Efficienza, efficacia ed economicità sono i tre concetti che in questi anni hanno riempito la bocca dei sostenitori della privatizzazione del servizio idrico integrato. E negli ultimi anni il significato di questi concetti ci è stato chiarito e stravolto così egregiamente con i fatti da Girgenti Acque Spa che anche i più accaniti e convinti avversari della gestione pubblica dell’acqua hanno avuto dei ripensamenti.
Sappiamo che è antipatico sentirlo dire, ma tutto ciò che è accaduto e sta accadendo in questi anni lo avevamo previsto, detto e, talora, urlato. Noi de L’AltraSciacca avevamo avvisato amministratori e cittadini che con la gestione privata il costo dell’acqua sarebbe cresciuto a dismisura e, pur di massimizzare i profitti, comunque per un minimo già garantiti al gestore da una legge sbagliata, anche la qualità del servizio sarebbe stata gravemente compromessa. Avevamo anche sottolineato che non si poteva scherzare con un bene così prezioso ed essenziale come l’acqua da cui dipende la vita di ciascuno di noi, affidandone la gestione a chi avrebbe mirato solo al facile guadagno. Orbene, si è verificato tutto.
Così negli ultimi tempi, con l’opinione pubblica sempre più irascibile per le angherie e i torti subiti, per i danni ricevuti da una gestione poco professionale del servizio idrico, per i costi dello stesso e per le stratosferiche fatture emesse da Girgenti Acque, assistiamo a fatti che sino a qualche tempo fa erano inimmaginabili. Ci sono parlamentari nazionali, il cui partito di riferimento mai ha avuto seriamente a cuore la questione dell’acqua pubblica, che oggi si svegliano da un lungo e profondo letargo e scrivono una lettera aperta al gestore privato per sensibilizzarlo circa le difficoltà economiche in cui versa l’intera società. Immaginiamo tutti quale sarà l’esito di tale iniziativa e invitiamo invece gli onorevoli, se veramente vogliono fare qualcosa di concreto, a impegnarsi perché siano rispettati gli esiti referendari di due anni fa, cosa che è alla loro portata. Ci sono il sindaco di Agrigento e l’ex sindaco di Sciacca che, dopo aver contribuito entrambi in modo decisivo all’affidamento della gestione del servizio idrico a Girgenti Acque e aver difeso a spada tratta il loro operato, oggi chiedono a gran voce di verificare la legittimità degli aumenti presenti nelle ultime bollette presentando il primo un esposto alla Procura della Repubblica e il secondo un’interrogazione urgente a Sindaco, Assessore e Presidente del Consiglio comunale. Certo potevano prestare ascolto a chi li metteva in guardia su cosa si sarebbe verificato quando ancora avevano la possibilità di difendersi efficacemente opponendosi al processo di privatizzazione dell’acqua, ma non l’hanno fatto. C’è il nostro attuale Sindaco di Sciacca che, trincerandosi dietro gli obblighi normativi, dopo aver avuto una maledetta e ingiustificata fretta nel consegnare qualche mese fa il nuovo depuratore in mano al gestore, completando in tal modo il processo di privatizzazione avviato dall’allora sua compagno di partito Mario Turturici, oggi diffida l’ATO Idrico e invita la Girgenti Acque a sospendere la fatturazione. Incredibile, vero?
Ciliegine sulla torta sono state le dichiarazioni rilasciate l’altro giorno dall’ex amministratore delegato di Girgenti Acque, Carmelo Salamone, che denunciano irregolarità nella gestione, la costituzione di una nuova società cui sono stati affidati servizi in violazione dello statuto, assunzioni di personale già appartenente al Gruppo Campione a carico della Girgenti Acque e dunque a carico dei cittadini, acquisti di materiali e servizi mai sottoposti al controllo del Consiglio di Amministrazione, errata rappresentazione in bilancio in cui sono esposti crediti verso clienti ritenuti eccessivi.
Ovviamente è tutto da dimostrare, ma queste rivelazioni sono bastate per attivare alcuni nostri amministratori, già sulle spine per il pessimo umore dei loro concittadini, e spingerli oltre osando ciò che mai sinora avevano osato, nonostante associazioni, movimenti e organizzazioni avessero fornito loro le prove documentate per poterlo fare. E così il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, ha annunciato durante una conferenza stampa che chiederà la risoluzione del rapporto contrattuale con Girgenti Acque per giusta causa e il sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola, unitamente a Zambuto e d’intesa con gli altri sindaci del territorio, ha concordato l’autoconvocazione di tutti i sindaci dell’ATO idrico per giovedì prossimo per discutere dell’attuale situazione del servizio idrico integrato e assumere le determinazioni del caso.
Riteniamo che, a prescindere dalle ultime novità circa presunti reati societari e non, il nostro Sindaco sia già in possesso di tutte le prove necessarie per chiedere, finalmente, e ottenere la risoluzione del contratto con Girgenti Acque Spa, la quale sinora si e’ preoccupata soltanto di mettere a dura prova la pazienza e la capacità di sopportazione di tutti i cittadini dell’agrigentino e, in particolare, dei saccensi. Lo invitiamo pertanto a percorrere sino in fondo questa strada per poterci liberare da un peso che ormai sopportiamo da troppo tempo. I cittadini gli saranno grati!