Femminicidio a Santa Margherita di Belice: Una serata piena di emozioni, schizzi di colori, musica da brividi e racconti inquietanti.


Una donna – quadro, posizionata al centro di un telo di stoffa, le sue braccie fanno da struttura. Di fronte ai nostri occhi, la pittrice dipinge dal vivo. Un cigno si realizza: magnifiche le sfumature di rosso e giallo che brillano nella luce.

Nel suggestivo palcoscenico del III cortile del Palazzo Filangeri Cutò, donne di tutte le età sono sparse in diversi angoli, ferme, tutte vestite di nero come delle sculture d’arte.

Quando la luce teatrale le illumina, prendono vita. Le donne interpretano storie personali tratte dal libro di Serena Dandini “Ferite a morte”. Una di loro ripete: “Avevamo il mostro in casa e non ce ne eravamo accorte”… le parole rimbalzano nel cortile e colpiscono il pubblico.

L’evento è ricco di installazioni e di rapresentazioni teatrali ed artistiche che sfidano il format tradizionale per un pubblico che vuole vivere ed esperire.

Donne innovative hanno progettato un percorso di emozioni che comincia fuori dalle porte del Palazzo: il pubblico antistante osserva un’installazione di donne in fila sulle rampe di scale che abbracciano ed incorniciano quest’edificio storico. Sono tutte vestite di nero e tutte “munite” di un flash rosso, in forma di cinta o fiocco. Un corteo “funebre” spalanca le porte.

Immobili, davanti al portone, due mimi cominciano a camminare gentilmente tra la folla distribuendo fiori di carta bianchi con un tocco di rosso. Questi fiori sono stati creati  dalle ragazze della Comunità Girasole.

Quasi sospeso tra gli alberi, statico e immobile c’è un pezzo d’arte, un intreccio di vestiti di donne. Inquietante il numero ‘124’: le donne vittime del femminicio nel nostro paese nel 2012.

Una musica imponente riempie lo spazio e tocca le nostre anime. Una musica straniera, quasi religiosa, dell’al di là.

Le note portano il pubblico a circondare la stele di giornali di cronaca di storie di femminicidio. La colonna è molto alta e rappresenta la grandezza del problema. Illuminata da luci rosse, questa scultura suggestiva è affiancata da un libro: il pubblico si avvicina e lascia un pensiero. Ognuno dei presenti ha un ruolo importante nel percorso che ci rende consapevoli del femminicidio e testimoni della serata, nonchè pronti a combattere questa ingiustizia.

Un solo uomo si esibisce. Con il suo corpo ci racconta una storia sfortunatamente vissuta da troppe donne: un letto ed un coltello la sintetizzano.  Accanto, un dipinto enorme di una donna che, con il movimento del suo corpo, descrive il momento dell’atto terrificante.

Un evento unico. Una rappresentazione che porta avanti molti temi mai abbastanza trattati e messi in discussione in Italia. Una serata che non si può definire teatro o semplice esposizione di opere d’arte. Ma molto di più. Indescrivibile. Ricca di emozioni, suoni e colori.

Un evento quasi politico visto che, diverse forme d’arte hanno parlato di temi  quali ingiustizia, discriminazione, sessismo e violenza di genere. Femminicidio.

L’evento è stato organizzato dalla Cooperativa sociale “Quadrifoglio” in collaborazione con i centri anti violenza presenti nel territorio: Associazione “Fenice” di Sciacca, Associazione “Compagni di Viaggio” di Agrigento, Cooperativa sociale “Serenità” di Salaparuta.

La regia della manifestazione è stata curata della prof.ssa Anna Lia Misuraca e l’organizzazione artistica dalla prof.ssa Tiziana Inciarrano.

Il successo è stato tale da avere già richieste di replica nei Comuni limitrofi. I partecipanti si   auspicano che non si tratti di un evento isolato ma che si ripeti il prossimo anno e che rappresenti una scintilla per organizzare una serie di eventi di questo tipo.

 

Links:

http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_mondiale_contro_la_violenza_alle_donne

http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_della_donna

http://www.feriteamorte.it/

ELSA BUA

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