Apprendiamo dagli organi di informazione locale che il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, nella qualità di assessore ad interim dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità ha nominato l’architetto Giuseppe Taverna (dirigente in servizio presso il dipartimento regionale acqua e rifiuti) quale Commissario ad acta del Consorzio di ambito territoriale ottimale di Agrigento, in sostituzione dell’Assemblea dei sindaci del Consorzio stesso. Dagli articoli evinciamo che “l’intervento sostitutivo “in subsidium” dell’ente è considerato indispensabile per le esigenze di gestione del servizio idrico integrato di quell’area. Entro trenta giorni, il commissario ad acta dovrà procedere all’approvazione dell’articolazione tariffaria nell’Ato di Agrigento”.
Prendiamo atto, dunque, che la richiesta di commissariamento avanzata dal presidente dell’ATO IDRICO di Agrigento, Dott. Eugenio D’Orsi è stata disgraziatamente accolta. E se c’è qualcuno che già esulta (come il sindaco Marco Zambuto, dato che la sua Agrigento sarà l’unica città della provincia che trarrà giovamento dalla nuova struttura tariffaria in via di approvazione “forzosa”, noi dell’Associazione L’AltraSciacca, non possiamo commentare la notizia altrettanto positivamente.
Siamo estremamente delusi dall’atteggiamento dei sindaci della provincia, che, invece di presenziare l’assemblea e bocciare l’adozione della struttura tariffaria proposta da Girgenti Acque e già approvata dal CDA dell’ATO Idrico di Agrigento, hanno deciso di disertare l’aula, legittimando l’azione del presidente D’Orsi.
E siamo sinceramente perplessi dal silenzio generale che sta precedendo l’azione del Commissario Taverna, che non solo si tradurrà, di fatto, in un aumento sostanziale della tariffa in tutte le zone servite dalla Girgenti Acque SPA, come Sciacca (eccezion fatta per Agrigento in cui si sortirà l’effetto opposto), ma caricherà sulle nostre bollette, per la prima volta in provincia ed in maniera anacronistica, anche la componente della “remunerazione del capitale investito” che è stata spazzata via dall’esito del referendum per l’acqua bene comune della scorsa estate. Componente che, lo ricordiamo, risulta pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti, e nella generalità dei casi, inciderà sulle nostre bollette per una percentuale che oscilla fra il 10% e il 20%.
L’approvazione della nuova tariffa suonerà dunque come una grave offesa per noi de L’AltraSciacca e per tutti quei cittadini che hanno votato SI al referendum di Giugno 2011, con percentuali plebiscitarie (quasi il 96%), sia in provincia di Agrigento che in tutta Italia.
Noi de L’AltraSciacca ci appelliamo al buon senso del Commissario, arch. GiuseppeTaverna, affinché riveda la struttura tariffaria in via di approvazione forzata e non compia il gesto infame di calpestare vergognosamente la volontà unanime degli agrigentini, ignorando l’esito referendario attraverso il quale è stato ribadito di voler salvaguardare il carattere pubblico dei beni comuni, acqua in primis, contro ogni processo di mercificazione e di profitto.
Se ciò avverrà, sia a Sciacca che nel resto della provincia, sarà avviata anche da noi la Campagna nazionale di “Obbedienza Civile” promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua e consistente nel pagare le bollette applicando una riduzione pari alla componente della “remunerazione del capitale investito”. Anche noi lotteremo per l’applicazione concreta del risultato che inequivocabilmente è scaturito dai referendum. Non disattenderemo una legge ingiusta, ma “obbediremo” alle leggi in vigore, così come modificate dagli esiti referendari, stanchi di amministratori sordi o addirittura assenti di fronte alle istanze provenienti dai cittadini cui dovrebbero invece prestare il loro servizio.