Egr. Commissario Arch. Giuseppe Taverna
Chi le scrive quest’oggi è l’associazione di promozione sociale L’AltraSciacca, attiva sul nostro territorio da quasi cinque anni e che ben dodici mesi fa, in compagnia di quasi il 96% dei cittadini italiani, tra i quali speriamo ci sia stato anche lei, ha sostenuto e vinto il referendum abrogativo tramite il quale è stato ribadito che bisogna salvaguardare il carattere pubblico dei beni comuni, acqua in primis, contro ogni processo di mercificazione e di profitto.
Abbiamo pensato bene di aggiungere anche questa nostra lettera alle carte che dovrà esaminare in questi giorni per procedere all’approvazione dell’articolazione tariffaria nell’ATO idrico di Agrigento.
Probabilmente non è stato informato, da chi in fretta e furia si è adoperato per richiedere il commissariamento dell’assemblea dei sindaci, che l’approvazione della nuova tariffa non solo si tradurrà di fatto in un aumento sostanziale delle bollette in tutta la Provincia (ad eccezione di Agrigento in cui si sortirà l’effetto opposto), ma inserirà al loro interno sotto la voce costi, per la prima volta e in maniera anacronistica, la componente relativa alla “remunerazione del capitale investito” dall’ente gestore che è stata spazzata via dall’esito del predetto referendum per l’acqua bene comune. Componente che, lo ricordiamo, risulta pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti, e nella generalità dei casi, inciderà sulle nostre bollette per una percentuale che oscilla fra il 10% e il 20%.
Noi de L’AltraSciacca ci appelliamo al suo buon senso affinché riveda la struttura tariffaria in via di approvazione forzata poichè, se fosse lasciata così com’è e venisse adottata, sarebbe una grave offesa per tutti quei cittadini che hanno votato SI ai referendum di Giugno 2011 con percentuali plebiscitarie sia in provincia di Agrigento che in tutta Italia.
Se ciò avverrà, sia a Sciacca che nel resto della provincia, saremo costretti ad avviare la Campagna nazionale di “Obbedienza Civile” promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e consistente nel pagare le bollette applicando una riduzione pari alla componente della “remunerazione del capitale investito”. Anche noi lotteremo per l’applicazione concreta del risultato che inequivocabilmente è scaturito dai referendum. Non disattenderemo una legge ingiusta, ma “obbediremo” alle leggi in vigore, così come modificate dagli esiti referendari, stanchi di amministratori sordi o addirittura assenti di fronte alle istanze provenienti dai cittadini cui dovrebbero invece prestare in modo attento il loro servizio.
Restiamo disponibili per ogni possibile chiarimento.
Cordiali saluti.