COMUNICATO STAMPA
Apprendiamo con nostra sorpresa della volontà, espressa dal nuovo Sindaco e dalla nuova Amministrazione comunale, di definire ed accelerare l’iter di consegna del nuovo depuratore con l’ATO Idrico di Agrigento.
L’AltraSciacca, da sempre in prima linea nella battaglia sulla ripubblicizzazione dell’acqua, ritiene tale dichiarazione d’intenti molto grave e in palese contrasto con l’esito referendario del 12 e 13 giugno 2011 determinato da oltre 27 milioni d’Italiani che si sono espressi in maniera chiara e inequivocabile sulla volontà di gestione del servizio idrico da parte di un ente pubblico.
Eravamo già intervenuti sull’argomento (vedi link) evidenziando non solo l’opportunità di soprassedere circa l’eventuale consegna degli impianti al gestore Girgenti Acque S.p.A., non solo alla luce di circolari dell’ANCI (Associazione Comuni Italiani) e di sentenze della Corte Costituzionale (Sent. N. 24/2011), ma anche in ragione di una Legge d’iniziativa popolare e dei Consigli Comunali, già esitata in Commissione e in dirittura d’arrivo nell’aula dell’Assemblea Regionale.
Ci dichiariamo, pertanto, nettamente contrari a qualsiasi ipotesi di consegna del depuratore di Sciacca per le sopraddette ragioni, ma anche in ragione del fatto che la GESTIONE dell’impianto è di competenza della ditta che l’ha costruito, come si evinte chiaramente all’art. 16 del contratto, che recita testualmente: “ART. 16 GESTIONE TRIENNALE DELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE E DEGLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO.
L’impresa dovrà effettuare la gestione triennale dell’impianto di depurazione e dei tre impianti di sollevamento previsti in progetto in conformità alla normativa vigente in materia di tutela dell’ambiente …”.
Risulta, dunque, chiaro che sarebbe alquanto imprudente dare seguito a ulteriori consegne di impianti all’attuale gestore, in attesa di provvedimenti che rendano esecutivo l’esito referendario e della trattazione di un Disegno di Legge Regionale,
L’AltraSciacca fa appello al Sindaco Fabrizio Di Paola affinché rispetti quanto stabilito dal referendum popolare evitando di prendere decisioni che potrebbero rivelarsi in contrasto con la nostra Costituzione che, sino a prova contraria, indica il Popolo come Sovrano.