La società FourWind riprova ad ottenere le autorizzazioni per costruire un mega parco eolico sopra i banchi Pantelleria ed Avventura.
Incassato il preavviso di diniego sul primo progetto da parte del Ministero dell’Ambiente, a causa degli impatti negativi delle fondazioni sulla preziosa biocenosi marina dei banchi, la società, in questi giorni, ha presentato un nuovo progetto che dovrebbe risolvere i problemi di compatibilità ambientale.
Per rendersi conto della straordinaria varietà e ricchezza della vita sommersa dei banchi consiglio a tutti la lettura del documento “I tesori sommersi del canale di Sicilia“ realizzata da Greenpeace durante la campagna contro le trivelle del 2012, documento dai cui sono tratte le seguenti foto:
La corposa documentazione del progetto è consultabile sul Sito del Ministero dell’Ambiente al presente link , il termine ultimo per presentare osservazioni è il 01/01/2013.
Il progetto prevede la costruzione di 38 aerogeneratori di 6 MW ciascuno per complessivi 228 MW. L’aerogeneratore ha un altezza del mozzo di 96 metri ed il rotore ha un diametro di 126 metri. Contrariamente al vecchio progetto, la fondazione degli aerogeneratori sarà di tipo sperimentale “flottante”. Un sistema di 3 cassoni parzialmente riempiti d’acqua garantirà il galleggiamento della struttura, questo sistema verrà poi zavorrato sul fondo attraverso un sistema di cavi d’acciaio e zavorre.
Il progetto prevede anche la realizzazione di un cavidotto che approderà al porto di Marinella (Castelvetrano) e andrà a terminare nella stazione elettrica di Partanna.
Data la straordinaria ed unica ricchezza dei banchi interessati, un team di esperti ed associazioni (Greenpeace, Comitato Stoppa La Piattaforma, Associazione Apnea Pantelleria, etc.) al momento sta studiando il progetto per valutare i reali impatti sull’Ambiente.
Sarebbe opportuno che le Amministrazioni locali interessate ed in particolare i Comuni di Castelvetrano, Partanna e Pantelleria si attivassero per valutare gli effetti di questo progetto nei loro territori.
Le immagini sono state tratte dalla documentazione pubblicata sul Sito del Ministero dell’Ambiente e dal Sito di Greenpeace.
Fonte: mdigiovanna.blogspot.it