficate. Quanto accaduto è grave e chiaramente sono vicino a Tumminia”. Che l’episodio incendiario all’appuntato Tumminia sia legato al fatto che sia parte del servizio scorta di Maniaci non è da escludere, ma allo stesso tempo può anche essere un avvertimento per qualche indagine compiuta nell’ambito del proprio lavoro. Gli inquirenti stanno battendo ogni pista.
Fonte: antimafiaduemila.com