A seguito della nostra pubblica richiesta di spiegazioni riguardo la bocciatura da parte dei Senatori siciliani del ripristino del divieto di rilasciare nuove autorizzazioni di ricerca e coltivazione di idrocarburi entro le 12 miglia, ci saremmo aspettati una esplicita e chiara risposta del Sen. Marinello e degli altri Senatori siciliani Ruvolo, Minneo, Dalì, etc. sul loro agire in merito ad una questione, quella delle trivellazioni petrolifere, che è un’emergenza economica, sociale ed ambientale di primaria importanza per noi e il nostro territorio e le nostre vite.
Da parte dei nostri rappresentanti in parlamento è arrivato solo un silenzio assordante, ci troviamo quindi costretti a commentare il Comunicato del coordinatore del PDL Fiorica, nella speranza che esso interpreti autenticamente il pensiero dei suoi compagni di partito.
Tale comunicato invece che entrare nel merito della questione, tenta di gettare discredito accomunando ad una parte politica un Comitato ed una Associazione, Il Comitato Stoppa La Piattaforma e L’Associazione L’AltraSciacca, che hanno fatto dell’apartiticità e della difesa del proprio territorio il loro fondamento.
Tralasciamo volutamente gli attacchi di strumentalità ed i palesi e gratuiti insulti rivolti alle nostre associazioni, quella dell’insulto e della polemica è una tecnica antica e collaudata che serve a distogliere l’attenzione dai fatti.
Riteniamo solo di sottolineare che, se il Coordinatore non avesse ignorato ciò che gli esponenti del suo e di altri partiti hanno posto in essere in collaborazione col Comitato fanno nel proprio territorio, non ci avrebbe tacciato di essere di parte, in caso contrario saremmo costretti a pensare che scrive in malafede.
Ed invece solo dei fatti vogliamo parlare, perché questi sono gravi, riguardano noi il nostro territorio ed il futuro dei nostri figli e quindi va fatta massima chiarezza e non ammettono distrazioni.
I fatti sono:
- che a causa di un decreto legge (Passera), votato anche dal Senatore Marinello si è eliminata la fascia di protezione di 12 miglia entro cui non era possibile trivellare;
- che a causa di questo, decine di permessi di ricerca sotto costa sono stati riattivati dall’oggi al domani;
- che il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico stanno autorizzando ad un ritmo forsennato i permessi di ricerca e coltivazione sotto costa liberati dal decreto Passera;
- una volta rilasciato il permesso di coltivazione non è più possibile tornare indietro, a meno di risarcimenti milionari da dare alle Società petrolifere
Il tutto con un unico terribile risultato: ogni giorno che passa potrebbe significare una nuova piattaforma sottocosta, magari proprio difronte Sciacca
Il fattore tempo è una variabile fondamentale.
Anche un solo giorno potrebbe marcare la differenza tra una costa libera dalle trivelle ed una con Vista Piattaforma
L’unico lusso che non possiamo permetterci è stare mesi e mesi senza prendere un singolo provvedimento legislativo.
Ma andiamo alle critiche mosse dal Coordinatore all’emendamento che voleva il ripristino delle12 miglia.
Il coordinatore sostiene che l’emendamento non è stato votato perché mancava della relazione tecnica e aveva il parere negativo della commissione Bilancio.
Inoltre “che l’attuale sfascio della finanza pubblica è derivato da decenni di norme e provvedimenti approvati senza una valutazione economica”.
C’è da premettere che la commissione bilancio è un organo formato da esponenti politici, costituita da esponenti in maggioranza di PD e PDL e che il parere della stessa può essere influenzato dagli indirizzi del momento, quello che conta è la sostanza ed il merito.
L’emendamento, bocciato anche da Marinello e Ruvolo, vietando la concessione di permessi di Ricerca e Coltivazione di Idrocarburi all’interno delle12 miglia, andrebbe ad intaccare tutti i nuovi permessi da rilasciare, lasciando intatte le concessioni di Coltivazione già rilasciate.
Quindi, questo divieto si applicherebbe a tutte le concessioni non ancora rilasciate, facendo salvo lo Stato Italiano da eventuali ed insostenibili richieste di danni da parte delle Società petrolifere.
