“Da quando nostro padre ha deciso di diventare un testimone di giustizia facendo arrestare i mafiosi della Bassa Quisquina siamo diventati per una parte di Bivona persone ‘sbagliate’, quelle che hanno dato fastidio e da isolare”.
E’ l’amaro sfogo di Giuseppe e Veronica Cutro’, di 22 e 19 anni, figli dell’imprenditore Ignazio Cutro’, l’imprenditore di Bivona che ha avuto il coraggio di denunciare i suoi estorsori facendoli arrestare e condannare. “Non smettiamo di sperare in un nuovo abbraccio da parte dei nostri concittadini e amici”.
“Dalla sera alla mattina – hanno raccontato – siamo rimasti senza amici, le persone che fino al rientrare a casa della sera prima ci avevano salutato con un bacio dall’indomani incontrandoci per strada si voltavano nella parte opposta alla nostra. Per non parlare di quando abbiamo avuto la scorta, per l’applicazione del programma di protezione dove pure quelle poche persone che ci erano rimaste vicine sono svanite nel giro di un mese, perché in paese e’ una persona strana uno che e’ amico dei figli di un testimone di giustizia. Ma noi – hanno aggiunto Giuseppe e Veronica – ribadiamo che siamo sicuri che la maggior parte delle persone di Bivona, la nostra città, condivide le nostre scelte, ma ha paura di mostrarsi accanto a noi, perche’ viviamo nella stessa cittadina dove abitavano quelle persone che sono state arrestate. Ma ora credo sia giunto il momento di essere chiari”.
Fonte: agrigentoweb.it