I protagonisti di questa battaglia politica, sociale e culturale si rivolgono al Governo e al presidente dell’Ars. Un appello alla politica siciliana per tornare alla gestione pubblica dell’acqua arriva dal Forum siciliano dei Movimenti per l’acqua e i beni comuni, dal coordinamento degli Enti locali che si battono sempre per la gestione idrica pubblica e dal Comitato promotore per la legge regionale d’iniziativa popolare.
“Chiediamo al Governo regionale – si legge nell’appello – un atto di chiarezza e di coraggio: ritiri il testo governativo e riparta dal disegno di legge di iniziativa popolare/consiliare nato da un percorso democratico e partecipato, che, a partire dal 2007, ha coinvolto centinaia di Consigli comunali e migliaia di cittadini”.
Nel comunicato si ricorda quello che è avvenuto ieri all’Ars. “Ieri nella seduta della IV Commissione Ambiente e Territorio – si legge sempre nel comunicato – abbiamo assistito all’ennesimo fallimento, da parte del Governo regionale”. Un Governo, quello di Rosario Crocetta, che non sembra volerne sapere di tornare alla gestione pubblica dell’acqua. Argomento che è stato rinviato a settembre.
“Nonostante si fosse raggiunto un accordo tra le forze politiche di maggioranza – si legge ancora nel comunicato – il Governo si è fatto bocciare un sub emendamento dal voto congiunto tra forze del centrodestra e dal Movimento 5 Stelle. Il sub emendamento rimandava ad un articolo in cui si prevedeva di affidare la gestione del servizio a enti di diritto pubblico, in ottemperanza della potestà legislativa sulla materia prevista dallo Statuto Siciliano”.
I protagonisti delle iniziative per l’acqua pubblica si rivolgono al Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, chiedendogli “di mettere all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula, subito dopo la pausa estiva, la prima legge di iniziativa Popolare e dei Consigli comunali che la Regione si sia mai trovata a discutere, come prescritto dalla legge regionale che disciplina la normativa sulle proposte di legge di iniziativa popolare/consiliare”.
I promotori del disegno di legge d’iniziativa popolare chiedono, inoltre, ad Ardizzone di approvare una modifica delle procedure parlamentari, per consentire “ai promotori di una legge di iniziativa popolare/consiliare di partecipare attivamente ai lavori della Commissione e di proporre emendamenti, come si era impegnato a fare”.
“Chiediamo a tutte le forze politiche – prosegue la nota dei promotori dell’acqua pubblica – di dichiarare in modo netto ed inequivocabile che la volontà popolare espressa col referendum del 2011 ha un valore attuale e che l’acqua deve essere gestita da Enti Pubblici. Non è più possibile per nessuno nascondersi dietro semplici affermazioni di principio, ma è arrivato il momento di affermare con atti concreti e circostanziati il ritorno alla gestione pubblica delle Acque su tutto il territorio regionale, così come voluto da 35.000 cittadini e da 135 Consigli comunali siciliani e dalla vittoria referendaria del 2011 conseguita grazie a 27 milioni di cittadini elettori”.
Fonte: linksicilia.it