Ed allora perché accomunare l’approvazione di questo provvedimento, come dice Fiorica ” all’attuale sfascio della finanza pubblica”?
Non vorremmo che il Senatore Marinello, per tramite di Fiorica, voglia farci intendere che vuole salvaguardare il potere di trivellare a pochi metri dalla nostra costa, per incassare l’elemosina delle Royalty più basse d’Italia?!
Perché l’unica entrata che si andrebbe ad intaccare è proprio questa.
Ma la Commissione Bilancio non ha valutato le attività economiche che andrebbero distrutte in seguito alla petrolizzazione del nostro mare?
Inoltre, nel 2010, quando venne istituito il limite delle 12 miglia, proprio da un esponete del PDL, perché questa valutazione economica negativa non è stata presa in considerazione?
E cosa intende quando scrive che ” è in atto una seria valutazione della maggioranza, per chiarire meglio l’intera questione ed arrivare a risultati che riescano a contemplare la tutela dell’ambiente marino e la necessità di un Paese industriale come l’Italia”?
Non vorremo che, per andare incontro alle esigenze delle compagnie petrolifere, si arrivi ad un provvedimento che consenta di trivellare anche sotto costa!
Non era stato lo stesso Senatore Marinello a presentare un provvedimento per eliminare il limite delle 12 miglia?
In questo link potete trovare il Comunicato Stampa del Senatore che risale solo a 5 mesi fa:http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20130329-petrolio-marinello-pdl-capodicasa-pd-ripristino-del-divieto-di-prospezioni-entro-le-12-miglia
Non era lui stesso a dire che ” questa deroga concessa dal Governo Monti, votata col voto di fiducia, oltre a mettere a serio rischio le coste e l’intero ecosistema marino, causerebbe danni per le popolazioni costiere, nonché per settori economici importanti del nostro Paese, come quelli del turismo e della pesca“?
Perché il suo stesso partito nel 2010, aveva inserito questo limite? Nel 2010 non si ponevano tutti questi interrogativi sulle conseguenze economiche?
Per caso il Senatore, nella sua nuova veste di Presidente della Commissione Ambiente ha cambiato idea?
Il rischio concreto cui andiamo seriamente incontro è che con questo tergiversare da parte dell’attuale maggioranza di governo vengano rilasciati permessi di ricerca e trivellazione sotto costa, magari qualcuno proprio davanti alla nostra amata Sciacca.
Una volta rilasciati allora si che è quasi impossibile tornare indietro, perché dovremmo regalare alle società petrolifere centinai di milioni di euro di mancati guadagni!
Ma la speranza che venga approvato un provvedimento a noi sembra vana sopratutto quando il Senatore, come dice Fiorica è addirittura in “polemica col prorpio partito” per una semplice indagine conoscitiva!
Speriamo a questo punto che il coordinatore abbia male interpretato il pensiero del suo dante causa, e rilanciamo con forza le nostre critiche ed osservazioni.
Il tempo delle discussioni è finito.
O tuteliamo immediatamente il nostro mare, o tra qualche settimana, forse giorno, non avremmo più nulla da tutelare.
A nome di tutti i cittadini che vogliono tutelare le nostre coste dall’invasione dei perolieri, vogliamo sapere:
- se il Senatore Marinello, e gli altri Senatori e deputati del nostro territorio (Ruvolo, Capodicasa, etc) hanno per caso cambiato idea rispetto alle loro precedenti dichiarazioni;
2. con quali provvedimenti legislativi vogliono tutelare il nostro mare, il nosotro territorio, la nostra economia e la nostra Storia;
3. Quando hanno intenzione di presentare ed approvare in parlamento i provvedimenti legislativi - E tutto questo, cortesemente, gradiremmo saperlo da loro stessi e non tramite interposta persona.
Chiediamo pertanto un dibattito pubblico, in tempi brevi e nei modi che vengano congenali alle parti, tra le associazioni ed i rappresentanti del territorio.
L’Altra Sciacca & Comitato Stoppa La Piattaforma.